Territorio
Grandinata dell'8 giugno
Schittulli chiede alla Regione Puglia la delega all'agricoltura per fronteggiare la crisi. "La Regione, ancora oggi, non ha dichiarato lo stato di emergenza"
Altamura - sabato 18 giugno 2011
Si è svolto lo scorso 16 giugno, presso la sala Giunta della Provincia di Bari, l'incontro della Consulta per la valorizzazione e la promozione della cerasicoltura nel sud-est barese. Il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, ha richiesto la delega dell'agricoltura alle Province per fronteggiare con tempestività emergenze territoriali come quelle verificatesi lo scorso 8 giugno e l'istituzione della regione federiciana accanto a quella del grande Salento per rivolgere la giusta attenzione ai singoli territori.
L'assemblea si è resa necessaria per fare il punto sulla grave situazione di emergenza che ha interessato il settore a seguito della violenta grandinata dell'8 giugno scorso. Nell'intervento del presidente, la denuncia della "totale tangibile assenza del governo regionale".
"La Regione, ancora oggi, infatti, - si legge in un comunicato - non ha dichiarato lo stato di emergenza, l'unico modo che consentirebbe agli agricoltori di accedere rapidamente ai relativi fondi messi a disposizione dal governo nazionale. Di fronte all'inerzia della Regione Puglia, il presidente Schittulli ha quindi chiesto che la Regione affidi al più presto alle Province le dovute deleghe, anche nel settore dell'agricoltura".
"Alla Regione – si continua a leggere - spetta il compito di legiferare, programmare e controllare. La gestione, invece, deve essere affidata alle Province, ente territoriale di area vasta, che si interfaccia realmente con i bisogni e i problemi della gente. Per poter svolgere in modo attivo il ruolo di interlocutore, il presidente della Provincia di Bari ha annunciato che porterà all'attenzione dei cittadini la valutazione di dar vita alla nuova Regione Federiciana".
All'incontro presenti le autorità, quali gli Assessori alle Attività produttive e all'Innovazione agricolo-aziendale, Onofrio Resta e Francesco Caputo, coordinatori della Consulta provinciale per la valorizzazione e la promozione della cerealicoltura del Sud-Est barese, i consiglieri regionali, Davide Bellomo e Michele Boccardi, l'on. Elvira Savino.
Sono intervenuti, inoltre, i rappresentanti delle Amministrazioni comunali interessate, le associazioni di categoria, rappresentanti sindacali ed esponenti del mondo del credito, della commercializzazione e della ricerca.
L'assemblea si è resa necessaria per fare il punto sulla grave situazione di emergenza che ha interessato il settore a seguito della violenta grandinata dell'8 giugno scorso. Nell'intervento del presidente, la denuncia della "totale tangibile assenza del governo regionale".
"La Regione, ancora oggi, infatti, - si legge in un comunicato - non ha dichiarato lo stato di emergenza, l'unico modo che consentirebbe agli agricoltori di accedere rapidamente ai relativi fondi messi a disposizione dal governo nazionale. Di fronte all'inerzia della Regione Puglia, il presidente Schittulli ha quindi chiesto che la Regione affidi al più presto alle Province le dovute deleghe, anche nel settore dell'agricoltura".
"Alla Regione – si continua a leggere - spetta il compito di legiferare, programmare e controllare. La gestione, invece, deve essere affidata alle Province, ente territoriale di area vasta, che si interfaccia realmente con i bisogni e i problemi della gente. Per poter svolgere in modo attivo il ruolo di interlocutore, il presidente della Provincia di Bari ha annunciato che porterà all'attenzione dei cittadini la valutazione di dar vita alla nuova Regione Federiciana".
All'incontro presenti le autorità, quali gli Assessori alle Attività produttive e all'Innovazione agricolo-aziendale, Onofrio Resta e Francesco Caputo, coordinatori della Consulta provinciale per la valorizzazione e la promozione della cerealicoltura del Sud-Est barese, i consiglieri regionali, Davide Bellomo e Michele Boccardi, l'on. Elvira Savino.
Sono intervenuti, inoltre, i rappresentanti delle Amministrazioni comunali interessate, le associazioni di categoria, rappresentanti sindacali ed esponenti del mondo del credito, della commercializzazione e della ricerca.