mensa della carità
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Religioni

Inaugurazione della Mensa Diocesana della Carità

Un pasto caldo al giorno per chi è nel bisogno

Si chiama "Aggiungi un posto a tavola…" la Mensa Diocesana della Carità inaugurata lo scorso 31 dicembre in Via del Conservatorio del Carmine. Ottanta volontari, un sacerdote ogni giorno, venticinque ospiti e un pasto caldo sette giorni su sette, dalle 12 alle 14.30, per nutrire corpo e anima.
«Il progetto è nato grazie alla generosità di sua Eccellenza Mons. Mario Paciello, che l'ha fortemente voluto, sospinto anche dalle segnalazioni dei suoi collaboratori», ha affermato la dott.ssa Lea Digesù, psicologa e responsabile dello stesso progetto, «io mi occuperò principalmente della gestione e del coordinamento della mensa. Inoltre, mi interesserò dei colloqui». La dott.ssa Digesù ha spiegato che gli ammessi alla mensa saranno divisi in tre fasce: «Sappiamo che la situazione è drammatica. Sono tante le segnalazioni delle Caritas parrocchiali e conosciamo le difficoltà psicologiche, familiari e, soprattutto, economiche che molti stanno affrontando. Siamo stati costretti ad individuare tre fasce anche per dare una certa priorità a chi è più nel bisogno. Nella prima fascia rientrano coppie, singoli e famiglie in forte disagio economico, personale o familiare. Costoro avranno la possibilità di usufruire della mensa da uno a tre mesi. La seconda fascia comprende famiglie, coppie e persone singole in disagio temporaneo.
Nella terza e ultima fascia rientrano le urgenze e le persone che hanno bisogno di una mano solo per qualche giorno».
Una partenza in piccolo, come ha sottolineato la stessa Lea Digesù, che si propone, però, in futuro, di fare cose grandi: «Per il momento apriremo solo a pranzo. L'aiuto di molti benefattori ci fa sperare di poter offrire, nei prossimi mesi, anche un pasto caldo la sera. Motore di questa iniziativa è la volontà di vivere il Vangelo fino in fondo. Noi vogliamo Servire il povero, consapevoli che nell'altro c'è Cristo, un Cristo che ci dà molto… è un dare e ricevere alla pari».
Scopo della mensa è offrire "un tempo di sostegno", è permettere alle persone di poter riacquisire la propria autonomina per recuperare una dignità che spetta a chiunque.
Durante l'inaugurazione è intervenuto anche il sindaco Mario Stacca: «Nell'aprile 2009 ci siamo riuniti qui, per la prima volta, con sua Eccellenza il Vescovo, la responsabile della Caritas e altri rappresentati della Chiesa per definire i criteri utili all'apertura, anche ad Altamura, di una mensa per i poveri. Un obiettivo dell'Amministrazione Comunale, subito condiviso da Mons. Mario Paciello, che ringrazio per la sua grande disponibilità. Più volte si è pensato di realizzarla, ma più volte avevamo avuto problemi relativi alla diretta gestione della mensa. Pertanto la sinergia tra l'Amministrazione Comunale, che ha inserito nel Piano Sociale di Zona la realizzazione delle mense sul territorio, e Caritas, che gestirà l'iniziativa, ha permesso la concretizzazione di un obiettivo posto nel mio programma di mandato. Un progetto che si realizza grazie all'aiuto del Signore».
Le parole e la benedizione del vescovo Mario Paciello hanno concluso una mattinata davvero partecipata: «Dalla sintonia tra Chiesa, Caritas e Comune è scaturito l'iter che ci ha portati a questa giornata. Ma non pensiamo che ciò basti a far vivere le mense di Altamura, Gravina e Santeramo. I contributi che vengono dalle istituzioni non potranno mai sostituire la carità materiale dei singoli cittadini cristiani e la carità spirituale di chi offre il proprio volontariato. Vorrei cogliere questa circostanza per dire a tutti i volontari che verranno giorni e momenti nei quali potrebbe essere un po' più faticoso essere puntuali, essere disponibili, essere sempre presenti, portare avanti con fedeltà e con amore l'impegno preso. Lì si vedrà la solidità della carità e della solidarietà. La carità diventa contagiosa con se stessi e con gli altri».
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Il consigliere regionale e coordinatore di Sinistra ecologia e libertà, Michele Ventricelli, si dichiara pronto a sostenere le attività che riguardano il progetto della Mensa Diocesana della Carità: "Sono molto orgoglioso della decisione della Caritas diocesana di aprire una mensa dei poveri nella mia città. Questo è un gesto concreto di solidarietà verso tutte le persone che vivono in condizioni di disagio e difficoltà, che nella maggior parte delle volte sono vittime di una forte emarginazione sociale. Nei prossimi giorni visiterò la mensa per congratularmi con i volontari che si stanno impegnando in questo progetto".
 Riportiamo, di seguito, il comunicato del Comune pubblicato il 5 gennaio 2010:
«Comunicato n. 4 del 2010 (05/01/2010)
Sostegno alla "mensa dei poveri" della Caritas diocesana
La Caritas diocesana ha aperto ad Altamura, in via Conservatorio Carmine, nei locali della ex parrocchia del Carmine, una mensa giornaliera per persone che sono in uno stato di bisogno.
L'iniziativa ha il sostegno dell'Ambito territoriale per la gestione associata dei servizi sociali dei Comuni di Altamura, Gravina, Santeramo e Poggiorsini (cosiddetto "Piano sociale di zona") che ha stanziato dei fondi per il "pronto intervento sociale". Una convenzione tra l'Ambito e la Caritas è stata appositamente sottoscritta il 29 ottobre dell'anno scorso nell'ambito di un progetto presentato dalla Caritas e denominato "Inserimento in strutture di accoglienza".
Il sindaco di Altamura, Mario Stacca, ha partecipato all'apertura della mensa, avvenuta il 31 dicembre scorso. "E' notevole lo sforzo che la Caritas ed il vescovo, monsignor Mario Paciello, hanno fatto per raggiungere questo risultato – afferma Stacca -. Più volte avevamo pensato di realizzarla ma per vari problemi abbiamo constatato che non è possibile una diretta gestione della mensa da parte del Comune. In questo modo, attraverso la sinergia tra l'Amministrazione, il Piano Sociale di Zona e la Caritas, che gestisce l'iniziativa, è stato possibile concretizzarla. L'iniziativa si sorregge soprattutto sulla disponibilità di volontari e sulla generosità. Pertanto merita un grande plauso chiunque voglia dare una mano"».
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