Politica
Nico Dambrosio, spiegazioni e scuse
Dichiarazioni riportate da «la Repubblica», “travisate”. «Ho sempre fatto della legalità un principio ed una ragione di vita»
Altamura - mercoledì 15 settembre 2010
10.48
In occasione dell'incontro di coordinamento sulla sicurezza del territorio tenutosi lunedì 13 settembre presso il Comune di Altamura, l'on. Alfredo Mantovano - riferendosi ad alcune affermazioni attribuite al presidente del Consiglio comunale, Nico Dambrosio, e riportate in un articolo a firma di Mara Chiarelli apparso lo scorso 9 settembre sul quotidiano «la Repubblica» – ha dichiarato: «mi auguro che appartengano solamente ad un brutto ricordo di un passato anche recente alcune esaltazioni di personaggi criminali veramente inaspettate e fuori luogo […] non è bello leggere nelle cronache giornalistiche, a proposito di Bartolo Dambrosio, che aveva una personalità eccessivamente portata verso il prossimo, che il suo atteggiamento di vita era quello di una persona che puntava ad una promozione sociale». Nico Dambrosio ha chiesto al sindaco, Mario Stacca una relazione in merito al suddetto incontro ed ha voluto spiegare, tramite un comunicato, il significato delle affermazioni riportate nell'articolo di Mara Chiarelli scusandosi pubblicamente «degli effetti negativi, soprattutto per gli appartenenti alla forze dell' Ordine e per gli Organi istituzionali locali, che il pensiero a me erroneamente attribuito possa aver arrecato». Si riporta di seguito il comunicato:
Come spesso accade allorquando da una intervista si estrapolano alcune frasi, il pensiero appare travisato. Ed è quello che è accaduto alle mie dichiarazioni riportate da "Repubblica del 09.09 u.s.". Circa la frase a me attribuita sugli allenamenti del Dambrosio con le Forze dell'Ordine, intendevo ed intendo dire soltanto che il Dambrosio si allenava su una strada frequentata da tutti gli appassionati della corsa: uomini, donne, ragazzi, professionisti, casalinghe, Forze dell'Ordine ecc. Tanto è di tutta evidenza se si frequenta la provinciale Altamura - Quasano, ormai destinata a permanente percorso podistico pubblico. Quindi non alludevo ad una attività ginnica del Dambrosio "in compagnia" delle Forze dell'Ordine. Né tantomeno è stato mio intento "beatificare" Bartolo Dambrosio, ma soltanto rilevare che lo stesso si relazionava anche con circuiti diversi da quelli prettamente malavitosi come dimostra la sua nota attività sportiva agonistica.
Mi dolgo e mi scuso pubblicamente degli effetti negativi, soprattutto per gli appartenenti alla forze dell' Ordine e per gli Organi istituzionali locali, che il pensiero a me erroneamente attribuito possa aver arrecato. Ribadisco, ove ve ne fosse necessità, la mia ferma opposizione e il mio impegno quotidiano contro ogni forma di criminalità senza se e senza ma e la fiducia incondizionata negli Organi investigativi e nelle Forze dell'Ordine. Ho sempre fatto della legalità un principio ed una ragione di vita anche politica.
Come spesso accade allorquando da una intervista si estrapolano alcune frasi, il pensiero appare travisato. Ed è quello che è accaduto alle mie dichiarazioni riportate da "Repubblica del 09.09 u.s.". Circa la frase a me attribuita sugli allenamenti del Dambrosio con le Forze dell'Ordine, intendevo ed intendo dire soltanto che il Dambrosio si allenava su una strada frequentata da tutti gli appassionati della corsa: uomini, donne, ragazzi, professionisti, casalinghe, Forze dell'Ordine ecc. Tanto è di tutta evidenza se si frequenta la provinciale Altamura - Quasano, ormai destinata a permanente percorso podistico pubblico. Quindi non alludevo ad una attività ginnica del Dambrosio "in compagnia" delle Forze dell'Ordine. Né tantomeno è stato mio intento "beatificare" Bartolo Dambrosio, ma soltanto rilevare che lo stesso si relazionava anche con circuiti diversi da quelli prettamente malavitosi come dimostra la sua nota attività sportiva agonistica.
Mi dolgo e mi scuso pubblicamente degli effetti negativi, soprattutto per gli appartenenti alla forze dell' Ordine e per gli Organi istituzionali locali, che il pensiero a me erroneamente attribuito possa aver arrecato. Ribadisco, ove ve ne fosse necessità, la mia ferma opposizione e il mio impegno quotidiano contro ogni forma di criminalità senza se e senza ma e la fiducia incondizionata negli Organi investigativi e nelle Forze dell'Ordine. Ho sempre fatto della legalità un principio ed una ragione di vita anche politica.