La città
Il Comitato di quartiere “don Tonino Bello” vuole rimettersi in gioco
Riflettere su don Tonino per vivere la città con nuova energia
Altamura - mercoledì 21 aprile 2010
14.07
Giuseppe. Giovanni. Antonio. Marcello. Tommaso. Nino. Non sono semplici nomi. Sono volti. Uomini. Ognuno con una propria storia. Seduti in cerchio, hanno riflettuto sulle parole di don Tonino Bello. Loro, come tanti altri cittadini presenti all'incontro di ieri sera, vivono in un quartiere intitolato a don Tonino. Nell'Auditorium della parrocchia SS. Rosario di Pompei, in occasione del 17˚ anniversario della morte del "vescovo di Molfetta", celebrato il 20 aprile, si sono incrociati propositi, parole, riflessioni. Ricordi.
«Finalità dell'incontro - ha spiegato Marcello Vitale – è quella di tracciare un nuovo percorso per il nostro Comitato di quartiere sulle orme di don Tonino Bello». Un prete scomodo perchè amava la verità. Perché amava dirla. Un uomo che, nelle parole di ieri, ha anticipato molti avvenimenti di oggi. Accoglieva in casa sua sfrattati, sfruttati, immigrati. Confortava i bisognosi con un'opera concreta e continua. Incoraggiava i giovani. Lo faceva costantemente, come ha anche sottolineato Tommaso Cardano, dirigente scolastico del V Circolo Didattico San Francesco d'Assisi. Don Tonino, infatti, il 9 aprile 1986, incontrò, ad Altamura, i ragazzi del Liceo Scientifico Federico II di Svevia. In quell'occasione propose ai giovani di "fare luce, non scintille". Li spinse ad essere "audaci", per vivere "la vita che state vivendo in modo denso".
Don Tonino. Un uomo che molti hanno conosciuto attraverso le pagine dei suoi scritti. Un uomo a cui Altamura ha intitolato una Piazza: «Era aprile del 2003 – ha ricordato Cardano - scrissi una lettera ai bambini della scuola perché andassero in chiesa a pregare per la guerra in Iraq. Nella circolare sottolineai che, alla fine della guerra, avremmo fatto una grande festa intitolando la piazza a don Tonino Bello. Me lo inventai. Ma Rachele Popolizio decise realmente di intitolare la Piazza a lui». Cardano ha continuato: «Anche la nuova scuola, che non ci è stata ancora consegnata, ho deciso di intitolarla a don Tonino».
Il 20 aprile 2008, a 15 anni dalla morte di don Tonino, veniva avviato il processo per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione di don Tonino Bello. Come postulatore della Causa fu designato S. E. Mons. Agostino Superbo, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti dal 19 novembre 1994 al 6 agosto 1997.
Il gruppo altamurano Libre Ensemble, inoltre, ha realizzato, alcuni anni fa, uno spettacolo dal titolo "Don Tonino e l'utopia realizzata", portato in giro per l'Italia (fra le tappe, Bologna e Ginosa).
Nel corso dell'incontro di ieri è intervenuto anche don Peppino, parroco del SS. Rosario, che ha sottolineato la poliedricità della figura di don Tonino, «un uomo del Vangelo. Ha vissuto la teologia del volto, cioè l'incontro e l'accoglienza dell'altro».
Nella seconda parte della serata, i cittadini del Comitato don Tonino Bello (rappresentati dal nuovo presidente Nino Loiudice) si sono confrontati sulle problematiche del loro quartiere (strade mal ridotte, immondizia che non viene raccolta), esprimendo la forte volontà di dare nuova energia e vigore allo stesso Comitato. «Siamo rimasti più volte inascoltati dagli amministratori della nostra città», hanno lamentato in molti. Ma in molti hanno anche affermato, alla fine dell'incontro, «vogliamo rimetterci in gioco illuminati da quello abbiamo ascoltato stasera». Il Comitato di quartiere don Tonino Bello ha smentito, inoltre, la notizia della creazione del gruppo civico "Liberi per passione".
«Finalità dell'incontro - ha spiegato Marcello Vitale – è quella di tracciare un nuovo percorso per il nostro Comitato di quartiere sulle orme di don Tonino Bello». Un prete scomodo perchè amava la verità. Perché amava dirla. Un uomo che, nelle parole di ieri, ha anticipato molti avvenimenti di oggi. Accoglieva in casa sua sfrattati, sfruttati, immigrati. Confortava i bisognosi con un'opera concreta e continua. Incoraggiava i giovani. Lo faceva costantemente, come ha anche sottolineato Tommaso Cardano, dirigente scolastico del V Circolo Didattico San Francesco d'Assisi. Don Tonino, infatti, il 9 aprile 1986, incontrò, ad Altamura, i ragazzi del Liceo Scientifico Federico II di Svevia. In quell'occasione propose ai giovani di "fare luce, non scintille". Li spinse ad essere "audaci", per vivere "la vita che state vivendo in modo denso".
Don Tonino. Un uomo che molti hanno conosciuto attraverso le pagine dei suoi scritti. Un uomo a cui Altamura ha intitolato una Piazza: «Era aprile del 2003 – ha ricordato Cardano - scrissi una lettera ai bambini della scuola perché andassero in chiesa a pregare per la guerra in Iraq. Nella circolare sottolineai che, alla fine della guerra, avremmo fatto una grande festa intitolando la piazza a don Tonino Bello. Me lo inventai. Ma Rachele Popolizio decise realmente di intitolare la Piazza a lui». Cardano ha continuato: «Anche la nuova scuola, che non ci è stata ancora consegnata, ho deciso di intitolarla a don Tonino».
Il 20 aprile 2008, a 15 anni dalla morte di don Tonino, veniva avviato il processo per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione di don Tonino Bello. Come postulatore della Causa fu designato S. E. Mons. Agostino Superbo, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti dal 19 novembre 1994 al 6 agosto 1997.
Il gruppo altamurano Libre Ensemble, inoltre, ha realizzato, alcuni anni fa, uno spettacolo dal titolo "Don Tonino e l'utopia realizzata", portato in giro per l'Italia (fra le tappe, Bologna e Ginosa).
Nel corso dell'incontro di ieri è intervenuto anche don Peppino, parroco del SS. Rosario, che ha sottolineato la poliedricità della figura di don Tonino, «un uomo del Vangelo. Ha vissuto la teologia del volto, cioè l'incontro e l'accoglienza dell'altro».
Nella seconda parte della serata, i cittadini del Comitato don Tonino Bello (rappresentati dal nuovo presidente Nino Loiudice) si sono confrontati sulle problematiche del loro quartiere (strade mal ridotte, immondizia che non viene raccolta), esprimendo la forte volontà di dare nuova energia e vigore allo stesso Comitato. «Siamo rimasti più volte inascoltati dagli amministratori della nostra città», hanno lamentato in molti. Ma in molti hanno anche affermato, alla fine dell'incontro, «vogliamo rimetterci in gioco illuminati da quello abbiamo ascoltato stasera». Il Comitato di quartiere don Tonino Bello ha smentito, inoltre, la notizia della creazione del gruppo civico "Liberi per passione".