Territorio
Incendi in Puglia, aumentato il numero dei casi
Una conferenza stampa per presentare i dati. Tra i presenti, Vendola e Amati
Altamura - mercoledì 25 luglio 2012
16.36
2012, un anno che vede un sensibile incremento in Puglia del numero di incendi rispetto a quelli registrati negli anni passati. È il dato emerso durante una conferenza stampa tenuta ieri dall'assessore regionale alla Protezione civile Fabiano Amati e dal presidente Nichi Vendola. A presentare l'andamento della Campagna Antincendi Boschivi anche il direttore regionale dei Vigili del fuoco Michele Di Grezia, il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato Giuseppe Silletti e il direttore dell'Arif (Agenzia opere irrigue e forestali) Giuseppe Taurino.
Il periodo considerato va dal 15 giugno al 22 luglio. 660 sono state le segnalazioni arrivate dalla Provincia di Bari. "Il nostro scopo è quello di raggiungere un livello di collaborazione tra istituzioni e cittadini che possa servire, per le prossime stagioni, ad evitare questa ondata insopportabile e incivile". Così Amati.
"Bruciare le stoppie – ha spiegato il presidente Vendola - è considerata un'attività naturale ma bruciare le stoppie è, nella maggior parte dei casi, la ragione degli incendi. L'opinione pubblica deve modificare i piccoli comportamenti quotidiani perché il bosco deve essere curato da ciascuno di noi. La partecipazione della popolazione in quanto tale, ad essere presidio di protezione civile è un punto di battaglia culturale fondamentale".
Il periodo considerato va dal 15 giugno al 22 luglio. 660 sono state le segnalazioni arrivate dalla Provincia di Bari. "Il nostro scopo è quello di raggiungere un livello di collaborazione tra istituzioni e cittadini che possa servire, per le prossime stagioni, ad evitare questa ondata insopportabile e incivile". Così Amati.
"Bruciare le stoppie – ha spiegato il presidente Vendola - è considerata un'attività naturale ma bruciare le stoppie è, nella maggior parte dei casi, la ragione degli incendi. L'opinione pubblica deve modificare i piccoli comportamenti quotidiani perché il bosco deve essere curato da ciascuno di noi. La partecipazione della popolazione in quanto tale, ad essere presidio di protezione civile è un punto di battaglia culturale fondamentale".