La città
Museo archeologico, la società che gestisce i servizi aggiuntivi protesta
Si chiedono «condizioni contrattuali meno onerose» altrimenti «lavoratori a casa». Intanto l'ingresso è gratuito
Altamura - giovedì 13 gennaio 2011
11.09
Nelle scorse settimane cittadini e turisti hanno potuto visitare il Museo nazionale archeologico di Altamura senza pagare il biglietto da 2 euro. Dal 23 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011 è stato garantito l'ingresso gratuito nei musei nazionali e nelle aree archeologiche di Altamura, Canne della Battaglia, Egnazia, Gioia del Colle, Manfredonia e Taranto. La decisione della Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici pugliesi e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia «intende favorire la conoscenza dello straordinario patrimonio archeologico della regione».
Con la motivazione addotta dalla Direzione regionale non è d'accordo la Novamusa Puglia Scarl, società che dal 2001 è concessionaria dei cosiddetti servizi aggiuntivi museali (biglietteria, libreria specializzata, visite guidate, informazioni, accoglienza, attività promozionale e didattica, caffetteria). La società sta garantendo gli stessi servizi soltanto nella fascia oraria che va dalle 8.30 alle 13.30 «nella speranza di poter aprire un dialogo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali della Puglia». Chiede «condizioni contrattuali meno onerose per il concessionario».
In un comunicato, la Novamusa Puglia Scarl sottolinea che, in caso di assenza di segnali di apertura da parte della Soprintendenza fino al 9 gennaio 2011, il concessionario avrebbe sospeso «completamente l'attività lasciando i propri lavoratori a casa ed i musei sprovvisti dei servizi aggiuntivi al pubblico».
«Alla data del 7 gennaio 2011 - si legge ancora nella nota - la risposta della Soprintendente, ormai ad interim Teresa Elena Cinquantaquattro, è stato un ultimatum alla società concessionaria nel quale non si offre la benché minima alternativa e disponibilità ad aprire un tavolo di trattative, se non quella di continuare alle onerose condizioni preesistenti».
Una chiusura «che graverà solo ed esclusivamente sui 20 lavoratori pugliesi che correranno, di fatto, il rischio di essere licenziati».
Questi giorni il Museo nazionale Archeologico di Altamura sta effettuando ancora gli ingressi gratuiti. Qui i dipendenti di Novamusa Puglia Scarl sono tre e ricoprono i servizi di biglietteria, bookshop e visite guidate. Sono stati messi in cassa integrazione per metà giornata (le ore pomeridiane). La società sta garantendo solamente la fascia oraria che va dalle 8.30 alle 13.30, anche se il Museo rimane aperto nei giorni feriali fino alle 19.30, facendo fronte alla situazione proprio con gli ingressi liberi.
Gli altri Musei in cui la Novamusa Puglia Scarl garantisce i servizi aggiuntivi sono quelli di Taranto, di Gioia del Colle, di Egnazia, di Canne della Battaglia e di Manfredonia.
Con la motivazione addotta dalla Direzione regionale non è d'accordo la Novamusa Puglia Scarl, società che dal 2001 è concessionaria dei cosiddetti servizi aggiuntivi museali (biglietteria, libreria specializzata, visite guidate, informazioni, accoglienza, attività promozionale e didattica, caffetteria). La società sta garantendo gli stessi servizi soltanto nella fascia oraria che va dalle 8.30 alle 13.30 «nella speranza di poter aprire un dialogo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali della Puglia». Chiede «condizioni contrattuali meno onerose per il concessionario».
In un comunicato, la Novamusa Puglia Scarl sottolinea che, in caso di assenza di segnali di apertura da parte della Soprintendenza fino al 9 gennaio 2011, il concessionario avrebbe sospeso «completamente l'attività lasciando i propri lavoratori a casa ed i musei sprovvisti dei servizi aggiuntivi al pubblico».
«Alla data del 7 gennaio 2011 - si legge ancora nella nota - la risposta della Soprintendente, ormai ad interim Teresa Elena Cinquantaquattro, è stato un ultimatum alla società concessionaria nel quale non si offre la benché minima alternativa e disponibilità ad aprire un tavolo di trattative, se non quella di continuare alle onerose condizioni preesistenti».
Una chiusura «che graverà solo ed esclusivamente sui 20 lavoratori pugliesi che correranno, di fatto, il rischio di essere licenziati».
Questi giorni il Museo nazionale Archeologico di Altamura sta effettuando ancora gli ingressi gratuiti. Qui i dipendenti di Novamusa Puglia Scarl sono tre e ricoprono i servizi di biglietteria, bookshop e visite guidate. Sono stati messi in cassa integrazione per metà giornata (le ore pomeridiane). La società sta garantendo solamente la fascia oraria che va dalle 8.30 alle 13.30, anche se il Museo rimane aperto nei giorni feriali fino alle 19.30, facendo fronte alla situazione proprio con gli ingressi liberi.
Gli altri Musei in cui la Novamusa Puglia Scarl garantisce i servizi aggiuntivi sono quelli di Taranto, di Gioia del Colle, di Egnazia, di Canne della Battaglia e di Manfredonia.