Territorio
Il Made in Puglia enogastronomico a Torino
Il prestigioso "Salone del Gusto" ospita 48 aziende tra cui alcune altamurane. Presente la Condotta delle Murge
Altamura - sabato 23 ottobre 2010
18.00
E' in corso dal 21 ottobre l'ottava edizione del "Salone internazionale del gusto di Torino 2010", la vetrina biennale della produzione enogastronomica artigianale e di qualità, alla quale partecipa anche una "delegazione" pugliese con 48 aziende selezionete da Slow Food e ben 12 presidi. Molti i prodotti made in Puglia a disposizione degli oltre 2.500 giornalisti già accreditati e dei numerosissimi visitatori che già nel 2008 avevano superato quota 180 mila.
L'edizione 2010 della fiera conta 910 espositori, 288 presidi da tutto il mondo, 17mila metri quadrati di superficie commerciale e 18 mila per le attività didattiche e di degustazione e 17 aree territoriali italiane, tra cui quella dedicata alla presenza pugliese, organizzata e sostenuta dall'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e da Unioncamere Puglia. Per il tema scelto per questa edizione "Cibo e territorio" la Puglia sottolinierà il legame che esiste tra produzioni e aree territoriali.
Presente a Torino, è stato l'agronomo altamurano Paolo Direnzo, di cui abbiamo raccolto alcune impressioni. "Sicuramente il Salone del Gusto ha dei punti di forza: risulta nel complesso un'esposizione interessante in cui gli agricoltori possono dimostrare la buona pratica di produzione. Notevole è anche il patrimonio di biodiversità agricola dei presidi Slow Food". Molto interessante è risultata essere anche una zona dedicata agli agricoltori esteri dei paesi in via di sviluppo. Sono da registratre tuttavia aspetti non totalmente positivi. Uno di questi è il prezzo della manifestazione: i visitatori infatti, oltre a pagare il biglietto per l'ingresso avrebbero dovuto pagare una quota a parte per partecipare a laboratori che potremmo definire di "degustazione guidata". Inoltre alcune zone della fiera erano precluse all'accesso libero: vi si poteva entrare solamente tramite invito o autorizzazione. Un occhio più tecnico, forse, avrebbe gradito la differenziazione tra aziende Slow Food e le altre, dedicando a queste una zona diversa in maniera tale da evitare la confusione tra i visitatori. Si è notata anche la presenza di una sorta di agricoltura d'élite, che un po' stride con il messaggio di semplicità e "genuinità" dell'agricoltura Slow Food.
All'interno dello stand Regionale sono state presentate le eccellenze agroalimentari pugliesi e, tra queste, le novità dell'agricoltura murgiana. Infatti - così come recita una nota di Slow Food Condotta delle Murge - "sotto la sigla Murgia Madre Slow sono stati inquadrati i produttori che hanno voluto candidarsi, secondo i dettami del Buono Pulito e Giusto, come messaggeri di un'agricoltura alla frutta, ma capace di esprimere il tentativo di rinasciata a partire dalle contrade e dalla Murgia, così pesantemente aggredita negli ultimi anni". Quindi l'area riservata alla Puglia in generale, e ad Altamura in particolare, è risultata vivace, con la presenza del prof. Michele Poligneri fiduciario Slow Food Condotta delle Murge, del Consorzio del Pane Dop e di aziende "nostrane", come quelle dei cugini Lorusso uno dei quali, produttore della lenticchia di Altamura, ha coordinato il gruppo comprendente un produttore di legumi biologici, un selezionatore di semi, un panificio, un mugnaio-pastaio artigianale, un produttore di mandrola cultivar "Filippo Cea" e un produttore di frollini al latte di asina. Le associazioni altamurane Il Sogno di Arlecchino e Salvaguaardia Ambiente, patrocinate dalle Amministrazioni, hanno curato la regia dell'evento.
L'edizione 2010 della fiera conta 910 espositori, 288 presidi da tutto il mondo, 17mila metri quadrati di superficie commerciale e 18 mila per le attività didattiche e di degustazione e 17 aree territoriali italiane, tra cui quella dedicata alla presenza pugliese, organizzata e sostenuta dall'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e da Unioncamere Puglia. Per il tema scelto per questa edizione "Cibo e territorio" la Puglia sottolinierà il legame che esiste tra produzioni e aree territoriali.
Presente a Torino, è stato l'agronomo altamurano Paolo Direnzo, di cui abbiamo raccolto alcune impressioni. "Sicuramente il Salone del Gusto ha dei punti di forza: risulta nel complesso un'esposizione interessante in cui gli agricoltori possono dimostrare la buona pratica di produzione. Notevole è anche il patrimonio di biodiversità agricola dei presidi Slow Food". Molto interessante è risultata essere anche una zona dedicata agli agricoltori esteri dei paesi in via di sviluppo. Sono da registratre tuttavia aspetti non totalmente positivi. Uno di questi è il prezzo della manifestazione: i visitatori infatti, oltre a pagare il biglietto per l'ingresso avrebbero dovuto pagare una quota a parte per partecipare a laboratori che potremmo definire di "degustazione guidata". Inoltre alcune zone della fiera erano precluse all'accesso libero: vi si poteva entrare solamente tramite invito o autorizzazione. Un occhio più tecnico, forse, avrebbe gradito la differenziazione tra aziende Slow Food e le altre, dedicando a queste una zona diversa in maniera tale da evitare la confusione tra i visitatori. Si è notata anche la presenza di una sorta di agricoltura d'élite, che un po' stride con il messaggio di semplicità e "genuinità" dell'agricoltura Slow Food.
All'interno dello stand Regionale sono state presentate le eccellenze agroalimentari pugliesi e, tra queste, le novità dell'agricoltura murgiana. Infatti - così come recita una nota di Slow Food Condotta delle Murge - "sotto la sigla Murgia Madre Slow sono stati inquadrati i produttori che hanno voluto candidarsi, secondo i dettami del Buono Pulito e Giusto, come messaggeri di un'agricoltura alla frutta, ma capace di esprimere il tentativo di rinasciata a partire dalle contrade e dalla Murgia, così pesantemente aggredita negli ultimi anni". Quindi l'area riservata alla Puglia in generale, e ad Altamura in particolare, è risultata vivace, con la presenza del prof. Michele Poligneri fiduciario Slow Food Condotta delle Murge, del Consorzio del Pane Dop e di aziende "nostrane", come quelle dei cugini Lorusso uno dei quali, produttore della lenticchia di Altamura, ha coordinato il gruppo comprendente un produttore di legumi biologici, un selezionatore di semi, un panificio, un mugnaio-pastaio artigianale, un produttore di mandrola cultivar "Filippo Cea" e un produttore di frollini al latte di asina. Le associazioni altamurane Il Sogno di Arlecchino e Salvaguaardia Ambiente, patrocinate dalle Amministrazioni, hanno curato la regia dell'evento.