La città
La lotta alla ludopatia passa anche dal Municipio
La Confconsumatori interroga il primo cittadino
Altamura - mercoledì 19 ottobre 2016
Fermare la piaga della ludopatia dando piena attuazione alla legge regionale contro la diffusione del gioco d'azzardo.
Questa la richiesta inoltrata dalla Confconsumatori di Altamura e indirizzata al sindaco Giacinto Forte a cui oggi si chiede conto di quali iniziative "sono state prese tra quelle che la legge affida alla competenza dei Comuni, al fine di rendere efficace la lotta ad un fenomeno, quello del gioco d'azzardo patologico appunto, che si sta sempre più affermando come una vera e propria piaga sociale anche nel nostro territorio".
"Alla luce dell'esperienza concreta messa in atto dalla Confconsumatori di Altamura che da oltre un anno ha attivato gratuitamente presso la propria sede un centro d'ascolto sul tema (GAP) in collaborazione con la ASL-Bari, riteniamo opportuno richiamare ad atti concreti ed urgenti l'Amministrazione pubblica. Il primo cittadino in primis e gli organi di controllo che possono e devono far applicare la legge" scrivono dall'associazione.
Nello specifico si chiede se l'amministrazione comunale intende dare seguito alle specifiche competenze attribuite dalla legge regionale agli Enti locali e che in modo particolare prevedono campagne di informazione e sensibilizzazione oltre che di educazione dei rischi derivanti dalla dipendenza dal gioco. Campagne a cui devono seguire il monitoraggio, le attività di supporto psicologico e supporto economico alle vittime della patologia.
Attività a cui si aggiunge la prerogativa principale nella lotta alla ludopatia ovvero la possibilità data ai Comuni di rilasciare o negare le dovute autorizzazioni per l'apertura e l'esercizio delle sale da gioco e nello specifico l'esclusione dell'apertura di sale slot in un raggio inferiore a 500 metri da istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, sociali e ricreativi così come è fatto divieto pubblicizzare l'apertura o l'esercizio delle stesse sale.
"Abbiamo seri dubbi – rimarcano dalla Confconsumatori - che su questa materia ci siano stati in passato particolari attenzioni da parte degli organi comunali preposti e pertanto chiediamo che siano effettuate tutte quelle azioni di coinvolgimento operativo, sostenuto anche dalle risorse economiche che la stessa legge mette a disposizione, in collaborazione con le varie associazioni che come la Confconsumatori si sono già attive sul territorio e da tempo sollecitano agevolazioni relativi a tributi comunali a tutti gli esercizi pubblici che scelgono di non istallare o dismettere volontariamente nella propria sede le apparecchiature per il gioco d'azzardo, così come previsto dal comma 4 dell'articolo 7 della suddetta legge".
Strumenti e iniziative che possono non solo arginare una piaga sociale ma anche evitare ad altri cittadini di cadere in trappola.
Questa la richiesta inoltrata dalla Confconsumatori di Altamura e indirizzata al sindaco Giacinto Forte a cui oggi si chiede conto di quali iniziative "sono state prese tra quelle che la legge affida alla competenza dei Comuni, al fine di rendere efficace la lotta ad un fenomeno, quello del gioco d'azzardo patologico appunto, che si sta sempre più affermando come una vera e propria piaga sociale anche nel nostro territorio".
"Alla luce dell'esperienza concreta messa in atto dalla Confconsumatori di Altamura che da oltre un anno ha attivato gratuitamente presso la propria sede un centro d'ascolto sul tema (GAP) in collaborazione con la ASL-Bari, riteniamo opportuno richiamare ad atti concreti ed urgenti l'Amministrazione pubblica. Il primo cittadino in primis e gli organi di controllo che possono e devono far applicare la legge" scrivono dall'associazione.
Nello specifico si chiede se l'amministrazione comunale intende dare seguito alle specifiche competenze attribuite dalla legge regionale agli Enti locali e che in modo particolare prevedono campagne di informazione e sensibilizzazione oltre che di educazione dei rischi derivanti dalla dipendenza dal gioco. Campagne a cui devono seguire il monitoraggio, le attività di supporto psicologico e supporto economico alle vittime della patologia.
Attività a cui si aggiunge la prerogativa principale nella lotta alla ludopatia ovvero la possibilità data ai Comuni di rilasciare o negare le dovute autorizzazioni per l'apertura e l'esercizio delle sale da gioco e nello specifico l'esclusione dell'apertura di sale slot in un raggio inferiore a 500 metri da istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, sociali e ricreativi così come è fatto divieto pubblicizzare l'apertura o l'esercizio delle stesse sale.
"Abbiamo seri dubbi – rimarcano dalla Confconsumatori - che su questa materia ci siano stati in passato particolari attenzioni da parte degli organi comunali preposti e pertanto chiediamo che siano effettuate tutte quelle azioni di coinvolgimento operativo, sostenuto anche dalle risorse economiche che la stessa legge mette a disposizione, in collaborazione con le varie associazioni che come la Confconsumatori si sono già attive sul territorio e da tempo sollecitano agevolazioni relativi a tributi comunali a tutti gli esercizi pubblici che scelgono di non istallare o dismettere volontariamente nella propria sede le apparecchiature per il gioco d'azzardo, così come previsto dal comma 4 dell'articolo 7 della suddetta legge".
Strumenti e iniziative che possono non solo arginare una piaga sociale ma anche evitare ad altri cittadini di cadere in trappola.