Territorio
In contrada Franchini rivivono le antiche tecniche artigianali pugliesi
L'associazione "Make People Do Lab" punta al recupero di aree rurali in parziale stato di abbandono. Laboratori per imparare i mestieri di una volta
Altamura - mercoledì 17 agosto 2011
18.46
Definire l'identità di un territorio e recuperare aree rurali in parziale stato di abbandono. È questo l'obiettivo dell'associazione "Make People Do Lab", vincitrice del bando Principi Attivi 2010. Rossella Tricarico di Minervino Murge e Gabriella Mastrangelo di Massafra, laureate in Design degli Interni presso il Politecnico di Milano, hanno pensato di dedicare un progetto alle tecniche artigianali di lunga tradizione in Puglia. Si sono conosciute a Milano. Lì è scattata l'idea di partecipare al bando regionale Principi Attivi.
Ottenuto il finanziamento, hanno già realizzato un'installazione urbana ed un laboratorio a Massafra. Dal 24 agosto al 3 settembre prossimi sarà la volta di Altamura, dove si terranno una serie di laboratori sulla modellazione e decorazione della ceramica a cura di Antonio Masella di Grottaglie e sulla lavorazione di ferro e lino pesto a cura degli archeologi dell'associazione Rasna di Castellaneta. Si passerà, poi, con la collaborazione dello scultore Corrado Bove di Corato, alla lavorazione della terra cruda come materiale da rivestimento. Infine si potrà imparare ad usare la ferula per la realizzazione di strutture stabili e leggere grazie all'artigiano altamurano Saverio Gramegna. Ai partecipanti verrà chiesto di acquisire e reinterpretare tali tecniche personalizzandole. La località che ospiterà i laboratori è contrada Franchini, dove - fanno sapere le organizzatrici - sarà possibile campeggiare anche per due o tre notti.
«L'idea di dedicare un progetto alle tecniche artigianali pugliesi - spiegano - è nata da una riflessione più ampia sul design e sul momento precario che stiamo vivendo. Ci siamo chieste se abbia ancora senso pensare in grande, produrre pezzi in serie, o se invece sia possibile ridare una nuova dignità agli oggetti, personalizzandoli e caricandoli di un valore mistico capace di renderli unici. Da qui è nata una riflessione sugli antichi mestieri in via d'estinzione in Puglia e su tutte quelle attività artigianali che ormai praticano in pochi. Inoltre - continuano - c'è la volontà di sperimentarle e di indagare sui processi creativi di coloro che parteciperanno ai workshop, augurandoci di offrirgli un'esperienza totalizzante che possa ricondurli alla riscoperta del sapere manuale. Di qui il nome del progetto, "Make People Do", ovvero "far fare" alle persone, metterle nella condizione di imparare facendo».
I laboratori che si terranno ad Altamura sono stati organizzati in collaborazione con Angelo Gramegna, designer altamurano che si sta occupando di un progetto di tesi - Earth After People - legato all'area in cui saranno ospitate le attività. Questo progetto propone l'idea di recupero di un'area abitata dagli anni '50 agli anni '70, ad oggi quasi completamente disabitata, con contenziosi fra ex proprietari ed Ex Ente Riforma per il riscatto delle abitazioni edificate sul territorio. Si tratta di un'operazione di recupero a diversi livelli, in cui il progetto innesta una serie di relazioni che portano ad una nuova concezione del territorio e del suo uso, intercettando dinamiche socio-antropologiche.
«La collaborazione - spiega Rossella Tricarico - è nata dopo una nostra ricerca sul territorio al fine di recuperare i contatti degli artigiani che avremmo potuto coinvolgere nei laboratori. Avevamo letto di un tale Saverio Gramegna che realizzava sgabelli in ferula durante una fiera di paese, per cui, data l'omonimia, ho deciso di chiedere ad Angelo, che già conoscevo, se per caso avesse potuto rintracciarlo. Abbiamo rintracciato l'artigiano, scoprendo che coltivava funghi sulla Murgia, nell'area in cui Angelo avrebbe dovuto svolgere il suo progetto di tesi. Di qui è partito l'invito a collaborare da parte dell'altamurano. Abbiamo iniziato a fare sopralluoghi in questo ex villaggio dell' Ente Riforma in parziale stato di abbandono. La bellezza del paesaggio ci ha subito convinte e così abbiamo deciso di organizzare delle giornate di laboratorio sulla Murgia, offrendo ai partecipanti la possibilità di poter campeggiare nel caso in cui vogliano fermarsi».
«La prima sessione di workshop - continuano le due progettiste pugliesi - si è tenuta il 5 ed il 6 agosto a Massafra, nel Centro storico. Abbiamo coinvolto un cestaio di 75 anni che ci ha mostrato il suo lavoro, seguendoci nella realizzazione del laboratorio. C'è stata grande partecipazione e molta soddisfazione da parte nostra e dei partecipanti. Probabilmente avremmo avuto bisogno di qualche altro giorno per poter acquisire pienamente il procedimento per la realizzazione di cesti, ma, ad ogni modo, è stato un inizio che lascia ben sperare per quello che succederà a Franchini, soprattutto perché lì avremo la possibilità di concentrarci per giorni su una determinata attività artigianale. Ad oggi - concludono le organizzatrici - abbiamo iscrizioni di designer ed architetti provenienti da diverse parti d'Italia. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere chiunque abbia interesse nell'apprendere e nello sperimentare, al di là di quella che possa essere la sua formazione. Per il momento da Altamura ancora poche adesioni, anche per questioni logistiche. Abbiamo iniziato da poco a comunicare il programma degli eventi».
Nelle immagini, contrada Franchini e momenti del laboratorio tenuto a Massafra.
Ottenuto il finanziamento, hanno già realizzato un'installazione urbana ed un laboratorio a Massafra. Dal 24 agosto al 3 settembre prossimi sarà la volta di Altamura, dove si terranno una serie di laboratori sulla modellazione e decorazione della ceramica a cura di Antonio Masella di Grottaglie e sulla lavorazione di ferro e lino pesto a cura degli archeologi dell'associazione Rasna di Castellaneta. Si passerà, poi, con la collaborazione dello scultore Corrado Bove di Corato, alla lavorazione della terra cruda come materiale da rivestimento. Infine si potrà imparare ad usare la ferula per la realizzazione di strutture stabili e leggere grazie all'artigiano altamurano Saverio Gramegna. Ai partecipanti verrà chiesto di acquisire e reinterpretare tali tecniche personalizzandole. La località che ospiterà i laboratori è contrada Franchini, dove - fanno sapere le organizzatrici - sarà possibile campeggiare anche per due o tre notti.
«L'idea di dedicare un progetto alle tecniche artigianali pugliesi - spiegano - è nata da una riflessione più ampia sul design e sul momento precario che stiamo vivendo. Ci siamo chieste se abbia ancora senso pensare in grande, produrre pezzi in serie, o se invece sia possibile ridare una nuova dignità agli oggetti, personalizzandoli e caricandoli di un valore mistico capace di renderli unici. Da qui è nata una riflessione sugli antichi mestieri in via d'estinzione in Puglia e su tutte quelle attività artigianali che ormai praticano in pochi. Inoltre - continuano - c'è la volontà di sperimentarle e di indagare sui processi creativi di coloro che parteciperanno ai workshop, augurandoci di offrirgli un'esperienza totalizzante che possa ricondurli alla riscoperta del sapere manuale. Di qui il nome del progetto, "Make People Do", ovvero "far fare" alle persone, metterle nella condizione di imparare facendo».
I laboratori che si terranno ad Altamura sono stati organizzati in collaborazione con Angelo Gramegna, designer altamurano che si sta occupando di un progetto di tesi - Earth After People - legato all'area in cui saranno ospitate le attività. Questo progetto propone l'idea di recupero di un'area abitata dagli anni '50 agli anni '70, ad oggi quasi completamente disabitata, con contenziosi fra ex proprietari ed Ex Ente Riforma per il riscatto delle abitazioni edificate sul territorio. Si tratta di un'operazione di recupero a diversi livelli, in cui il progetto innesta una serie di relazioni che portano ad una nuova concezione del territorio e del suo uso, intercettando dinamiche socio-antropologiche.
«La collaborazione - spiega Rossella Tricarico - è nata dopo una nostra ricerca sul territorio al fine di recuperare i contatti degli artigiani che avremmo potuto coinvolgere nei laboratori. Avevamo letto di un tale Saverio Gramegna che realizzava sgabelli in ferula durante una fiera di paese, per cui, data l'omonimia, ho deciso di chiedere ad Angelo, che già conoscevo, se per caso avesse potuto rintracciarlo. Abbiamo rintracciato l'artigiano, scoprendo che coltivava funghi sulla Murgia, nell'area in cui Angelo avrebbe dovuto svolgere il suo progetto di tesi. Di qui è partito l'invito a collaborare da parte dell'altamurano. Abbiamo iniziato a fare sopralluoghi in questo ex villaggio dell' Ente Riforma in parziale stato di abbandono. La bellezza del paesaggio ci ha subito convinte e così abbiamo deciso di organizzare delle giornate di laboratorio sulla Murgia, offrendo ai partecipanti la possibilità di poter campeggiare nel caso in cui vogliano fermarsi».
«La prima sessione di workshop - continuano le due progettiste pugliesi - si è tenuta il 5 ed il 6 agosto a Massafra, nel Centro storico. Abbiamo coinvolto un cestaio di 75 anni che ci ha mostrato il suo lavoro, seguendoci nella realizzazione del laboratorio. C'è stata grande partecipazione e molta soddisfazione da parte nostra e dei partecipanti. Probabilmente avremmo avuto bisogno di qualche altro giorno per poter acquisire pienamente il procedimento per la realizzazione di cesti, ma, ad ogni modo, è stato un inizio che lascia ben sperare per quello che succederà a Franchini, soprattutto perché lì avremo la possibilità di concentrarci per giorni su una determinata attività artigianale. Ad oggi - concludono le organizzatrici - abbiamo iscrizioni di designer ed architetti provenienti da diverse parti d'Italia. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere chiunque abbia interesse nell'apprendere e nello sperimentare, al di là di quella che possa essere la sua formazione. Per il momento da Altamura ancora poche adesioni, anche per questioni logistiche. Abbiamo iniziato da poco a comunicare il programma degli eventi».
Nelle immagini, contrada Franchini e momenti del laboratorio tenuto a Massafra.