La città
Il Tar boccia il ricorso presentato dal Comitato "Salviamo il parco degli Ulivi"
Respinta la richiesta di sospensiva, si attendono le motivazioni
Altamura - giovedì 14 luglio 2016
A darne notizia dalla pagina facebook del Comitato "Salviamo il parco degli Ulivi" è Rosa Lillo: «È noto che il Tar di Puglia ieri, 7 luglio 2016, ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal comitato "Salviamo il parco degli Ulivi" per i due permessi di costruire sul suolo ex Rossi. Lo avevamo messo in conto».
Abbiamo raggiunto telefonicamente l'esponente del Comitato, che ormai da diverso tempo sta conducendo una battaglia per fermare le ruspe sul suolo ex Rossi, per chiedere a caldo lumi su tale pronunciamento.
« Al momento - esordisce laconica - ai ricorrenti è stata notificata l'ordinanza con la quale il Tar ha rigettato la sospensiva».
«Ci siamo rivolti al Tar non perché i suoli non fossero edificabili ma per chiedere il rispetto delle destinazioni urbanistiche previste dal Piano Regolatore Generale e poi perché il Comune di Altamura, nel rilasciare i permessi non ha osservato le prescrizioni del Prg, dando la possibilità di costruire una scuola privata sul suolo della proprietà Cannito e "attività aperte al pubblico" sul suolo di Segeco».
«L'ordinanza – ha continuato Rosa Lillo - ci attribuisce richieste mai avanzate circa la non edificabilità del suolo ed il rispetto delle prescrizioni che l'Ufficio Tecnico avrebbe dato alle imprese, nulla di più falso, perché abbiamo chiesto solo il rispetto del Piano Regolatore Generale, delle destinazioni d'uso e delle volumetrie».
In sostanza, secondo l'esponente del Comitato, i Giudici Amministrativi non sarebbero entrati nel merito circa le richieste dei ricorrenti.
In ultimo, dalla rappresentante del Comitato arriva l'ennesima stoccata agli inquilini di Palazzo di Città rei di essersi costituirsi in giudizio, nominando un proprio avvocato di fiducia: «il Comune avrebbe potuto non costituirsi, e lasciare che i nostri avvocati si fronteggiassero con quelli delle imprese private».
Ma dal pronunciamento del Tar non emergono solo ombre, infatti il giudice amministrativo avrebbe attribuito al Comitato "Salviamo il parco degli Ulivi" lo status di portatore di interesse, titolato, per tanto, a presentare il ricorso che lo ricordiamo, ha preso le mosse dopo il diniego, da parte del Comune, di riesaminare le pratiche che hanno condotto all'intervento edilizio.
Abbiamo raggiunto telefonicamente l'esponente del Comitato, che ormai da diverso tempo sta conducendo una battaglia per fermare le ruspe sul suolo ex Rossi, per chiedere a caldo lumi su tale pronunciamento.
« Al momento - esordisce laconica - ai ricorrenti è stata notificata l'ordinanza con la quale il Tar ha rigettato la sospensiva».
«Ci siamo rivolti al Tar non perché i suoli non fossero edificabili ma per chiedere il rispetto delle destinazioni urbanistiche previste dal Piano Regolatore Generale e poi perché il Comune di Altamura, nel rilasciare i permessi non ha osservato le prescrizioni del Prg, dando la possibilità di costruire una scuola privata sul suolo della proprietà Cannito e "attività aperte al pubblico" sul suolo di Segeco».
«L'ordinanza – ha continuato Rosa Lillo - ci attribuisce richieste mai avanzate circa la non edificabilità del suolo ed il rispetto delle prescrizioni che l'Ufficio Tecnico avrebbe dato alle imprese, nulla di più falso, perché abbiamo chiesto solo il rispetto del Piano Regolatore Generale, delle destinazioni d'uso e delle volumetrie».
In sostanza, secondo l'esponente del Comitato, i Giudici Amministrativi non sarebbero entrati nel merito circa le richieste dei ricorrenti.
In ultimo, dalla rappresentante del Comitato arriva l'ennesima stoccata agli inquilini di Palazzo di Città rei di essersi costituirsi in giudizio, nominando un proprio avvocato di fiducia: «il Comune avrebbe potuto non costituirsi, e lasciare che i nostri avvocati si fronteggiassero con quelli delle imprese private».
Ma dal pronunciamento del Tar non emergono solo ombre, infatti il giudice amministrativo avrebbe attribuito al Comitato "Salviamo il parco degli Ulivi" lo status di portatore di interesse, titolato, per tanto, a presentare il ricorso che lo ricordiamo, ha preso le mosse dopo il diniego, da parte del Comune, di riesaminare le pratiche che hanno condotto all'intervento edilizio.