Grano contaminato
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La città

Grano cancerogeno, una vicenda che risale al 2005

Aria Fresca: "il Comune di Altamura si costituisca parte civile"

Pubblichiamo integralmente un comunicato con cui il Movimento Cittadino Aria Fresca invita il Comune di Altamura a costituirsi parte civile nel processo penale pendente presso il Tribunale di Trani in cui sono imputate due persone per la vicenda, risalente al 2005, dell'importazione, trasformazione e commercializzazione di grano contaminato da ocratossina.

"Il Movimento Cittadino Aria Fresca torna a chiedere con forza che il Comune di Altamura si costituisca parte civile nel processo penale pendente presso il Tribunale di Trani in cui sono imputate due persone per la vicenda dell'importazione, trasformazione e commercializzazione di grano contaminato da ocratossina. Il processo prenderà avvio il 15 aprile e per tale data è necessario che il sindaco Stacca si sia già mosso.

La vicenda risale al 2006 quando nel porto di Bari arrivò una nave proveniente dal Canada che trasportava 26.597 tonnellate di grano duro contaminato da ocratossina, sostanza cancerogena rilevata oltre i limiti di legge. Il grano contaminato – secondo la pubblica accusa – fu miscelato con altro grano e commercializzato a prezzi sensibilmente inferiori a quelli di mercato, nonostante fosse pericoloso per la salute.

È chiaro che simili pratiche commerciali producono un doppio danno: alla salute delle persone e all'economia murgiana ed altamurana, in particolare al settore cerealicolo che si trova costretto a fare i conti con prezzi del grano in calo vertiginoso a causa anche di spregiudicate importazioni dall'estero.

Altri Comuni della Murgia (Spinazzola ad esempio) hanno già deliberato di costituirsi nel processo di Trani dichiarandosi parti danneggiate dai reati contestati e chiedendo il risarcimento a coloro che verranno giudicati colpevoli.

In questi mesi l'amministrazione comunale di Altamura si è distinta per non aver mosso un dito nonostante le numerose sollecitazioni fatte dal nostro consigliere comunale Enzo Colonna. Come al solito, affaccendati in altre cose, Stacca ed i suoi amici di maggioranza si sono dimenticati dell'interesse di tutti a mangiare prodotti sicuri, non contaminati, e a non vedere danneggiate l'economia e le produzioni locali.

Il Movimento Aria Fresca ed Enzo Colonna continueranno a fare tutto quanto nelle proprie possibilità per richiamare l'attenzione degli amministratori comunali e delle istituzioni sui temi della tutela della salute, della difesa delle produzioni locali, del lavoro. La tutela del Bene Comune non ammette distrazioni né rappresentanti in consiglio comunale buoni solo a scaldare la poltrona e a passare all'incasso di favori e gettoni di presenza a fine mese.

Altamura, 8 aprile 2010

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA".

Il FATTO

Erano i primi di gennaio 2006 quando la Guardia di Finanza, su disposizione del gip del Tribunale di Trani Michele Nardi e sulla base della richiesta fatta dal sostituto procuratore della Repubblica Antonio Savasta, arrestò Francesco Casillo, amministratore del Molino Casillo di Corato (azienda leader in Italia nella produzione di semola di grano duro e tra i maggiori importatori mondiali di grano). L'accusa: avvelenamento, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari.

L'arresto di Casillo era legato al sequestro, avvento a settembre 2005 nel porto di Bari, di 58.000 tonnellate di grano duro proveniente dal Canada e contaminato da ocratossina, tossina altamente nociva per la saluta umana e contenuta, nel grano in questione, in percentuale tre volte in più rispetto ai limiti massimi consentiti dalla normativa sanitaria comunitaria in materia di alimentazione umana.

Delle 58.000 tonnellate di grano sequestrate sulla motonave «Loch Alyn», 48.000 tonnellate erano destinate all'azienda di Casillo.

Secondo le indagini, l'imprenditore sapeva della ocratossina sin dal momento dell'acquisto in Canada del grano.

Durante gli accertamenti nelle quattro società importatrici del carico contaminato (la «Molino Casillo Francesco srl» di Corato, la «Louis Dreyfus Italia spa» di Ravenna, la «Candeal Commercio srl» di Foggia e «Agriviesti srl» di Altamura), l'imprenditore avrebbe cercato e ottenuto certificazioni da parte di laboratori chimici indipendenti. Di qui, il dissequestro dell'intero carico contaminato e la sua immissione sul mercato.

Le altre aziende che avevano ricevuto parte del carico in questione sono l' "Industria Agroalimentare semolerie Giuseppe Sacco srl" di Lucera (Foggia), la "Molini Tandoi Pellegrino spa" di Corato (Bari), la "Giannetta s.a.s" di Castelluccio dei Sauri (Foggia), la "De Vita Industria Agroalimentare srl" di Casalnuovo Monterotaro (Foggia), società a cui il grano contaminato era stato ceduto dalla "Agriviesti srl" di Altamura, la "Molino Loiudice Donato & c. s.a.s" di Altamura (Bari), il "Semolificio Loiudice s.n.c." di Altamura e la "Cerealsud srl" di Altamura. Queste ultime società avevano acquistato il grano cancerogeno dalla "Louis Dreyfus Italia spa" di Ravenna.

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