Politica
Il circolo P.R.C. "Murgia libera" annuncia mobilitazioni
Al vaglio il sistema elettorale. Le motivazioni
Altamura - martedì 17 gennaio 2012
12.00
Mobilitazioni annunciate dal circolo P.R.C. "Murgia libera" per ripristinare un sistema elettorale in cui tutti gli organismi parlamentari e consiliari siano eletti secondo le preferenze espresse dai cittadini e i seggi attribuiti a ciascuna lista di candidati siano proporzionali ai voti ricevuti dagli elettori, senza premi di maggioranza o leggi.
È quanto espresso in una nota del Circolo che spiega: "Lo scorso 12 gennaio è arrivato, inesorabile, il verdetto della Corte costituzionale in merito alla richiesta di indire un referendum abrogativo dell'attuale legge elettorale, detta anche porcellum. Come era ampiamente prevedibile, la Consulta ha dichiarato inammissibili i quesiti referendari, coerentemente con i precetti della giurisprudenza costituzionale, in quanto l'istituto del referendum non può creare vuoti legislativi, né tantomeno far rivivere leggi già abrogate in passato".
Nel documento si continua a leggere: "Tuttavia, è opportuno aggiungere che, qualora fosse stato possibile abrogare il porcellum per via referendaria e riportare in vigore la vecchia legge elettorale (mattarellum), i cittadini non avrebbero avuto nessuna facoltà di esprimere le preferenze e scegliere direttamente i parlamentari, come demagogicamente sostenuto dai vari promotori dello stesso referendum. Bensì, solo la possibilità di optare tra due o al massimo tre candidati imposti dalle segreterie dei partiti politici. A tal proposito è utile fare qualche esempio concreto, menzionando che l'ultima volta in cui si è votato col mattarellum (2001) al Senato è stata eletta nella circoscrizione di Altamura la barese Marida Dentamaro, completamente sconosciuta ai cittadini murgiani, ma candidata in un territorio estraneo solo perché il suo partito rivendicava un collegio sicuro".
È quanto espresso in una nota del Circolo che spiega: "Lo scorso 12 gennaio è arrivato, inesorabile, il verdetto della Corte costituzionale in merito alla richiesta di indire un referendum abrogativo dell'attuale legge elettorale, detta anche porcellum. Come era ampiamente prevedibile, la Consulta ha dichiarato inammissibili i quesiti referendari, coerentemente con i precetti della giurisprudenza costituzionale, in quanto l'istituto del referendum non può creare vuoti legislativi, né tantomeno far rivivere leggi già abrogate in passato".
Nel documento si continua a leggere: "Tuttavia, è opportuno aggiungere che, qualora fosse stato possibile abrogare il porcellum per via referendaria e riportare in vigore la vecchia legge elettorale (mattarellum), i cittadini non avrebbero avuto nessuna facoltà di esprimere le preferenze e scegliere direttamente i parlamentari, come demagogicamente sostenuto dai vari promotori dello stesso referendum. Bensì, solo la possibilità di optare tra due o al massimo tre candidati imposti dalle segreterie dei partiti politici. A tal proposito è utile fare qualche esempio concreto, menzionando che l'ultima volta in cui si è votato col mattarellum (2001) al Senato è stata eletta nella circoscrizione di Altamura la barese Marida Dentamaro, completamente sconosciuta ai cittadini murgiani, ma candidata in un territorio estraneo solo perché il suo partito rivendicava un collegio sicuro".