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Territorio

Gravina perde l'ufficio di collocamento

Tutte le competenze trasferite ad Altamura. Intervengono i sindacati

Alla notizia, anticipata nei giorni scorsi in splendida solitudine da Gravinalife, mancava solo l'ufficialità. E' arrivata ad inizio settimana con la delibera di giunta provinciale che, nel silenzio dei consiglieri provinciali eletti in città, del Comune e di tutte le forze politiche, ha messo nero su bianco la chiusura dell'ufficio di collocamento di Gravina. Così dal primo settembre lo sportello di Gravina (e con lui quelli di Putignano, Noicattaro e Ruvo) scomparirà dalla mappa regionale insieme a 18 centri polifunzionali, tra cui Cassano, Grumo, Sanicandro, Palo del Colle e Santeramo.

Una decisione dettata dalla necessità di razionalizzare la spesa e ridurre i costi di gestione, tra cui le utenze e il servizio di pulizia e manutenzione, dei tanti centri provinciali. Inoltre, come riportato nella stessa delibera, la decisione arriva anche a seguito della richiesta avanzata dal presidente Francesco Schittulli di "potenziare taluni servizi provinciali al fine di evitare disservizi e disagi all'utenza", nonostante la riduzione del personale amministrativo impiegato presso gli sportelli. Insomma, l'obiettivo è concentrare un maggior numero di impiegati nel minor numero di uffici per migliorare i servizi e ridurre i costi, almeno quelli dell'Ente.

Nella medesima delibera la giunta provinciale ha ridefinito anche gli ambiti territoriali, stabilendo che le competenze dell'ufficio gravinese verranno trasferite al centro di Altamura insieme a quelle di Poggiorsini. Resta incerta invece la destinazione degli impiegati, non solo gravinesi, a cui la giunta comunicherà nei prossimi giorni le destinazioni. Secondo la filosofia "meno sportelli con più impiegati", i dipendenti gravinesi a fine estate dovranno abbandonare gli uffici di via Trieste per recarsi non ad Altamura dove l'ufficio è già al completo di personale, ma quasi sicuramente a Bari, nello storico palazzo sul lungomare Nazzario Sauro.

Una filosofia poco gradita a Cgil, Cisl e Uil, che "dopo aver appreso dagli organi di informazione - così scrivono i tre sindacati - dell'imminente chiusura dell'ufficio gravinese", hanno inviato all'amministrazione comunale una nota per chiedere "di convocare un incontro con la Provincia e le parti sociali al fine di trovare una soluzione per ciò che sta accadendo". A sottoscrivere la nota, Varrese per la Cgil, Mastromarco per la Uil e, per la Cisl, il vicesindaco Gino Lorusso.

L'incontro, sebbene la data non sia stata ufficializzata dovrebbe avvenire entro la prossima settimana. Ad ufficio ormai chiuso. L'assessore Lorusso e lo stesso Varrese, uno in qualità di vicesindaco, l'altro di consigliere d'opposizione, dismessi i panni da sindacalisti dovranno cercare di far valere la voce dell'intera amministrazione comunale nei confronti del presidente Schittulli. Prima però dovranno spiegare a se stessi, prima che ai gravinesi, come mai abbiano appreso la notizia solo dagli organi di informazione e solo a cose fatte: la giunta provinciale giura e spergiura di aver informato con una nota ufficiale le organizzazioni sindacali già lo scorso 26 giugno.

Verità cercasi. Intanto, Gravina perde anche l'ufficio di collocamento. I gravinesi dovranno passare di qui pure per timbrare il libretto della disoccupazione.
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