Mascolo e Co, arrabbiati ma sempre in maggioranza

"Stupore e amarezza" per un "atto persecutorio e politicamente scorretto".

Il Movimento Schittulli di Altamura rompe il silenzio e attraverso un documento sottoscritto dal commissario cittadino Saverio Mascolo e dal commissario provinciale Matteo Malcangi, esprime tutta la sua amarezza dopo lo strappo in maggioranza che è costato il posto in giunta allo stesso Mascolo defenestrato dopo un consiglio comunale surreale insieme a Marcella Montemurno e Michele Locapo.
Parole pesanti a rimarcare la fine dell'Idilio tra il sindaco Giacinto Forte e il Movimento che tante soddisfazioni ha dato durante la campagna elettorale e che ha consentito ai suoi rappresentanti di fare incetta di incarichi a partire dall'assessorato alla cultura affidato a Saverio Mascolo, il cui fratello Pietro è stato nominato presidente della commissione bilancio per finire a Giandomenico Marroccoli attuale presidente del Consiglio Comunale.

Parole che visto l'incipit del documento farebbero immaginare la fine definitiva di una collaborazione con la maggioranza. E invece nelle poche righe affidate alla stampa viene confermata a chiare lettere "il nostro impegno in consiglio comunale e nelle altre sedi istituzionali con il ribadito impegno a sostenere tutti i provvedimenti amministrativi che riterremo in linea con gli impegni assunti in campagna elettorale, tradottosi con il programma amministrativo della coalizione di governo".

E ancora: "continueremo a svolgere un ruolo propositivo nell'ambito della maggioranza pur esercitando un maggiore controllo sulla legalità degli atti, con l'impegno di verificare costantemente l'iter programmatico, sempre nel rispetto dei valori apprezzati da tanti elettori che con il loro voto hanno espresso piena fiducia nel nostro Movimento".
Solo in coda c'è spazio solo per un paio di sfilettate .

La prima rivolta ai "taluni consiglieri eletti nelle nostra fila che hanno abbandonato la nave per bieco interesse personale" ribadendo che l'essere rimasti in pochi non scoraggerà "il cammino per il bene della nostra realtà territoriale".
La seconda invece è dedicata al primo cittadino "il cui atteggiamento a volte miope e poco lungimirante" non arresterà il percorso per "ribadire i nostri valori di lealtà, onesta, competenza, disponibilità, correttezza e coerenza".

Preludio di un nuovo armistizio?