Territorio
Linee guida regionali sulle energie rinnovabili
L'Ente Parco sull'individuazione dei siti non adatti agli impianti. Rischio di insularizzazione
Murgia - lunedì 29 novembre 2010
22.53
Dopo un incontro svoltosi il 25 novembre scorso presso l'Assessorato regionale allo Sviluppo Economico, in cui si è discusso della bozza del documento di individuazione delle aree non idonee all'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, il Parco Nazionale dell'Alta Murgia ha trasmesso le proprie valutazioni finali attraverso una nota inviata all'assessore alla Qualità del territorio Angela Barbanente, al vicepresidente allo Sviluppo Economico Loredana Capone, all'assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro, al direttore di area dello Sviluppo Economico Lavoro ed Innovazione Davide Pellegrino.
Con questa nota l'Ente Parco intende offrire alla Regione Puglia il proprio contributo per la redazione delle linee guida regionali relative all'individuazione della aree non idonee all'installazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili. "Per quanto attiene le tipologie di impianti alimentati da fonte fotovoltaica", si legge nella nota, "si condivide la proposta di apporre detti impianti sulle coperture".
"Relativamente agli impianti fotovoltaici ubicati al suolo", continua il documento, "quest'ultima tipologia appare in contrasto con le proposte del Piano per il Parco e del Regolamento, approvate dal Consiglio Direttivo con Deliberazione n. 9 del 31-05-2010. Infatti l'art. 34 della stessa proposta di Regolamento ammette l'installazione di pannelli solari, termici e fotovoltaici solo sulle coperture degli edifici ed annessi agricoli, dei pozzi, di parcheggi ed altri impianti tecnologici, escludendo pertanto la possibilità di installare impianti su aree agricole".
"La previsione contenuta nel Regolamento", si legge, "ha lo scopo di garantire un corretto inserimento delle succitate tipologie di impianto all'interno di un paesaggio agrario significativamente connesso con ambienti ad elevata valenza naturalistica, nonché fortemente caratterizzato da segni della tradizione storica locale (masserie, iazzi, cisterne, muretti a secco, trulli, lamie, pagliai). Inoltre la previsione di realizzare impianti fotovoltaici al suolo potrebbe indurre i proponenti a non utilizzare le coperture esistenti, in particolare quelle degli annessi agricoli, perlopiù caratterizzate dalla presenza di lastre di amianto che dovrebbero essere oggetto di sostituzione e di corretto smaltimento". Nella nota si pone anche l'accento sul rischio di insularizzazione del Parco a causa della realizzazione o della progettazione di impianti appena al di fuori dei suoi confini, il che potrebbe causare la perdita di importanti corridoi ecologici e della continuità ambientale tra il territorio interno al Parco e quello esterno.
Si allega di seguito il documento.
Con questa nota l'Ente Parco intende offrire alla Regione Puglia il proprio contributo per la redazione delle linee guida regionali relative all'individuazione della aree non idonee all'installazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili. "Per quanto attiene le tipologie di impianti alimentati da fonte fotovoltaica", si legge nella nota, "si condivide la proposta di apporre detti impianti sulle coperture".
"Relativamente agli impianti fotovoltaici ubicati al suolo", continua il documento, "quest'ultima tipologia appare in contrasto con le proposte del Piano per il Parco e del Regolamento, approvate dal Consiglio Direttivo con Deliberazione n. 9 del 31-05-2010. Infatti l'art. 34 della stessa proposta di Regolamento ammette l'installazione di pannelli solari, termici e fotovoltaici solo sulle coperture degli edifici ed annessi agricoli, dei pozzi, di parcheggi ed altri impianti tecnologici, escludendo pertanto la possibilità di installare impianti su aree agricole".
"La previsione contenuta nel Regolamento", si legge, "ha lo scopo di garantire un corretto inserimento delle succitate tipologie di impianto all'interno di un paesaggio agrario significativamente connesso con ambienti ad elevata valenza naturalistica, nonché fortemente caratterizzato da segni della tradizione storica locale (masserie, iazzi, cisterne, muretti a secco, trulli, lamie, pagliai). Inoltre la previsione di realizzare impianti fotovoltaici al suolo potrebbe indurre i proponenti a non utilizzare le coperture esistenti, in particolare quelle degli annessi agricoli, perlopiù caratterizzate dalla presenza di lastre di amianto che dovrebbero essere oggetto di sostituzione e di corretto smaltimento". Nella nota si pone anche l'accento sul rischio di insularizzazione del Parco a causa della realizzazione o della progettazione di impianti appena al di fuori dei suoi confini, il che potrebbe causare la perdita di importanti corridoi ecologici e della continuità ambientale tra il territorio interno al Parco e quello esterno.
Si allega di seguito il documento.