Territorio
Mobile imbottito, a che punto l'Accordo di Programma?
Bozzetto scrive a Passera. Negli ultimi anni si sono persi 8000 posti di lavoro
Altamura - mercoledì 16 maggio 2012
15.15
L'Accordo di Programma dell'Area murgiana è da anni una questione sospesa presso il Ministero. Bisogna intervenire con urgenza e in maniera risolutiva. È questo l'invito del presidente della Confindustria Puglia, Angelo Bozzetto, al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera.
Il settore del mobile imbottito contava fino a 10 anni fa nel nostro territorio circa 500 imprese e 14.000 addetti. Oggi i numeri sono scesi a 100 per le imprese con una perdita di 8000 posti di lavoro. Conseguenti sono i disagi a livello sociale e economico.
"È dovere del Governo, non solo procedere in tempi brevissimi alla firma dell'Accordo di Programma, già approvato dalle Regioni Puglia e Basilicata che hanno peraltro anche reso disponibili risorse politiche e finanziarie – scrive Bozzetto nella lettera indirizzata a Passera – ma bisogna fare molto di più, e cioè creare appeal nel territorio, cercando di attrarre investimenti anche esteri, con decisioni e opportunità che la politica dovrà creare per lenire il grave disagio del sistema imprenditoriale e il conseguente negativo impatto occupazionale".
Il settore del mobile imbottito contava fino a 10 anni fa nel nostro territorio circa 500 imprese e 14.000 addetti. Oggi i numeri sono scesi a 100 per le imprese con una perdita di 8000 posti di lavoro. Conseguenti sono i disagi a livello sociale e economico.
"È dovere del Governo, non solo procedere in tempi brevissimi alla firma dell'Accordo di Programma, già approvato dalle Regioni Puglia e Basilicata che hanno peraltro anche reso disponibili risorse politiche e finanziarie – scrive Bozzetto nella lettera indirizzata a Passera – ma bisogna fare molto di più, e cioè creare appeal nel territorio, cercando di attrarre investimenti anche esteri, con decisioni e opportunità che la politica dovrà creare per lenire il grave disagio del sistema imprenditoriale e il conseguente negativo impatto occupazionale".