Eventi e cultura
Il pubblico di ieri ringrazia per "La Giostra" di emozioni
Un Amleto così, ad Altamura, non lo si era mai visto
Altamura - sabato 10 aprile 2010
10.52
La magia del teatro si è materializzata ieri in una Curia che, così suggestiva, non la si era mai vista. Fiaccole, luci soffuse ci hanno portato indietro nel tempo, in un'epoca in cui l'onore conduceva alla morte e la passione alla pazzia.
"C'è del marcio in Danimarca!" afferma Amleto quasi in apertura della pièce teatrale, mettendo lo spettatore al corrente di quello che non va.
Originale la rilettura di questo personaggio, interpretato da cinque attori, tutti bravissimi, e che mostrano, con il loro susseguirsi sulla scena e le proprie caratteristiche personali, tutte le sfaccettature della mente del protagonista. Tra di loro anche una donna, e non me ne vogliano gli altri, che con una magistrale interpretazione rende palese quello che di femminile c'è nell'animo vendicativo di Amleto (non è forse vero, come affermava Nietzsche, che nella vendetta e nell'amore la donna è più barbara dell'uomo?).
La tragedia shakespeariana, attraverso la figura di Orazio che fa da tramite tra il pubblico e gli altri attori, conduce letteralmente gli spettatori attraverso quella che, per una sera, si è trasformata nella reggia danese, e dove i suoi abitanti condividono con il pubblico, in un contatto quasi fisico, i propri dolori: quello del giovane Amleto nello scoprire il tradimento di una madre, complice dell'omicidio paterno; l'amore di Ofelia (anche lei portata in scena da due attrici), prima alimentato da una speranza e poi tradito, che la porta alla pazzia e che trova rifugio solo nella morte; la vendetta di Amleto che, non volendolo, si traduce in carneficina umana in cui pathos e thanatos si intrecciano indissolubilmente.
La compagnia teatrale "La Giostra", in conclusione di serata, ha ringraziato per l'accoglienza riservatale in Puglia, ma dovremmo forse noi ringraziare loro per le emozioni regalateci, e per aver "rappresentato" con tale passione un teatro che, purtroppo, non sempre è possibile vedere. È doveroso menzionare ad uno ad uno gli attori della compagnia vicentina, perché meritano tutti, per la loro bravura e professionalità, visibilità senza alcuna distinzione. L'evento, patrocinato dal Comune di Altamura, è stato voluto e organizzato dall'associazione Alta Cultura. A noi non rimane che vivere… raccontare la verità su Amleto e sulla sua causa a chi non sa e… augurarci che presto altre storie possano rivivere con loro, nella nostra città.
"C'è del marcio in Danimarca!" afferma Amleto quasi in apertura della pièce teatrale, mettendo lo spettatore al corrente di quello che non va.
Originale la rilettura di questo personaggio, interpretato da cinque attori, tutti bravissimi, e che mostrano, con il loro susseguirsi sulla scena e le proprie caratteristiche personali, tutte le sfaccettature della mente del protagonista. Tra di loro anche una donna, e non me ne vogliano gli altri, che con una magistrale interpretazione rende palese quello che di femminile c'è nell'animo vendicativo di Amleto (non è forse vero, come affermava Nietzsche, che nella vendetta e nell'amore la donna è più barbara dell'uomo?).
La tragedia shakespeariana, attraverso la figura di Orazio che fa da tramite tra il pubblico e gli altri attori, conduce letteralmente gli spettatori attraverso quella che, per una sera, si è trasformata nella reggia danese, e dove i suoi abitanti condividono con il pubblico, in un contatto quasi fisico, i propri dolori: quello del giovane Amleto nello scoprire il tradimento di una madre, complice dell'omicidio paterno; l'amore di Ofelia (anche lei portata in scena da due attrici), prima alimentato da una speranza e poi tradito, che la porta alla pazzia e che trova rifugio solo nella morte; la vendetta di Amleto che, non volendolo, si traduce in carneficina umana in cui pathos e thanatos si intrecciano indissolubilmente.
La compagnia teatrale "La Giostra", in conclusione di serata, ha ringraziato per l'accoglienza riservatale in Puglia, ma dovremmo forse noi ringraziare loro per le emozioni regalateci, e per aver "rappresentato" con tale passione un teatro che, purtroppo, non sempre è possibile vedere. È doveroso menzionare ad uno ad uno gli attori della compagnia vicentina, perché meritano tutti, per la loro bravura e professionalità, visibilità senza alcuna distinzione. L'evento, patrocinato dal Comune di Altamura, è stato voluto e organizzato dall'associazione Alta Cultura. A noi non rimane che vivere… raccontare la verità su Amleto e sulla sua causa a chi non sa e… augurarci che presto altre storie possano rivivere con loro, nella nostra città.