Territorio
Giubileo, Coldiretti incontra Papa Francesco
Oltre 500 agricoltori dalla Puglia
Altamura - martedì 15 novembre 2016
17.33 Comunicato Stampa
Il Giubileo della Misericordia terminerà il 20 novembre 2016, dopo ben 11 mesi nel corso dei quali si sono alternati eventi, messe, udienze ordinarie e straordinarie del Papa. Ad 8 giorni dalla chiusura dell'Anno Santo il Papa ha abbracciato nuovamente il mondo agricolo. Accorsi 500 agricoltori dalla Puglia, guidati dal Presidente di Terranostra Puglia, Carlo Barnaba e dal Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, per salutare Papa Bergoglio da sempre vicino agli agricoltori e ai delicati temi del lavoro dei campi, della terra, del cibo e della fame nel mondo. In quest'ottica Coldiretti Puglia lunedì prossimo donerà una fornitura di olio extravergine di oliva – dono raro e prezioso soprattutto in questa difficile campagna olearia – alle mense dei poveri di Bari.
«Nel lavoro degli agricoltori c'è, infatti, l'accoglienza del prezioso dono della terra che ci viene da Dio – ha avuto modo di dire Papa Francesco in più occasioni - ma c'è anche la sua valorizzazione nell'operare altrettanto prezioso di uomini e donne, chiamati a rispondere con audacia e creatività al mandato consegnato da sempre all'uomo, quello di coltivare e custodire la terra. Il verbo "coltivare" richiama alla mente la cura che l'agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto ed esso sia condiviso: quanta passione, quanta attenzione, quanta dedizione in tutto questo! Si crea quel rapporto familiare e la terra diventa la "sorella" terra. Davvero non c'è umanità senza coltivazione della terra; non c'è vita buona senza il cibo che essa produce per gli uomini e le donne di ogni continente. L'agricoltura mostra, dunque, il proprio ruolo centrale».
Per Papa Bergoglio «l'opera di quanti coltivano la terra, dedicando generosamente tempo ed energie, si presenta come una vera e propria vocazione. Essa merita di venire riconosciuta e adeguatamente valorizzata, anche nelle concrete scelte politiche ed economiche. Si tratta di eliminare quegli ostacoli che penalizzano un'attività così preziosa e che spesso la fanno apparire poco appetibile alle nuove generazioni, anche se le statistiche registrano una crescita del numero di studenti nelle scuole e negli istituti di Agraria, che lascia prevedere un aumento degli occupati nel settore agricolo».
«Nel lavoro degli agricoltori c'è, infatti, l'accoglienza del prezioso dono della terra che ci viene da Dio – ha avuto modo di dire Papa Francesco in più occasioni - ma c'è anche la sua valorizzazione nell'operare altrettanto prezioso di uomini e donne, chiamati a rispondere con audacia e creatività al mandato consegnato da sempre all'uomo, quello di coltivare e custodire la terra. Il verbo "coltivare" richiama alla mente la cura che l'agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto ed esso sia condiviso: quanta passione, quanta attenzione, quanta dedizione in tutto questo! Si crea quel rapporto familiare e la terra diventa la "sorella" terra. Davvero non c'è umanità senza coltivazione della terra; non c'è vita buona senza il cibo che essa produce per gli uomini e le donne di ogni continente. L'agricoltura mostra, dunque, il proprio ruolo centrale».
Per Papa Bergoglio «l'opera di quanti coltivano la terra, dedicando generosamente tempo ed energie, si presenta come una vera e propria vocazione. Essa merita di venire riconosciuta e adeguatamente valorizzata, anche nelle concrete scelte politiche ed economiche. Si tratta di eliminare quegli ostacoli che penalizzano un'attività così preziosa e che spesso la fanno apparire poco appetibile alle nuove generazioni, anche se le statistiche registrano una crescita del numero di studenti nelle scuole e negli istituti di Agraria, che lascia prevedere un aumento degli occupati nel settore agricolo».