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Incendi nell'Alta Murgia, il bilancio dei danni è già pesante

Dieci roghi (uno ad Altamura). Bruciate centinaia ettari di boschi e pascoli

Dopo gli incendi che hanno colpito il Parco Nazionale dell'Alta Murgia nell'ultima settimana e percorso ettari di bosco e pascolo, il tavolo tecnico regionale della Protezione Civile ha convocato una riunione straordinaria nella sede dell'Ente, per rafforzare ulteriormente le misure di contrasto del fuoco e mettere in campo una risposta ancora più forte a quelli che si mostrano come attacchi incendiari, quasi certamente di natura dolosa.

In riunione, oltre al presidente del Parco Francesco Tarantini, il dirigente della Protezione Civile Puglia Nicola Lopane, il responsabile COR della Protezione Civile Lucio Pirone, il direttore generale dell'ARIF Puglia Francesco Ferraro, il comandante del Reparto Carabinieri Parco Giuliano Palomba e Alberto Di Monte, Tenente Colonnello del Comando Legione Carabinieri Forestali Puglia. Presenti, inoltre, i Vigili del Fuoco e l'Esercito Italiano, quest'ultimo a supporto del monitoraggio del territorio e intervenuto nei giorni scorsi nello spegnimento di un incendio.

L'incontro è servito a evidenziare criticità e misure aggiuntive da attuare per il rafforzamento del sistema antincendio. L'Ente Parco ha chiesto un maggiore incremento di unità ARIF a presidio del bosco di Acquatetta e un intervento più celere da parte dei Vigili del Fuoco per fronteggiare meglio le emergenze, per ridurre i tempi di attesa che spesso portano a maggiori ettari di territorio percorsi dal fuoco. La Protezione Civile ha garantito il potenziamento dei ponti radio per migliorare la trasmissione delle comunicazioni e L'Esercito provvederà a un aumento dei punti mobili di approvvigionamento idrico tramite autobotti.

Dallo scorso 23 luglio l'attività di pattugliamento è ulteriormente potenziata in diverse zone dell'Alta Murgia, grazie al progetto Gemellaggio AIB a cui il Parco è stato candidato e ammesso dalla Protezione Civile. Un'azione che ha portato a una sinergia con associazioni nazionali di volontariato, tra cui l'Associazione Nazionale Alpini – sezione Modena e il gruppo Lucano della Protezione Civile, giunte per affiancarsi ai volontari locali nel monitoraggio delle aree più a rischio a partire dai territori di Gravina, Ruvo, Cassano, Spinazzola e Andria, in particolare la zona di Castel del Monte.

Nell'estate 2023 sono 10, a oggi, gli incendi avvenuti nel Parco dell'Alta Murgia. Gli episodi hanno interessato la Murgia Ceraso in agro di Bitonto, le località Lama di Corvo e Piano del Monaco in agro di Andria, località Pozzi di Rota nel territorio di Altamura, la Polveriera in agro di Poggiorsini, località Cavone a Spinazzola, Lama Cupa nel bosco di Acquatetta (Minervino Murge), località Tre Carri nell'agro di Cassano e l'area intorno al bosco Cecibizzo (Corato). Secondo i dati dei rilievi trasmessi dal Reparto Carabinieri Parco, gli ettari di bosco percorsi dal fuoco sono circa 380, mentre gli ettari di pascolo si attestano a 290.

«Per contrastare gli incendi – dichiara il presidente Francesco Tarantini – abbiamo messo in piedi un sistema che si avvale di una rete di soggetti che operano in modo sinergico, che comprende anche associazioni di volontariato e aziende agro-zootecniche a supporto di ARIF, Protezione Civile, Vigili del Fuoco ed Esercito. Abbiamo incrementato i punti di avvistamento e approvvigionamento idrico portandoli a 30, nelle zone di maggior rischio. Tuttavia – conclude Tarantini – occorrerebbe un ulteriore potenziamento di mezzi e risorse umane in ARIF per fronteggiare meglio le emergenze, potenziare l'avvistamento dall'alto riutilizzando le torrette antincendio presenti nei punti strategici e ridurre il più possibile i tempi di intervento da parte dei Vigili del Fuoco.»
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