Territorio
Il mercato immobiliare pugliese torna a crescere
Le compravendite registrano un incremento del 4,4%
Altamura - sabato 30 maggio 2015
Uno spiraglio di luce per l'immobiliare pugliese.
Dopo sette anni di segno meno, cantieri fermi, aziende edili sul lastrico e occupazione in calo, si attenuano finalmente in questo settore gli effetti della crisi. La riduzione delle imposte di registro, ipotecarie e catastali ha senz'altro dato una spinta alle compravendite. Ma questo non è l'unico fattore ad aver determinato l'inversione di tendenza.
Prima di tutto è da tener presente il fatto che il numero di unità abitative compravendute non può scendere oltre certi livelli, in quanto l'esigenza di acquisto di una nuova casa non può essere sempre rinviata. In secondo luogo, sono diversi gli indicatori che hanno preannunciato un clima di maggiore fiducia delle famiglie. Inoltre i tassi di interesse sui mutui applicati dalle banche sono stati ulteriormente abbassati e, nel corso del 2014, è proseguita la riduzione dei prezzi delle abitazioni.
Durante lo scorso anno in Puglia le transazioni sono state 26.254, contro le 25.141 del 2013: una variazione positiva del 4,4%. Questi i dati che emergono dalla seconda indagine sul mercato immobiliare di tipo residenziale, condotta dal Centro studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati dell'Agenzia delle Entrate.
"È risaputo che il comparto più duramente colpito dalla crisi è quello delle costruzioni", commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato, "certo l'incremento delle compravendite non equivale di per sé a nuovo lavoro per le imprese edili. Tuttavia la crescita della domanda dopo un lungo periodo di stagnazione è un dato rilevante". "Occorre cogliere al balzo questi segnali - conclude Sgherza - non solo migliorando e stabilizzando le condizioni di accesso ai mutui, ma anche lavorando per implementare provvedimenti in grado di incrementare le condizioni di operatività delle imprese: fra questi la semplificazione amministrativa e l'uniformazione dei regolamenti comunali in materia di edilizia".
Dopo sette anni di segno meno, cantieri fermi, aziende edili sul lastrico e occupazione in calo, si attenuano finalmente in questo settore gli effetti della crisi. La riduzione delle imposte di registro, ipotecarie e catastali ha senz'altro dato una spinta alle compravendite. Ma questo non è l'unico fattore ad aver determinato l'inversione di tendenza.
Prima di tutto è da tener presente il fatto che il numero di unità abitative compravendute non può scendere oltre certi livelli, in quanto l'esigenza di acquisto di una nuova casa non può essere sempre rinviata. In secondo luogo, sono diversi gli indicatori che hanno preannunciato un clima di maggiore fiducia delle famiglie. Inoltre i tassi di interesse sui mutui applicati dalle banche sono stati ulteriormente abbassati e, nel corso del 2014, è proseguita la riduzione dei prezzi delle abitazioni.
Durante lo scorso anno in Puglia le transazioni sono state 26.254, contro le 25.141 del 2013: una variazione positiva del 4,4%. Questi i dati che emergono dalla seconda indagine sul mercato immobiliare di tipo residenziale, condotta dal Centro studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati dell'Agenzia delle Entrate.
"È risaputo che il comparto più duramente colpito dalla crisi è quello delle costruzioni", commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato, "certo l'incremento delle compravendite non equivale di per sé a nuovo lavoro per le imprese edili. Tuttavia la crescita della domanda dopo un lungo periodo di stagnazione è un dato rilevante". "Occorre cogliere al balzo questi segnali - conclude Sgherza - non solo migliorando e stabilizzando le condizioni di accesso ai mutui, ma anche lavorando per implementare provvedimenti in grado di incrementare le condizioni di operatività delle imprese: fra questi la semplificazione amministrativa e l'uniformazione dei regolamenti comunali in materia di edilizia".