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Eventi e cultura

La donazione degli organi nell’era del Buon Samaritano

Risultati e obiettivi spiegati dal Rotary club

"Donare senza riserve e farlo con gioia. È più importante il modo in cui si dona che il dono in sé", così Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo di Lucera – Troia, commenta la parabola del Buon Samaritano che, diventa strumento essenziale per spiegare il concetto di "dono gratuito".
Il Rotary club Altamura-Gravina, mette in sinergia le migliori eccellenze medico-sanitarie proprio per promuovere e informare riguardo la pratica della donazione in genere e della donazione samaritana.

Il Dottor Battaglia, Direttore Urologia e Centro trapianti di rene del Policlinico di Bari spiega: "Il donatore Samaritano è colui che in maniera assolutamente spontanea e anonima esprime la volontà di donare i propri organi. Questa volontà, espressa in maniera chiara ed inequivocabile, è capace di generare un circolo virtuoso e una riduzione non indifferente delle liste d'attesa presenti negli ospedali". In sostanza un gesto gratuito può cambiare o addirittura salvare non una, ma molte più vite.
L'appuntamento al Mercadante è stato un incontro istruttivo per molti cittadini e molto efficace considerando che la Puglia si è sempre piazzata come fanalino di coda rispetto alle altre regioni italiane, come dimostrato dal professor Loreto- Gesualdo, Coordinatore regionale Trapianti, che nel corso del suo intervento ha illustrato gli ultimi risultati ottenuti grazie alla capacità di fare squadra e grazie alle professionalità medico sanitarie presenti nelle strutture ospedaliere pugliesi.
I luoghi comuni e la poca informazione hanno sempre diffuso l'idea che l'unico trapianto possibile, da vivo a vivo, fosse quello dei reni, invece il professor Pasquale Berloco, Direttore Dipartimento Trapianti di Organo del Policlinico Umberto I La Sapienza di Roma, ha illustrato come sia possibile, ormai da un decennio, poter donare anche parti di altri organi, ad esempio fegato e polmoni, con modalità e tecniche ormai consolidate.
La Professoressa Giorgina Specchia, Direttore Ematologia e Trapianto Midollo, quasi con un filo di commozione ringrazia per la grande generosità che da sempre caratterizza il popolo altamurano e di come, grazie a questa, sia stato possibile salvare molte e molte vite. Oltre ai donatori di midollo ringrazia anche i donatori di sangue e incoraggia a una diffusione di tale pratica, poichè anch'essa capace di generare dei circoli virtuosi.

La medicina come convergenza di molteplici discipline, dal diritto alla tecnologia, tutte indispensabili e tutte al servizio delle famiglie bisognose.
La platea del Teatro Mercadante oltre ad essere gremita di gente si mostra assai partecipe e interessata rispetto al tema.
A conclusione del dibattito il professor Berloco ribadisce: "Secondo le statistiche internazionali, chi dona vive di più, poiché periodicamente si sottopone a controlli che possono essere un ottimo strumento di prevenzione, quindi donate".
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