Ospedale e sanità
Infertilità maschile e femminile: nasce rete di diagnosi e cura
Istituita dalla Regione, anche con scopi di prevenzione
Puglia - giovedì 29 dicembre 2022
08.00
La giunta regionale della Puglia ha istituito un Tavolo tecnico regionale per la prevenzione, diagnosi e cura dell'infertilità maschile e femminile. L'obiettivo - come ha spiegato l'assessore alla sanità Rocco Palese - è di creare una rete di diagnosi e cura.
Si definirà una rete che fornisca risposte qualificate inserite all'interno del percorso a tutela della fertilità, con interventi di prevenzione e diagnosi precoce, per curare le malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, quando possibile, per ripristinare la fertilità naturale o adottare l'approccio corretto per poter ottenere la gravidanza.
L'approccio alla problematica sarà di tipo multidisciplinare e specifico sulle diverse tematiche che ruotano intorno all'infertilità, nonché alla procreazione medicalmente assistita.
Per questo, la rete individua gli ambulatori specialistici, i consultori e i Centri di PMA (Procreazione medicalmente assistita) che assicurino risposte appropriate di tipo informativo e 13 screening sulla capacità riproduttiva che indirizzano, con specifici percorsi codificati all'interno della rete, le persone con un problema di infertilità ai Centri per l'infertilità maschile o ai Centri di PMA di I livello o di II/III livello a seconda delle necessità. All'interno della rete si individueranno inoltre i Centri per l'Oncofertilità.
La Rete assicura dunque un maggiore coordinamento tra i vari specialisti che concorrono al processo di prevenzione e cura dell'infertilità: ginecologi, andrologi, genetisti, infettivologi, oncologi, ecc., con l'obiettivo di rendere più omogeneo e appropriato l'intero percorso. La rete proporrà la promozione della tutela della fertilità maschile e femminile con indicazioni sugli stili di vita sani, il contrasto alle malattie ed infezioni trasmesse per via sessuale e la pianificazione familiare e potenziando e valorizzando le attività consultoriali. Quindi si avvierà una campagna specifica di comunicazione e sensibilizzazione in materia.
Al tavolo per costituire la rete, coordinato dal direttore del Dipartimento salute, parteciperanno, oltre agli esperti che saranno eventualmente chiamati, i dirigenti del Dipartimento salute, i rappresentanti delle Società scientifiche, i direttori dei Centri PMA pubblici e privati, maggiormente rappresentativi, una rappresentanza ristretta del Comitato Percorso Nascita Regionale (C.P.N.R.), il direttore Area Epidemiologia e Care Intelligence di A.Re.S.S. il direttore Area Innovazione Sociale, Sanitaria e di Sistema di A.Re.S.S. , medici o altre figure professionali, con esperienza in materia, in particolare in ostetricia e ginecologia, andrologia, genetica, infettivologia, oncologia, nonché in discipline necessarie alla prevenzione e al trattamento dell'infertilità, i coordinatori delle Reti maggiormente coinvolti in materia e i rappresentanti della Medicina Generale e della Pediatria.
Si definirà una rete che fornisca risposte qualificate inserite all'interno del percorso a tutela della fertilità, con interventi di prevenzione e diagnosi precoce, per curare le malattie dell'apparato riproduttivo e intervenire, quando possibile, per ripristinare la fertilità naturale o adottare l'approccio corretto per poter ottenere la gravidanza.
L'approccio alla problematica sarà di tipo multidisciplinare e specifico sulle diverse tematiche che ruotano intorno all'infertilità, nonché alla procreazione medicalmente assistita.
Per questo, la rete individua gli ambulatori specialistici, i consultori e i Centri di PMA (Procreazione medicalmente assistita) che assicurino risposte appropriate di tipo informativo e 13 screening sulla capacità riproduttiva che indirizzano, con specifici percorsi codificati all'interno della rete, le persone con un problema di infertilità ai Centri per l'infertilità maschile o ai Centri di PMA di I livello o di II/III livello a seconda delle necessità. All'interno della rete si individueranno inoltre i Centri per l'Oncofertilità.
La Rete assicura dunque un maggiore coordinamento tra i vari specialisti che concorrono al processo di prevenzione e cura dell'infertilità: ginecologi, andrologi, genetisti, infettivologi, oncologi, ecc., con l'obiettivo di rendere più omogeneo e appropriato l'intero percorso. La rete proporrà la promozione della tutela della fertilità maschile e femminile con indicazioni sugli stili di vita sani, il contrasto alle malattie ed infezioni trasmesse per via sessuale e la pianificazione familiare e potenziando e valorizzando le attività consultoriali. Quindi si avvierà una campagna specifica di comunicazione e sensibilizzazione in materia.
Al tavolo per costituire la rete, coordinato dal direttore del Dipartimento salute, parteciperanno, oltre agli esperti che saranno eventualmente chiamati, i dirigenti del Dipartimento salute, i rappresentanti delle Società scientifiche, i direttori dei Centri PMA pubblici e privati, maggiormente rappresentativi, una rappresentanza ristretta del Comitato Percorso Nascita Regionale (C.P.N.R.), il direttore Area Epidemiologia e Care Intelligence di A.Re.S.S. il direttore Area Innovazione Sociale, Sanitaria e di Sistema di A.Re.S.S. , medici o altre figure professionali, con esperienza in materia, in particolare in ostetricia e ginecologia, andrologia, genetica, infettivologia, oncologia, nonché in discipline necessarie alla prevenzione e al trattamento dell'infertilità, i coordinatori delle Reti maggiormente coinvolti in materia e i rappresentanti della Medicina Generale e della Pediatria.