Religioni
Inaugurazione della Mensa Diocesana della Carità
Un pasto caldo al giorno per chi è nel bisogno
Altamura - martedì 5 gennaio 2010
13.00
Si chiama "Aggiungi un posto a tavola…" la Mensa Diocesana della Carità inaugurata lo scorso 31 dicembre in Via del Conservatorio del Carmine. Ottanta volontari, un sacerdote ogni giorno, venticinque ospiti e un pasto caldo sette giorni su sette, dalle 12 alle 14.30, per nutrire corpo e anima.
«Il progetto è nato grazie alla generosità di sua Eccellenza Mons. Mario Paciello, che l'ha fortemente voluto, sospinto anche dalle segnalazioni dei suoi collaboratori», ha affermato la dott.ssa Lea Digesù, psicologa e responsabile dello stesso progetto, «io mi occuperò principalmente della gestione e del coordinamento della mensa. Inoltre, mi interesserò dei colloqui». La dott.ssa Digesù ha spiegato che gli ammessi alla mensa saranno divisi in tre fasce: «Sappiamo che la situazione è drammatica. Sono tante le segnalazioni delle Caritas parrocchiali e conosciamo le difficoltà psicologiche, familiari e, soprattutto, economiche che molti stanno affrontando. Siamo stati costretti ad individuare tre fasce anche per dare una certa priorità a chi è più nel bisogno. Nella prima fascia rientrano coppie, singoli e famiglie in forte disagio economico, personale o familiare. Costoro avranno la possibilità di usufruire della mensa da uno a tre mesi. La seconda fascia comprende famiglie, coppie e persone singole in disagio temporaneo.
Nella terza e ultima fascia rientrano le urgenze e le persone che hanno bisogno di una mano solo per qualche giorno».
Una partenza in piccolo, come ha sottolineato la stessa Lea Digesù, che si propone, però, in futuro, di fare cose grandi: «Per il momento apriremo solo a pranzo. L'aiuto di molti benefattori ci fa sperare di poter offrire, nei prossimi mesi, anche un pasto caldo la sera. Motore di questa iniziativa è la volontà di vivere il Vangelo fino in fondo. Noi vogliamo Servire il povero, consapevoli che nell'altro c'è Cristo, un Cristo che ci dà molto… è un dare e ricevere alla pari».
Scopo della mensa è offrire "un tempo di sostegno", è permettere alle persone di poter riacquisire la propria autonomina per recuperare una dignità che spetta a chiunque.
Durante l'inaugurazione è intervenuto anche il sindaco Mario Stacca: «Nell'aprile 2009 ci siamo riuniti qui, per la prima volta, con sua Eccellenza il Vescovo, la responsabile della Caritas e altri rappresentati della Chiesa per definire i criteri utili all'apertura, anche ad Altamura, di una mensa per i poveri. Un obiettivo dell'Amministrazione Comunale, subito condiviso da Mons. Mario Paciello, che ringrazio per la sua grande disponibilità. Più volte si è pensato di realizzarla, ma più volte avevamo avuto problemi relativi alla diretta gestione della mensa. Pertanto la sinergia tra l'Amministrazione Comunale, che ha inserito nel Piano Sociale di Zona la realizzazione delle mense sul territorio, e Caritas, che gestirà l'iniziativa, ha permesso la concretizzazione di un obiettivo posto nel mio programma di mandato. Un progetto che si realizza grazie all'aiuto del Signore».
Le parole e la benedizione del vescovo Mario Paciello hanno concluso una mattinata davvero partecipata: «Dalla sintonia tra Chiesa, Caritas e Comune è scaturito l'iter che ci ha portati a questa giornata. Ma non pensiamo che ciò basti a far vivere le mense di Altamura, Gravina e Santeramo. I contributi che vengono dalle istituzioni non potranno mai sostituire la carità materiale dei singoli cittadini cristiani e la carità spirituale di chi offre il proprio volontariato. Vorrei cogliere questa circostanza per dire a tutti i volontari che verranno giorni e momenti nei quali potrebbe essere un po' più faticoso essere puntuali, essere disponibili, essere sempre presenti, portare avanti con fedeltà e con amore l'impegno preso. Lì si vedrà la solidità della carità e della solidarietà. La carità diventa contagiosa con se stessi e con gli altri».
«Il progetto è nato grazie alla generosità di sua Eccellenza Mons. Mario Paciello, che l'ha fortemente voluto, sospinto anche dalle segnalazioni dei suoi collaboratori», ha affermato la dott.ssa Lea Digesù, psicologa e responsabile dello stesso progetto, «io mi occuperò principalmente della gestione e del coordinamento della mensa. Inoltre, mi interesserò dei colloqui». La dott.ssa Digesù ha spiegato che gli ammessi alla mensa saranno divisi in tre fasce: «Sappiamo che la situazione è drammatica. Sono tante le segnalazioni delle Caritas parrocchiali e conosciamo le difficoltà psicologiche, familiari e, soprattutto, economiche che molti stanno affrontando. Siamo stati costretti ad individuare tre fasce anche per dare una certa priorità a chi è più nel bisogno. Nella prima fascia rientrano coppie, singoli e famiglie in forte disagio economico, personale o familiare. Costoro avranno la possibilità di usufruire della mensa da uno a tre mesi. La seconda fascia comprende famiglie, coppie e persone singole in disagio temporaneo.
Nella terza e ultima fascia rientrano le urgenze e le persone che hanno bisogno di una mano solo per qualche giorno».
Una partenza in piccolo, come ha sottolineato la stessa Lea Digesù, che si propone, però, in futuro, di fare cose grandi: «Per il momento apriremo solo a pranzo. L'aiuto di molti benefattori ci fa sperare di poter offrire, nei prossimi mesi, anche un pasto caldo la sera. Motore di questa iniziativa è la volontà di vivere il Vangelo fino in fondo. Noi vogliamo Servire il povero, consapevoli che nell'altro c'è Cristo, un Cristo che ci dà molto… è un dare e ricevere alla pari».
Scopo della mensa è offrire "un tempo di sostegno", è permettere alle persone di poter riacquisire la propria autonomina per recuperare una dignità che spetta a chiunque.
Durante l'inaugurazione è intervenuto anche il sindaco Mario Stacca: «Nell'aprile 2009 ci siamo riuniti qui, per la prima volta, con sua Eccellenza il Vescovo, la responsabile della Caritas e altri rappresentati della Chiesa per definire i criteri utili all'apertura, anche ad Altamura, di una mensa per i poveri. Un obiettivo dell'Amministrazione Comunale, subito condiviso da Mons. Mario Paciello, che ringrazio per la sua grande disponibilità. Più volte si è pensato di realizzarla, ma più volte avevamo avuto problemi relativi alla diretta gestione della mensa. Pertanto la sinergia tra l'Amministrazione Comunale, che ha inserito nel Piano Sociale di Zona la realizzazione delle mense sul territorio, e Caritas, che gestirà l'iniziativa, ha permesso la concretizzazione di un obiettivo posto nel mio programma di mandato. Un progetto che si realizza grazie all'aiuto del Signore».
Le parole e la benedizione del vescovo Mario Paciello hanno concluso una mattinata davvero partecipata: «Dalla sintonia tra Chiesa, Caritas e Comune è scaturito l'iter che ci ha portati a questa giornata. Ma non pensiamo che ciò basti a far vivere le mense di Altamura, Gravina e Santeramo. I contributi che vengono dalle istituzioni non potranno mai sostituire la carità materiale dei singoli cittadini cristiani e la carità spirituale di chi offre il proprio volontariato. Vorrei cogliere questa circostanza per dire a tutti i volontari che verranno giorni e momenti nei quali potrebbe essere un po' più faticoso essere puntuali, essere disponibili, essere sempre presenti, portare avanti con fedeltà e con amore l'impegno preso. Lì si vedrà la solidità della carità e della solidarietà. La carità diventa contagiosa con se stessi e con gli altri».