Cronaca
Il bosco "Difesa Grande" continua a bruciare
Conclusi questa mattina i lavori dell'unità di crisi. L'Ente Parco stanzia 70mila euro
Murgia - martedì 3 luglio 2012
16.37
Il bosco "Difesa Grande", uno dei più importanti complessi boschivi della Puglia, rientrante in un'area dichiarata Sito di importanza comunitaria (Sic), brucia ancora. Il rogo che già sabato sera sembrava essere stato circoscritto, come anche a Palazzo di città di Gravina in Puglia si dava per scontato, continua invece nella sua opera di distruzione.
Al momento, anche se nessuno azzarda stime ufficiali, sarebbero già 200 gli ettari andati in fumo. Ma col vento che spira sostenuto, le temperature alte e l'assenza di pioggia anche per le prossime settimane, la situazione si fa di ora in ora più critica. Al punto che lunedì sera, scoccata la quarantottesima ora dall'inizio dell'incendio, la Regione Puglia ha rotto gli indugi. Ed ha finalmente convocato l'unità di crisi.
Quel che resta à la scena di un disastro ambientale di dimensioni immani. Dopo ore di lavoro da parte dei vigili del fuoco di Bari, di Altamura, dei volontari della Protezione Civile di Gravina, del corpo forestale dello Stato, dei Carabinieri, degli operai regionali Arif e della Polizia Municipale, permangono ancora dei focolai attivi in alcune zone del polmone verde gravinese: nel sottobosco la vegetazione è talmente fitta da non riuscire a far trapelare l'acqua.
E allora come risolvere l'inferno che si è scatenato? "Abbiamo deciso di convogliare in zona tutte le squadre di terra, chiedendo l'intervento di squadre anche al di là del perimetro murgiano, al fine di accelerare le operazioni di spegnimento e dare un notevole supporto agli interventi aerei. Abbiamo eletto la situazione del bosco gravinese ad evento rilevante", ha dichiarato l'assessore regionale alla Protezione Civile, Fabiano Amati, che in mattinata ha presieduto l'unità di crisi chiudendo i lavori con una promessa: "Le fiamme saranno spente entro stasera".
Intanto, il Parco Nazionale dell'Alta Murgia ha stanziato 70mila euro in favore del comune di Gravina per i primi interventi nel bosco. "E' solo il primo gesto di solidarietà che intendiamo compiere", ha affermato il presidente Cesare Veronico.
Di seguito, una video intervista.
Al momento, anche se nessuno azzarda stime ufficiali, sarebbero già 200 gli ettari andati in fumo. Ma col vento che spira sostenuto, le temperature alte e l'assenza di pioggia anche per le prossime settimane, la situazione si fa di ora in ora più critica. Al punto che lunedì sera, scoccata la quarantottesima ora dall'inizio dell'incendio, la Regione Puglia ha rotto gli indugi. Ed ha finalmente convocato l'unità di crisi.
Quel che resta à la scena di un disastro ambientale di dimensioni immani. Dopo ore di lavoro da parte dei vigili del fuoco di Bari, di Altamura, dei volontari della Protezione Civile di Gravina, del corpo forestale dello Stato, dei Carabinieri, degli operai regionali Arif e della Polizia Municipale, permangono ancora dei focolai attivi in alcune zone del polmone verde gravinese: nel sottobosco la vegetazione è talmente fitta da non riuscire a far trapelare l'acqua.
E allora come risolvere l'inferno che si è scatenato? "Abbiamo deciso di convogliare in zona tutte le squadre di terra, chiedendo l'intervento di squadre anche al di là del perimetro murgiano, al fine di accelerare le operazioni di spegnimento e dare un notevole supporto agli interventi aerei. Abbiamo eletto la situazione del bosco gravinese ad evento rilevante", ha dichiarato l'assessore regionale alla Protezione Civile, Fabiano Amati, che in mattinata ha presieduto l'unità di crisi chiudendo i lavori con una promessa: "Le fiamme saranno spente entro stasera".
Intanto, il Parco Nazionale dell'Alta Murgia ha stanziato 70mila euro in favore del comune di Gravina per i primi interventi nel bosco. "E' solo il primo gesto di solidarietà che intendiamo compiere", ha affermato il presidente Cesare Veronico.
Di seguito, una video intervista.