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ATO BA/4, "L'ordinanza di Nichi Vendola comporta una ingiustificata lievitazione dei costi di smaltimento rifiuti"

Il Sindaco di Santeramo esprime il suo dissenso in un comunicato

Pubblichiamo integralmente un comunicato del sindaco di Santeramo Vito Lillo in merito all'ordinanza n. 84 del 23 aprile scorso con la quale Nichi Vendola, commissario delegato per l'Emergenza Ambientale, nonché presidente della Regione Puglia, dispone che, dal 27 aprile 2010, i rifiuti urbani dei Comuni di Santeramo, Cassano, Altamura, Gravina, Grumo, Poggiorsini e Toritto siano prima trasferiti nell'impianto gestito dall'AMIU-BA per essere sottoposti al trattamento preliminare di biostabilizzazione e da qui essere, successivamente, conferiti presso la discarica di Giovinazzo.

A causa della carenza nel Bacino di appartenenza di impianti per la gestione dei rifiuti urbani, il Comune di Santeramo in Colle è costretto, insieme agli altri Comuni dell'ATO BA/4, a conferire i propri rifiuti in discariche poste fuori Bacino con un notevole aggravio di costi per i santermani a causa dei maggiori oneri di trasporto. Questa precaria situazione è stata ulteriormente aggravata nei giorni scorsi, quando Nichi Vendola, commissario delegato per l'Emergenza Ambientale, nonché presidente della Regione Puglia, senza avvertire l'esigenza di coinvolgere o perlomeno informare i Comuni interessati, con l'inaspettata quanto inspiegabile e discriminatoria Ordinanza n. 84 del 23 aprile scorso, ha disposto che dal 27 aprile i rifiuti urbani dei Comuni di Santeramo, Cassano, Altamura, Gravina, Grumo, Poggiorsini e Toritto fossero prima trasferiti nell'impianto gestito dall'AMIU-BA per essere sottoposti al trattamento preliminare di biostabilizzazione e da qui essere, successivamente, conferiti presso la discarica di Giovinazzo.

Questo, in altri termini, significa che i rifiuti di Santeramo e degli altri Comuni prima richiamati, una volta giunti presso l'impianto dell'AMIU di Bari, dovrebbero essere prima triturati e successivamente sistemati in "biocelle" dove, a seguito di un particolare procedimento di aerazione, viene accelerato il naturale decadimento della parte organica della spazzatura che, invece di venti anni, impiega solo sedici giorni per deperire. Dopo questo trattamento, la frazione secca e la frazione umida vengono separate e vengono recuperati i rifiuti ferrosi. In questo modo, si riduce del 30% la quantità di rifiuti da depositare in discarica. Tutto ciò andrebbe bene se i costi rimanessero invariati, ma purtroppo non è così.

Questo tortuoso e articolato percorso dei nostri rifiuti comporta praticamente una ingiustificata lievitazione dei costi di smaltimento che passa dagli attuali 44,66 euro a tonnellata ad oltre 120,00 euro a tonnellata che, così come stanno le cose, andranno a pesare inevitabilmente sulle tasche dei contribuenti per un importo oltre 500.000,00 euro all'anno.

A seguito delle rimostranze dei Sindaci dei Comuni interessati, la Regione ha convocato una riunione straordinaria lo stesso 27 aprile durante la quale i Sindaci hanno sollecitato un autorevole intervento della Regione presso gli impianti dell'AMIU e presso quello di Giovinazzo al fine di calmierare il costo di smaltimento dei rifiuti. L'unica risposta che Nichi Vendola è stato in grado di fornire è stata una ulteriore ordinanza (la n. 86) con la quale ha differito al 29 aprile la decorrenza dell'Ordinanza n. 84 ed ha disposto la riduzione del periodo di trattamento di biostabilizzazione dei rifiuti presso l'impianto dell'AMIU da sedici giorni a soli sette giorni.

TUTTO CIO' E' INACCETTABILE PER I CITTADINI E PER L'AMBIENTE.

Le comunità dei Comuni, fra i quali Santeramo, rientranti nel perimentro del Bacino dell'ATO BA/4 non possono continuare a pagare di tasca propria i ritardi e la mancata programmazione, da parte della Regione Puglia, della dislocazione e realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti. L'ATO BA/4 è l'unico bacino in Puglia a non disporre di nessun impianto per il trattamento dei rifiuti che, pertanto, continuano ad essere "esportati" a costi esosi. Quale criterio Nichi Vendola ha adottato per scegliere, fra i nove Comuni del Bacino, i sette da indirizzare verso l'AMIU di Bari? Perché Spinazzola e Minervino, pur appartenendo anch'essi all'ATO BA/4, continuano a conferire i loro rifiuti presso la discarica di Andria senza passare attraverso la biostabilizzazione e, quindi, senza che i cittadini di quei Comuni subiscano la triplicazione dei costi come quelli degli altri Comuni. Nichi Vendola crede forse che i cittadini non sono tutti uguali?

L'impianto di biostabilizzazione dell'AMIU di Bari, inaugurato appena il 15 marzo scorso, ha superato il collaudo tecnico funzionale effettuato dall'ARPA Puglia per una capienza delle biocelle pari a 24.120 metri cubi sufficienti per trattare, con una durata di sedici giorni, le 146.000 tonnellate annue di rifiuti "tal quale" che la città di Bari produce annualmente (400 tonnellate al giorno). Come potrà, allora, il biostabilizzatore barese far fronte al trattamento di ulteriori 66.254 tonnellate di rifiuti prodotti annualmente (182 tonnellate al giorno) nei sette Comuni dell'ATO
BA/4? Sulla base di quali competenze tecniche Nichi Vendola ritiene che sia sufficiente ridurre apoditticamente il periodo di trattamento di biostabilizzazione da sedici giorni a soli sette giorni per risolvere il problema? E come può e con quali poteri Nichi Vendola si arroga competenze che sono solo dell'ARPA Puglia che ha effettuato il collaudo dell'impianto? Quali sono i rischi per l'ambiente conseguenti alla riduzione del periodo di biostabilizzazione dei rifiuti? E i cittadini perché devono pagare per intero un trattamento che Nichi Vendola ha ridotto a meno della metà? A questo punto non era più onesto conferire i rifiuti direttamente nella discarica di Giovinazzo?

A tutte queste domande il Commissario Delegato e Presidente della Giunta Regionale deve dare delle risposte. I Sindaci dei Comuni di Santeramo, Cassano, Altamura, Gravina, Grumo, Poggiorsini e Toritto, interpretando il dissenso delle rispettive comunità chiedono a Nichi Vendola che la Regione Puglia si faccia carico dei maggiori costi conseguenti alle sue scelte sbagliate in materia di gestione rifiuti e, per il raggiungimento di tale obiettivo, sono pronti a coinvolgere tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale, ad informare tutti gli organi di informazione, a portare la propria vigorosa protesta presso la sede della Presidenza della Regione Puglia ed a consegnare al Commissario Delegato la fascia tricolore affinchè egli stesso si occupi direttamente di rifiuti e dia conto ai cittadini di queste comunità.
Il sindaco di Santeramo, Vito Lillo
L'assessore all'ambiente, Vito Colamonaco
Santeramo in Colle, 4 maggio 2010

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