Editoriale
L'editoriale
Il nostro albero di Natale. Gli addobbi, dal cavaliere ai nostri precari
Altamura - lunedì 13 dicembre 2010
Settimana dedicata agli allestimenti natalizi. Altamura si veste di luci e forme che richiamano immagini senza tempo, fra fantasia e tradizione. Archi fiorati, lune luminose, sfere con brillantina, festoni e stelle tridimensionali.
Il nostro albero di Natale quest'anno ha tanti addobbi da esibire. Il puntale non può che spettare a sua emittenza mr.B con il suo harem gremito di donne votate alla politica per istinto innato, igieniste dentali, studentesse, minorenni, calendar girl, annunciatrici, tutte verso una nuova professione, in Parlamento. Peccato che il loro nuovo mestiere sia confuso con quello "più antico del mondo". E di nuovi mestieri, da appendere all'albero, se ne sono formati per davvero se pensiamo ai parenti – Scazzi e Misseri vari -delle povere vittime di omicidi, persone che si sono abituate alle telecamere e contano in un futuro da "ospite in trasmissione".
Sui rami bassi del nostro albero, a costituire insieme alle altre piccole città la base della realtà italiana, troviamo la nostra Altamura. Altamura con i suoi terribili fatti di cronaca, con i suoi insormontabili problemi, con la sua spettacolare amministrazione o amministrazione di spettacolo, con i suoi cittadini scontenti, a tratti rassegnati, ma spesso armati di buona volontà e determinazione. Soprattutto Altamura e i suoi precari. Non solo giovani precari. Infatti non c'è una fascia di età che possa racchiudere e identificarsi con il precariato. Al vaglio i contratti atipici del personale sanitario, il blocco delle assunzioni, il diritto al lavoro, la mobilità, l'insicurezza lavorativa di quanti hanno speso la propria vita all'insegna del sacrificio.
Tutto lo scontento generale, che parte dalle nostre case, ma che si allarga nel territorio nazionale, si scontra poi con una voce pacata e soave di chi indossa un'aureola salvifica e dichiara: "I risultati dei primi nove mesi 2010 hanno registrato un trend positivo delle vendite nelle Americhe e in Asia, mercati nei quali abbiamo rivisto l'organizzazione e migliorato il servizio al cliente. Nel mercato europeo, abbiamo individuato le aree e gli strumenti di intervento per imprimere maggiore spinta ai nostri brand". È la voce di Pasquale Natuzzi, presidente e amministratore delegato del Gruppo Natuzzi, recentemente vincitore del China Award 2010.
Ma la parte bassa dell'albero appartiene a noi, a noi precari, e a segnar un paradosso la constatazione di essere così numerosi da non trovar posto nemmeno qui, su un albero simbolico!
Il nostro albero di Natale quest'anno ha tanti addobbi da esibire. Il puntale non può che spettare a sua emittenza mr.B con il suo harem gremito di donne votate alla politica per istinto innato, igieniste dentali, studentesse, minorenni, calendar girl, annunciatrici, tutte verso una nuova professione, in Parlamento. Peccato che il loro nuovo mestiere sia confuso con quello "più antico del mondo". E di nuovi mestieri, da appendere all'albero, se ne sono formati per davvero se pensiamo ai parenti – Scazzi e Misseri vari -delle povere vittime di omicidi, persone che si sono abituate alle telecamere e contano in un futuro da "ospite in trasmissione".
Sui rami bassi del nostro albero, a costituire insieme alle altre piccole città la base della realtà italiana, troviamo la nostra Altamura. Altamura con i suoi terribili fatti di cronaca, con i suoi insormontabili problemi, con la sua spettacolare amministrazione o amministrazione di spettacolo, con i suoi cittadini scontenti, a tratti rassegnati, ma spesso armati di buona volontà e determinazione. Soprattutto Altamura e i suoi precari. Non solo giovani precari. Infatti non c'è una fascia di età che possa racchiudere e identificarsi con il precariato. Al vaglio i contratti atipici del personale sanitario, il blocco delle assunzioni, il diritto al lavoro, la mobilità, l'insicurezza lavorativa di quanti hanno speso la propria vita all'insegna del sacrificio.
Tutto lo scontento generale, che parte dalle nostre case, ma che si allarga nel territorio nazionale, si scontra poi con una voce pacata e soave di chi indossa un'aureola salvifica e dichiara: "I risultati dei primi nove mesi 2010 hanno registrato un trend positivo delle vendite nelle Americhe e in Asia, mercati nei quali abbiamo rivisto l'organizzazione e migliorato il servizio al cliente. Nel mercato europeo, abbiamo individuato le aree e gli strumenti di intervento per imprimere maggiore spinta ai nostri brand". È la voce di Pasquale Natuzzi, presidente e amministratore delegato del Gruppo Natuzzi, recentemente vincitore del China Award 2010.
Ma la parte bassa dell'albero appartiene a noi, a noi precari, e a segnar un paradosso la constatazione di essere così numerosi da non trovar posto nemmeno qui, su un albero simbolico!