Politica
I Cobas della scuola contro il Ministro Bussetti
"Parole pessime espresse da chi non conosce il mondo della scuola"
Altamura - giovedì 14 febbraio 2019
"Più fondi al sud? No, ci vuole l'impegno del Sud, vi dovete impegnare forte, questo ci vuole". Sono queste le parole con cui il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti ha scatenato l'ira del mondo della scuola meridionale. "Parole pessime" secondo i Cobas di Altamura.
"Troviamo gravissimo che un Ministro della Repubblica faccia distinzione tra scuole di serie A e scuole di serie B, visto che la nostra Costituzione gli assegna il preciso compito di "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale", che limitano "di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini". "Questo governo così come i precedenti ha dimostrato di non avere a cuore la scuola pubblica e l'università e l'ha fatto nei modi più tradizionali: tagli economici, assoluta indifferenza verso i lavoratori e le lavoratrici di tutto il comparto e disinteresse cronico verso gli studenti, le studentesse e le famiglie".
"Su queste problematiche - continuano i Cobas - se ne innestano altre, se vogliamo, peggiori delle prime. Il 15 Febbraio, infatti, inizierà una consultazione tra il governo e i governatori delle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno chiesto l'autonomia differenziata anche per una Istruzione Regionale. Riteniamo che questo sia un passaggio estremamente pericoloso per la scuola pubblica e ci opporremo ad esso con ogni mezzo necessario, sperando che i grossi sindacati sappiano cogliere la gravità del fatto e rispondere opportunamente".
In coda la richiesta di dimissioni per un ministro che "dovrebbe far visita alle nostre scuole, verificarne le condizioni, trascorrere qualche mattinata tra classi, corridoi, palestre, laboratori e riabilitare un sano senso di vergogna".
"Troviamo gravissimo che un Ministro della Repubblica faccia distinzione tra scuole di serie A e scuole di serie B, visto che la nostra Costituzione gli assegna il preciso compito di "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale", che limitano "di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini". "Questo governo così come i precedenti ha dimostrato di non avere a cuore la scuola pubblica e l'università e l'ha fatto nei modi più tradizionali: tagli economici, assoluta indifferenza verso i lavoratori e le lavoratrici di tutto il comparto e disinteresse cronico verso gli studenti, le studentesse e le famiglie".
"Su queste problematiche - continuano i Cobas - se ne innestano altre, se vogliamo, peggiori delle prime. Il 15 Febbraio, infatti, inizierà una consultazione tra il governo e i governatori delle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno chiesto l'autonomia differenziata anche per una Istruzione Regionale. Riteniamo che questo sia un passaggio estremamente pericoloso per la scuola pubblica e ci opporremo ad esso con ogni mezzo necessario, sperando che i grossi sindacati sappiano cogliere la gravità del fatto e rispondere opportunamente".
In coda la richiesta di dimissioni per un ministro che "dovrebbe far visita alle nostre scuole, verificarne le condizioni, trascorrere qualche mattinata tra classi, corridoi, palestre, laboratori e riabilitare un sano senso di vergogna".