Eventi e cultura
Il giovane cammina velocemente, ma l'anziano conosce la strada
"Serata di riflessione poetica" presso il centro Bell'età. Premi speciali per 2 coniugi altamurani al concorso di poesia della Uilpensionati
Altamura - domenica 5 dicembre 2010
10.00
Da cinque anni la Uilpensionati Puglia organizza un premio dedicato alla poesia in vernacolo pugliese, gli anziani del centro Bell'età di Altamura hanno partecipano con entusiasmo ed emozione ad ogni edizione. Lunedì 29 si è tenuta presso il centro una 'Serata di riflessione poetica', sono intervenuti: l'assessore alla cultura Giovanni Saponaro; il prof.Antonio Iervolino, rettore dell'Università della Terza Età; la dott.ssa Elena Saponaro, presidente dell' A.B.M.C; la dott.ssa Marialisa Moramarco, psicologa; Nicola Scalera, volontario. Ad introdurre gli ospiti la responsabile del Bell'eta, la dott.ssa Angela Castellano.L'assessore Saponaro ha sottolineato il ruolo fondamentale degli anziani come custodi della tradizione e del vernacolo. Il prof. Iervolino ha tenuto invece a rimarcare che il contributo che gli anziani danno alla cultura non si limita a una semplice funzione di custodi delle tradizioni e del vernacolo, un centro anziani può diventare un centro culturale a tutto tondo.
L'intervento della dott.ssa Moramarco si è concentrato sulla creatività dal punto di vista psicologico, su quanto la creatività faccia bene al cervello: «la creatività fa bene a tutte le età, ma in particolare per gli anziani l'essere creativi - fare attività manipolative, dipingere, scrivere poesie, recitare - è senz'altro qualcosa di essenziale, perché porta ad un processo di liberazione della mente da tutti quelli che possono essere un po' i paletti dati dalla vita quotidiana come il lavoro, i figli, la famiglia; che fanno perdere tutte quelle perle di creatività che magari si aveva più da giovani. Con l'età avanzata si può riscoprire il piacere di creare qualcosa».
Scrivere poesie, ha spiegato la dottoressa «può portare ad esempio all'allargamento degli interessi attraverso l'informazione […] chiaramente è tutto frutto di un lavoro, di un'elaborazione, di quello che ci succede: ricordiamo quello che è accaduto le nostre radici, oppure anche quello che ci è successo il giorno prima, lo elaboriamo e quindi dopo lo riportiamo in parole o in musica. L'osservazione in questo senso è essenziale». Tramite l'osservazione è possibile il «recupero di una nuova globalità delle cose» il recupero cioè di «tutte quelle piccole cose, quei piccoli particolari che con la vita frenetica di tutti i giorni sfuggono, quei particolari che magari una volta ci facevano felici e che con il tempo abbiamo perso. Ricordare questi particolari è qualcosa che può arricchire le nostre vite, ma soprattutto le vite di chi ci ascolta: riportare la nostra esperienza anche per le nuove generazioni, sicuramente leggere ed ascoltare questi componimenti non fa altro che migliorare la vita di chi vi ascolta ed anche insegnare a noi giovani quali sono le nostre radici».
La poesia è importante anche per l'apprendimento di tecniche espressive «grazie alla poesia sicuramente imparate ad esprimervi meglio, avete imparato ad usare nuove parole. L'evento creativo ripristina la capacità comunicativa, quindi questa comunicazione che oggi, in un certo senso, viene un po' a mancare, magari nella vostra generazione no, ma tra di noi un po' più. La comunicazione viene sempre meno, con l'attività creativa riuscite a ripristinare un canale comunicativo che in altro modo non riuscireste ad avere». La creatività inoltre «esercita un effetto protettivo sulla psicopatologia: arrivati a una certa età si possono avere decadimenti cognitivi, cioè con il tempo si va incontro ad un indebolimento del cervello che porta a dei problemi di memoria di afasia ed altri problemi correlati. La creatività protegge da questo deterioramento, più vi esercitate più allontanate questo momento che potrebbe arrivare come potrebbe non arrivare». Nicola Scalera, che ha curato la traduzione dal vernacolo all'italiano delle poesie che hanno partecipato al concorso, in sostanziale accordo con il prof. Iervolino, ha sottolineato l'importanza di svolgere attività culturali all'interno del centro, proponendo alla dott.ssa Saponaro di curare una scelta di testi adatti, in modo da allestire una piccola biblioteca con una sala lettura. La dott.ssa Saponaro ha colto con piacere l'invito. Nel suo intervento ha evidenziato la capacità della poesia di esprimere sentimenti che altrimenti rimarrebbero inespressi.
Grande spazio è stato poi dedicato alla lettura delle poesie che hanno partecipato al concorso e che sono state pubblicate nella raccolta "Il mio cuore, la mia terra, la mia vita" curata dalla Uilpensionati Puglia e dall'ADA (Associazione di Volontariato per i Diritti degli Anziani). Particolarmente toccante il momento in cui il signor Giovanni Lorusso ha letto commuovendosi la sua poesia, 'I fiori', che ha vinto una menzione speciale nell'edizione di quest'anno (il signor Lorusso ha già vinto un premio speciale nella scorsa edizione). Un premio speciale ha invece vinto sua moglie, Felicia Loiudice, con la poesia 'L'amore'. Tema dominante delle poesie, l'amore in tutte le sue declinazioni: amore coniugale; amore per i figli; per i nipoti, fonte di immensa gioia per tutti i nonni; l'amore e il ricordo della mamma; ricorrente l'invito a non avere paura di amare. Ogni tanto hanno fatto capolino tra i versi anche i temi dell'abbandono e della solitudine, dell'angoscia per la malattia e della paura della morte; ma decisamente preponderanti i temi del sole, del mare, della natura, dell'amicizia, della gioia di vivere; e poi i temi del ritorno alla terra natia, della proverbiale povertà del contadino e della durezza del lavoro nei campi; delle tradizioni, delle feste, della cucina tipica. A farla da padrone in alcune poesie anche una certa baldanza perché, come recita la dedica della raccolta "il giovane cammina più velocemente dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada".
L'intervento della dott.ssa Moramarco si è concentrato sulla creatività dal punto di vista psicologico, su quanto la creatività faccia bene al cervello: «la creatività fa bene a tutte le età, ma in particolare per gli anziani l'essere creativi - fare attività manipolative, dipingere, scrivere poesie, recitare - è senz'altro qualcosa di essenziale, perché porta ad un processo di liberazione della mente da tutti quelli che possono essere un po' i paletti dati dalla vita quotidiana come il lavoro, i figli, la famiglia; che fanno perdere tutte quelle perle di creatività che magari si aveva più da giovani. Con l'età avanzata si può riscoprire il piacere di creare qualcosa».
Scrivere poesie, ha spiegato la dottoressa «può portare ad esempio all'allargamento degli interessi attraverso l'informazione […] chiaramente è tutto frutto di un lavoro, di un'elaborazione, di quello che ci succede: ricordiamo quello che è accaduto le nostre radici, oppure anche quello che ci è successo il giorno prima, lo elaboriamo e quindi dopo lo riportiamo in parole o in musica. L'osservazione in questo senso è essenziale». Tramite l'osservazione è possibile il «recupero di una nuova globalità delle cose» il recupero cioè di «tutte quelle piccole cose, quei piccoli particolari che con la vita frenetica di tutti i giorni sfuggono, quei particolari che magari una volta ci facevano felici e che con il tempo abbiamo perso. Ricordare questi particolari è qualcosa che può arricchire le nostre vite, ma soprattutto le vite di chi ci ascolta: riportare la nostra esperienza anche per le nuove generazioni, sicuramente leggere ed ascoltare questi componimenti non fa altro che migliorare la vita di chi vi ascolta ed anche insegnare a noi giovani quali sono le nostre radici».
La poesia è importante anche per l'apprendimento di tecniche espressive «grazie alla poesia sicuramente imparate ad esprimervi meglio, avete imparato ad usare nuove parole. L'evento creativo ripristina la capacità comunicativa, quindi questa comunicazione che oggi, in un certo senso, viene un po' a mancare, magari nella vostra generazione no, ma tra di noi un po' più. La comunicazione viene sempre meno, con l'attività creativa riuscite a ripristinare un canale comunicativo che in altro modo non riuscireste ad avere». La creatività inoltre «esercita un effetto protettivo sulla psicopatologia: arrivati a una certa età si possono avere decadimenti cognitivi, cioè con il tempo si va incontro ad un indebolimento del cervello che porta a dei problemi di memoria di afasia ed altri problemi correlati. La creatività protegge da questo deterioramento, più vi esercitate più allontanate questo momento che potrebbe arrivare come potrebbe non arrivare». Nicola Scalera, che ha curato la traduzione dal vernacolo all'italiano delle poesie che hanno partecipato al concorso, in sostanziale accordo con il prof. Iervolino, ha sottolineato l'importanza di svolgere attività culturali all'interno del centro, proponendo alla dott.ssa Saponaro di curare una scelta di testi adatti, in modo da allestire una piccola biblioteca con una sala lettura. La dott.ssa Saponaro ha colto con piacere l'invito. Nel suo intervento ha evidenziato la capacità della poesia di esprimere sentimenti che altrimenti rimarrebbero inespressi.
Grande spazio è stato poi dedicato alla lettura delle poesie che hanno partecipato al concorso e che sono state pubblicate nella raccolta "Il mio cuore, la mia terra, la mia vita" curata dalla Uilpensionati Puglia e dall'ADA (Associazione di Volontariato per i Diritti degli Anziani). Particolarmente toccante il momento in cui il signor Giovanni Lorusso ha letto commuovendosi la sua poesia, 'I fiori', che ha vinto una menzione speciale nell'edizione di quest'anno (il signor Lorusso ha già vinto un premio speciale nella scorsa edizione). Un premio speciale ha invece vinto sua moglie, Felicia Loiudice, con la poesia 'L'amore'. Tema dominante delle poesie, l'amore in tutte le sue declinazioni: amore coniugale; amore per i figli; per i nipoti, fonte di immensa gioia per tutti i nonni; l'amore e il ricordo della mamma; ricorrente l'invito a non avere paura di amare. Ogni tanto hanno fatto capolino tra i versi anche i temi dell'abbandono e della solitudine, dell'angoscia per la malattia e della paura della morte; ma decisamente preponderanti i temi del sole, del mare, della natura, dell'amicizia, della gioia di vivere; e poi i temi del ritorno alla terra natia, della proverbiale povertà del contadino e della durezza del lavoro nei campi; delle tradizioni, delle feste, della cucina tipica. A farla da padrone in alcune poesie anche una certa baldanza perché, come recita la dedica della raccolta "il giovane cammina più velocemente dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada".