Eventi e cultura
Le manine laboriose… di una volta
La creatività tra hobby e terapia, mostra di manufatti
Altamura - giovedì 8 aprile 2010
12.56
La si potrebbe definire una "mostra d'altri tempi". Un passato in cui creatività e manualità significavano sacrificio per gli occhi, beneficio per il cuore. Nella piccola cappella di San Francesco da Paola (via Ottavio Serena, accanto alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata), dallo scorso 20 marzo e fino al prossimo 10 aprile, le tradizioni di una volta si ritrovano, ogni giorno, per raccontare ciò che sono state e ciò che saranno.
"Le manine laboriose. La creatività tra hobby e terapia, mostra di manufatti" è il titolo di un'imperdibile esposizione organizzata dall'Archeoclub di Altamura. Impedibile perché permette alle nuove generazioni di vedere con i propri occhi quello che i nonni raccontano. Non solo. Chi ha qualche anno in più potrà ricordare un passato completamente diverso da oggi. Riportare alla luce tradizioni "in via di estinzione", questo l'obiettivo dell'iniziativa. Attività che diventano Arte da preservare e da difendere affinché non scompaia.
Il visitatore si perderà piacevolmente fra tovaglie e lenzuola ricamate, cuscini, ricettari, vassoi e quadri a punto croce, lavori all'uncinetto e "ai ferri", orecchini e ricami realizzati con la tecnica del chiacchierino (da cui si ottiene un particolare tipo di merletto). Alcune autrici dei preziosi manufatti spiegheranno tempi e modi di lavorazione e riveleranno piccoli segreti del mestiere, quelli insegnati dalla "maestra di Santa Croce" e dalle "suore di Sant'Antonio". Il tombolo, ad esempio, utilizzato per realizzare il noto e delicato "pizzo di Cantù". Fusilli che, quando s'intrecciano, producono una particolare melodia. Varietà di colori e sfumature contrastano con le pareti chiare dell'antica Cappella. Esposti anche oggetti realizzati da Vincenzo Capurso con materiale da reciclaggio. Sei, invece, le autrici dei manufatti presentati: Rosa e Mariella Iacovone, Anna Capurso, Maria Scalera, Rosa Capurso e Irene Viti. Le sei donne parlano di un sogno nel cassetto. Un ambizioso progetto. Recuperare i tanti corredi antichi dimenticati negli armadi per farne un museo permanente. Raccontare, così, la storia delle ricamatrici e, di conseguenza, delle famiglie di una volta.
La mostra precede una serie di lezioni di ricamo, tombolo, chiacchierino, punto-croce, ricamo, uncinetto. Si contano già numerosi iscritti, tra i quali anche un ragazzo. Gli interessati potranno richiedere informazioni dopo aver visitato la mostra o presso l'Archeoclub di Altamura (Piazza Marconi, 9-10). Per ulteriori informazioni, consultare l'agenda.
"Le manine laboriose. La creatività tra hobby e terapia, mostra di manufatti" è il titolo di un'imperdibile esposizione organizzata dall'Archeoclub di Altamura. Impedibile perché permette alle nuove generazioni di vedere con i propri occhi quello che i nonni raccontano. Non solo. Chi ha qualche anno in più potrà ricordare un passato completamente diverso da oggi. Riportare alla luce tradizioni "in via di estinzione", questo l'obiettivo dell'iniziativa. Attività che diventano Arte da preservare e da difendere affinché non scompaia.
Il visitatore si perderà piacevolmente fra tovaglie e lenzuola ricamate, cuscini, ricettari, vassoi e quadri a punto croce, lavori all'uncinetto e "ai ferri", orecchini e ricami realizzati con la tecnica del chiacchierino (da cui si ottiene un particolare tipo di merletto). Alcune autrici dei preziosi manufatti spiegheranno tempi e modi di lavorazione e riveleranno piccoli segreti del mestiere, quelli insegnati dalla "maestra di Santa Croce" e dalle "suore di Sant'Antonio". Il tombolo, ad esempio, utilizzato per realizzare il noto e delicato "pizzo di Cantù". Fusilli che, quando s'intrecciano, producono una particolare melodia. Varietà di colori e sfumature contrastano con le pareti chiare dell'antica Cappella. Esposti anche oggetti realizzati da Vincenzo Capurso con materiale da reciclaggio. Sei, invece, le autrici dei manufatti presentati: Rosa e Mariella Iacovone, Anna Capurso, Maria Scalera, Rosa Capurso e Irene Viti. Le sei donne parlano di un sogno nel cassetto. Un ambizioso progetto. Recuperare i tanti corredi antichi dimenticati negli armadi per farne un museo permanente. Raccontare, così, la storia delle ricamatrici e, di conseguenza, delle famiglie di una volta.
La mostra precede una serie di lezioni di ricamo, tombolo, chiacchierino, punto-croce, ricamo, uncinetto. Si contano già numerosi iscritti, tra i quali anche un ragazzo. Gli interessati potranno richiedere informazioni dopo aver visitato la mostra o presso l'Archeoclub di Altamura (Piazza Marconi, 9-10). Per ulteriori informazioni, consultare l'agenda.