Politica
L'Ato denuncia i ritardi delle amministrazioni in una delibera
Aria Fresca sulla questione
Altamura - venerdì 24 febbraio 2012
11.17
Con deliberazione n.1 del 26 gennaio 2012, l'assemblea dell'Ato Ba/4 ha diffidato le amministrazioni comunali. Si parla di attivarsi per l'espletamento delle gare di appalto per l'affidamento dei nuovi servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani che sarebbero scaduti il 17 febbraio.
Per inciso, si specifica che per legge regionale, a partire dal 2012, l'ambito ha ora una dimensione provinciale.
Dirette sono le parole usate dall'Ato nell'occasione: "Vista l'inerzia di molti dei Comuni associati, che nonostante le continue sollecitazioni degli Uffici dell'ATO BA4, non hanno attivato alcun atto formale per definire i nuovi affidamenti". E ancora: "Considerata la necessità di attivarsi in merito alle azioni da intraprendere al fine di evitare ulteriori ritardi da parte dei Comuni". Fino a deliberare di "diffidare i Comuni al rispetto delle seguenti prescrizioni: rispettare la scadenza degli attuali affidamenti al fine di evitare l'eventualità di dover procedere a proroghe; bandire le procedure per i nuovi affidamenti senza ulteriori indugi".
Sul contenuto della suddetta deliberazione, Aria Fresca esprime forti perplessità e spiega che l'Ato è un consorzio di proprietà dei Comuni (la quota di maggioranza relativa, il 35%, è del Comune di Altamura), che sono rappresentati nell'assemblea dai sindaci o loro delegati. "Se si escludono i commissari prefettizi del tutto incolpevoli che amministrano Gravina e Santeramo e non possono certo rispondere di omissioni altrui, gli amministratori comunali ancora inadempienti (ad esempio, quelli di Altamura) con quella delibera hanno denunciato i propri ritardi e omissioni, hanno diffidato se stessi. Insomma, si sono fatti da sé la ramanzina e la lezioncina".
Tre le ipotesi avazate dal Movimento: "o l'ATO si è rivelata, nonostante i costi della sua gestione, una realtà priva di senso e operatività, che è servita ai sindaci, di volta in volta, solo come schermo o parafulmine per le proprie decisioni, omissioni o inefficienze; o siamo in presenza di un chiaro caso di sdoppiamento della personalità (gli amministratori dicono e fanno una cosa nell'assemblea dell'ATO e poi, nei rispettivi Comuni, se ne infischiano bellamente); oppure stanno giocando con le istituzioni e le leggi, sulla pelle e con le tasche dei cittadini".
Per inciso, si specifica che per legge regionale, a partire dal 2012, l'ambito ha ora una dimensione provinciale.
Dirette sono le parole usate dall'Ato nell'occasione: "Vista l'inerzia di molti dei Comuni associati, che nonostante le continue sollecitazioni degli Uffici dell'ATO BA4, non hanno attivato alcun atto formale per definire i nuovi affidamenti". E ancora: "Considerata la necessità di attivarsi in merito alle azioni da intraprendere al fine di evitare ulteriori ritardi da parte dei Comuni". Fino a deliberare di "diffidare i Comuni al rispetto delle seguenti prescrizioni: rispettare la scadenza degli attuali affidamenti al fine di evitare l'eventualità di dover procedere a proroghe; bandire le procedure per i nuovi affidamenti senza ulteriori indugi".
Sul contenuto della suddetta deliberazione, Aria Fresca esprime forti perplessità e spiega che l'Ato è un consorzio di proprietà dei Comuni (la quota di maggioranza relativa, il 35%, è del Comune di Altamura), che sono rappresentati nell'assemblea dai sindaci o loro delegati. "Se si escludono i commissari prefettizi del tutto incolpevoli che amministrano Gravina e Santeramo e non possono certo rispondere di omissioni altrui, gli amministratori comunali ancora inadempienti (ad esempio, quelli di Altamura) con quella delibera hanno denunciato i propri ritardi e omissioni, hanno diffidato se stessi. Insomma, si sono fatti da sé la ramanzina e la lezioncina".
Tre le ipotesi avazate dal Movimento: "o l'ATO si è rivelata, nonostante i costi della sua gestione, una realtà priva di senso e operatività, che è servita ai sindaci, di volta in volta, solo come schermo o parafulmine per le proprie decisioni, omissioni o inefficienze; o siamo in presenza di un chiaro caso di sdoppiamento della personalità (gli amministratori dicono e fanno una cosa nell'assemblea dell'ATO e poi, nei rispettivi Comuni, se ne infischiano bellamente); oppure stanno giocando con le istituzioni e le leggi, sulla pelle e con le tasche dei cittadini".