Politica
Le proposte dei Giovani UDC Puglia sull'inclusione sociale
Il 4 agosto la conferenza stampa ad Altamura. "É necessario che la Puglia collabori attivamente con l'UE"
Altamura - lunedì 9 agosto 2010
09.22
Mercoledì 4 agosto, presso la Sala Consiliare del Comune di Altamura, si è svolta una conferenza di presentazione della Commissione regionale Giovani UDC Puglia dal titolo "Politiche Comunitarie, Immigrazione ed Emigrazione, Integrazione" - OBIETTIVO EUROPA 2020. La Commissione ha presentato proposte ed orientamenti relativi all'occupazione e agli indirizzi di massima per le politiche economiche e di inclusione sociale. Le stesse sono state incluse in un documento redatto dai Giovani UDC Puglia.
"Mentre sempre più persone - si legge nella nota - tentano di raggiungere l'Unione Europea per sfuggire a guerre, persecuzioni e catastrofi naturali o semplicemente nella speranza di trovare una vita migliore, gli Stati membri cercano soluzioni a sfide comuni. Nel 2008 i leader dell'UE hanno siglato un patto europeo sull'immigrazione che fissa i principi di base di diverse normative europee. L'obiettivo è gestire l'immigrazione regolare in maniera tale da tener conto delle priorità e delle esigenze dei singoli paesi europei, e promuovere l'integrazione degli immigranti nelle comunità di accoglienza come strategia fondamentale. L'integrazione dei cittadini di paesi terzi negli Stati membri è una delle principali difficoltà che si pongono nella politica comunitaria di immigrazione, ma anche un elemento fondamentale per promuovere la coesione economica e sociale all'interno dell'Unione Europea. Tutto anche attraverso un migliore accesso al mercato del lavoro, migliori conoscenze linguistiche e la didattica specializzata".
"L'Ue – si legge ancora nel documento - promuove attivamente lo scambio di informazioni e buone pratiche sull'integrazione; inoltre ha predisposto un quadro giuridico per combattere i fenomeni in grado di vanificare il processo di integrazione, vale a dire discriminazione, razzismo e xenofobia. Per ottenere tutto ciò, l'UE, in collaborazione con le amministrazioni locali, deve:
-potenziare il quadro per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi nell'UE;
-sostenere la gestione della diversità e la valutazione dei risultati delle politiche d'integrazione negli Stati membri;
-promuovere programmi di integrazione per gli immigrati appena arrivati;
-garantire pari opportunità di carriera nel mercato del lavoro per i lavoratori legali di paesi terzi;
-applicare i regimi di sicurezza sociale in maniera paritaria agli immigrati e ai cittadini dell'UE;
-sviluppare misure atte ad incrementare la partecipazione degli immigrati nella società".
A concludere il documento sono le proposte. I Giovani UDC scrivono: "Per raggiungere questi obiettivi è necessario che:
1) La Puglia collabori attivamente con UE, ed aderisca ai vari bandi che emette, atti a promuovere e a realizzare iniziative in favore dell'integrazione e degli immigrati.
2) I Centri Interculturali, esistenti in quasi tutti i paesi europei e che funzionano benissimo, come anche in molti comuni del nord Italia, in Puglia hanno bisogno di essere rivitalizzati, garantendo orari di apertura maggiori. Visto che i Centri Interculturali, se gestiti bene ed in linea con gli orientamenti UE, sono punti di riferimento sia per gli immigrati che per le comunità locali. All'interno di essi si devono svolgere attività di informazione e consulenza legale, attività di intercultura come corsi di lingua italiana, corsi di lingua madre, spettacoli, mostre, feste tradizionali ecc.
3) I piani sociali di Zona esistenti debbano includere attività a favore degli immigrati, ciò che fino ad ora è stato molto trascurato ed in alcuni casi addirittura dimenticato di attivare.
4) Gli Enti locali debbano garantire l'assistenza scolastica specializzata agli alunni di origine straniera, di recente immigrazione o con difficoltà di apprendimento, per favorire una maggiore integrazione socio–culturale degli stessi nella comunità in cui risiedono.
5) Presso gli uffici Pubblici delle Prefetture, delle Questure, degli Ospedali e degli Enti Locali e regionali, si garantisca assistenza a tutti gli immigrati che si rivolgono per le varie pratiche".
"Mentre sempre più persone - si legge nella nota - tentano di raggiungere l'Unione Europea per sfuggire a guerre, persecuzioni e catastrofi naturali o semplicemente nella speranza di trovare una vita migliore, gli Stati membri cercano soluzioni a sfide comuni. Nel 2008 i leader dell'UE hanno siglato un patto europeo sull'immigrazione che fissa i principi di base di diverse normative europee. L'obiettivo è gestire l'immigrazione regolare in maniera tale da tener conto delle priorità e delle esigenze dei singoli paesi europei, e promuovere l'integrazione degli immigranti nelle comunità di accoglienza come strategia fondamentale. L'integrazione dei cittadini di paesi terzi negli Stati membri è una delle principali difficoltà che si pongono nella politica comunitaria di immigrazione, ma anche un elemento fondamentale per promuovere la coesione economica e sociale all'interno dell'Unione Europea. Tutto anche attraverso un migliore accesso al mercato del lavoro, migliori conoscenze linguistiche e la didattica specializzata".
"L'Ue – si legge ancora nel documento - promuove attivamente lo scambio di informazioni e buone pratiche sull'integrazione; inoltre ha predisposto un quadro giuridico per combattere i fenomeni in grado di vanificare il processo di integrazione, vale a dire discriminazione, razzismo e xenofobia. Per ottenere tutto ciò, l'UE, in collaborazione con le amministrazioni locali, deve:
-potenziare il quadro per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi nell'UE;
-sostenere la gestione della diversità e la valutazione dei risultati delle politiche d'integrazione negli Stati membri;
-promuovere programmi di integrazione per gli immigrati appena arrivati;
-garantire pari opportunità di carriera nel mercato del lavoro per i lavoratori legali di paesi terzi;
-applicare i regimi di sicurezza sociale in maniera paritaria agli immigrati e ai cittadini dell'UE;
-sviluppare misure atte ad incrementare la partecipazione degli immigrati nella società".
A concludere il documento sono le proposte. I Giovani UDC scrivono: "Per raggiungere questi obiettivi è necessario che:
1) La Puglia collabori attivamente con UE, ed aderisca ai vari bandi che emette, atti a promuovere e a realizzare iniziative in favore dell'integrazione e degli immigrati.
2) I Centri Interculturali, esistenti in quasi tutti i paesi europei e che funzionano benissimo, come anche in molti comuni del nord Italia, in Puglia hanno bisogno di essere rivitalizzati, garantendo orari di apertura maggiori. Visto che i Centri Interculturali, se gestiti bene ed in linea con gli orientamenti UE, sono punti di riferimento sia per gli immigrati che per le comunità locali. All'interno di essi si devono svolgere attività di informazione e consulenza legale, attività di intercultura come corsi di lingua italiana, corsi di lingua madre, spettacoli, mostre, feste tradizionali ecc.
3) I piani sociali di Zona esistenti debbano includere attività a favore degli immigrati, ciò che fino ad ora è stato molto trascurato ed in alcuni casi addirittura dimenticato di attivare.
4) Gli Enti locali debbano garantire l'assistenza scolastica specializzata agli alunni di origine straniera, di recente immigrazione o con difficoltà di apprendimento, per favorire una maggiore integrazione socio–culturale degli stessi nella comunità in cui risiedono.
5) Presso gli uffici Pubblici delle Prefetture, delle Questure, degli Ospedali e degli Enti Locali e regionali, si garantisca assistenza a tutti gli immigrati che si rivolgono per le varie pratiche".