Editoriale
L'estro creativo di Gianpaolo Sforza
Si parla di lui al TG3 e sul quotidiano El Pais. La satira anti-berlusconiana e il nuovo lessico
Altamura - lunedì 20 giugno 2011
Persino i più incalliti alfieri del governo berlusconiano si saranno ritrovati, fors'anche per offrire risposte allo scontato e puntuale vittimismo, a ripercorrere le note del ritornello di uno dei brani più altisonanti del momento, Goodbye Malinconia di Caparezza. Un racconto in musica di quel che è oggi l'Italia, descritta dal cantautore come un Paese dal quale tutti vanno via. Il pezzo si è prestato benissimo ad una nuova veste pensata dall'altamurano Gianpaolo Sforza, conosciuto come Dj Perlage.
In occasione degli ultimi risultati referendari, il Perlage ha composto un testo per cantare la vittoria del sì. "Qua hanno votato tutti/ non te ne accorgi, ma qua hanno votato tutti/ Goodbye radioattività/ come ti sei ridotto psiconano?/ Goodbye, l'acqua è pubblica/ dimmi a chi la volevi regalare" sono i versi ora sulla bocca degli altamurani e che hanno meritato menzione in un servizio giornalistico del Tg in onda su Raitre. Ma non solo. In un articolo su El Pais, il quotidiano di maggior rilievo spagnolo, è riportato il nome del nostro concittadino tra righe dedicate alla satira anti-berlusconiana e alla politica italiana percepita all'estero. I temi affrontati, quali il nucleare o la gestione pubblica dell'acqua, che sull'esempio americano dovrebbero accomunare anche le più disparate personalità, qui in Italia vengono presentati come "chiodi" o "capricci" di una determinata fazione politica. Forse parte proprio da qui l'ironia, dal voler decorare una situazione che altrimenti porterebbe alle lacrime. E se ne parla, per l'appunto, anche all'estero.
L'Italia insegna anche un nuovo linguaggio, nato dalla canzonatura politica. È un dato certo, infatti, che le mutazioni del nostro Paese causate dal Presidente, di difficile elencazione per vastità e complessità, riguardano anche la sfera linguistica. Per traslitterazione semantica la meritocrazia è diventata "mignottocrazia". Sono comparsi neologismi lessicali che abbiamo ormai inserito nel nostro vocabolario per definire situazioni altrimenti incomprensibili con immediatezza ai nostri interlocutori, il "bunga bunga" per esempio, come altro definirlo? Sono sempre più comuni stravaganze lessicali nate per denuncia, come "nanocrazia", supportate da parallelismi di termini, proposti quasi come purificatori, durante telefonate in trasmissioni (ricordate il vocabolo tanto distinto "postribolo" a definire il programma L'Infedele?).
Di queste chicche semantiche si nutre la nostrana parodia politica che sbarca anche all'estero. E se la presa di coscienza dello scenario dello status quo della politica italiana può palesarsi attraverso la rilettura di un brano musicale ad opera di un estro creativo, un grande plauso va riconosciuto all'altamurano Gianpaolo Sforza per la sua capacità di raggiungere la più vasta platea di pensanti col dono di un sorriso.
In occasione degli ultimi risultati referendari, il Perlage ha composto un testo per cantare la vittoria del sì. "Qua hanno votato tutti/ non te ne accorgi, ma qua hanno votato tutti/ Goodbye radioattività/ come ti sei ridotto psiconano?/ Goodbye, l'acqua è pubblica/ dimmi a chi la volevi regalare" sono i versi ora sulla bocca degli altamurani e che hanno meritato menzione in un servizio giornalistico del Tg in onda su Raitre. Ma non solo. In un articolo su El Pais, il quotidiano di maggior rilievo spagnolo, è riportato il nome del nostro concittadino tra righe dedicate alla satira anti-berlusconiana e alla politica italiana percepita all'estero. I temi affrontati, quali il nucleare o la gestione pubblica dell'acqua, che sull'esempio americano dovrebbero accomunare anche le più disparate personalità, qui in Italia vengono presentati come "chiodi" o "capricci" di una determinata fazione politica. Forse parte proprio da qui l'ironia, dal voler decorare una situazione che altrimenti porterebbe alle lacrime. E se ne parla, per l'appunto, anche all'estero.
L'Italia insegna anche un nuovo linguaggio, nato dalla canzonatura politica. È un dato certo, infatti, che le mutazioni del nostro Paese causate dal Presidente, di difficile elencazione per vastità e complessità, riguardano anche la sfera linguistica. Per traslitterazione semantica la meritocrazia è diventata "mignottocrazia". Sono comparsi neologismi lessicali che abbiamo ormai inserito nel nostro vocabolario per definire situazioni altrimenti incomprensibili con immediatezza ai nostri interlocutori, il "bunga bunga" per esempio, come altro definirlo? Sono sempre più comuni stravaganze lessicali nate per denuncia, come "nanocrazia", supportate da parallelismi di termini, proposti quasi come purificatori, durante telefonate in trasmissioni (ricordate il vocabolo tanto distinto "postribolo" a definire il programma L'Infedele?).
Di queste chicche semantiche si nutre la nostrana parodia politica che sbarca anche all'estero. E se la presa di coscienza dello scenario dello status quo della politica italiana può palesarsi attraverso la rilettura di un brano musicale ad opera di un estro creativo, un grande plauso va riconosciuto all'altamurano Gianpaolo Sforza per la sua capacità di raggiungere la più vasta platea di pensanti col dono di un sorriso.