La fontana della discordia

Non si fermano le risposte affidate a comunicati stampa da parte dei protagonisti della politica locale. Oggetto di discussione tra l'assessore allo Sport Giovanni Saponaro e il coordinatore cittadino Idv Filippo Lemma sono la situazione di degrado della fontana situata nei pressi del Santuario del Buoncammino e i relativi interventi. Sulla questione era stato interpellato proprio Saponaro in una nota a firma di Lemma che riportava anche un riferimento alla manifestazione della Notte dei Claustri. In una risposta da parte dell'assessore sono giunte alcune precisazioni. Non digerite dal coordinatore Idv, che così ribatte:

"Non è mio desiderio fare polemiche sterili e strumentali. Non è nel mio stile. Noi vogliamo solo dare voce ai cittadini altamurani. Rispetto al discorso delle competenze, nella nota scritta, si specificava chiaramente che investivano altri Enti. Ma l'Italia è piena di gente che dice non è di mia competenza. L'abbiamo indirizzata a lei in quanto a prescindere da struttura sportiva o meno, come la si può intendere in maniera pedante (di fatto lo è), mi risulta che lei sia l'assessore allo Sport di questa città. Un interessamento del suo assessorato, non è affatto fuori luogo. Volente o nolente, in quella zona tanti altamurani svolgono attività sportive. E meritano tutela e servizi, non essendo semplici cani sciolti. I cittadini e il sottoscritto vi ringraziano anticipatamente del vostro interessamento anche se al di fuori delle competenze del suo assessorato allo Sport. Individui lei gli organi preposti per intervenire vista la sua profonda conoscenza della macchina amministrativa, in quanto assessore da anni della nostra città. Io ripeterò il manuale di Diritto Amministrativo, lo prometto. Per far fronte alla mia inesperienza".

E conclude: "Per le offese neanche tanto velate lasciamo stare. Per quanto concerne la Notte dei Claustri, non esprimo giudizi sommari. Attendiamo l'evento. Per il resto, di ridicolo e patetico c'è solo l'Amministrazione Stacca: che non riesce neanche a fare un Consiglio Comunale -per alte ragioni di Diritto o forse di bottega- per discutere i provvedimenti che interessano la città. Qualcuno avrebbe detto siamo alle comiche finali."