Eventi e cultura
Giovane attrice altamurana debutta nel Cinema italiano
Melania Tragni, co-protagonista nel film "Vorrei averti qui" di Angelo Antonucci. Giovedì la proiezione del film ad Altamura
Altamura - martedì 9 novembre 2010
16.56
Melania Tragni ha un copione ancora tutto da scrivere. Nei suoi 22 anni, c'è l'entusiasmo giovane di chi fa le cose con grande passione. Non smette mai di sorridere quando racconta di un mondo conosciuto recentemente, ma sognato sin da bambina. Quello del cinema. Una meta inseguita e raggiunta. L'inizio di un lungo e promettente cammino. Determinata. Estroversa. Solare. Semplice. Sensibile. Trasparente. Racconta con lo sguardo i suoi desideri e i suoi traguardi. Ci crede. E lo fa fino in fondo.
È nata ad Altamura il 13 novembre 1988, città dove attualmente vive. Scelta per recitare accanto ad attori del calibro di Philippe Leroy, Patrizio Rispo, Nina Soldano (volti noti della fiction Rai "Un posto al sole"), Katia Oliveto Bellucci, Melania ricopre il ruolo di co-protagonista (Laura) nel film "Vorrei averti qui" di Angelo Antonucci. La pellicola, a distribuzione nazionale, verrà proiettata giovedì 11 novembre 2010, alle ore 21.30, presso il Multicinema Teatro Mangiatordi. Presente il cast degli attori. Fra questi, ci sono anche Matteo Ramundo, Mauro Fabiani, Bonaria Decorato, Ernesto Estatico, Benedetta Cimatti, Giancarlo del Monte. Nel film si affronta il tema dell'alcolismo giovanile.
Melania ha frequentato il Liceo Scientifico di Altamura. Le manca poco per laurearsi in Scienze della Formazione con indirizzo Disagio Minorile, Devianza e Marginalità presso l'Università di Bari. Ama i libri dello scrittore statunitense Nicholas Sparks. Il suo sogno nel cassetto, però, è recitare. Lo diceva già a tre anni. È bastata una breve chiacchierata per comprendere l'immensa passione di Melania per il Cinema. Il suo entusiasmo è un fiume in piena.
Melania, quando hai iniziato a recitare?
Faccio parte di una compagnia teatrale locale, La Banda degli Onesti. Ho seguito a Bari le lezioni private di recitazione cinematografica della bravissima Mariapia Autorino. Mi ha preparata per un importante provino di cui, per scaramanzia, non voglio anticipare nulla.
Tu sei stata scelta per ricoprire un ruolo importante in "Vorrei averti qui" accanto a volti noti del mondo del cinema e della televisione. Come è nata e come è stata questa esperienza?
La ricordo come se fosse ieri perché la porto continuamente con me. Non faccio che raccontarla. C'è un sito, Lavorare nel mondo dello spettacolo, a cui sono iscritta, che quotidianamente manda informazioni su provini vari. Un giorno ho letto che cercavano sei ragazzi e ragazze per girare un film sull'alcolismo. Tra i requisiti, c'era la descrizione dell'aspetto fisico richiesto per ognuno dei sei personaggi. Uno di questi corrispondeva esattamente al mio. Mi sono detta perché non provare? Così ho inviato foto e curriculum. Fra una marea di giovani, ne sono stati scelti 1500 per i provini. C'ero anch'io. I provini si sono tenuti a Roma il 18 settembre 2009, nel Teatro delle Emozioni. In effetti ero molto emozionata. Ho recitato un monologo brillante, divertente. Non pensavo di essere scelta anche perché si trattava del mio primo provino e c'era tanta gente. Dopo un mese, il 28 ottobre 2009, ho ricevuto una mail di convocazione di provino su parte. Mi è stato inviato il copione con tre scene del mio personaggio, Laura. Al regista è piaciuto molto il mio approccio, forse per il carattere solare, che corrisponde a quello del personaggio di Laura. Siamo state convocate in sei per il provino su parte. Dopo una settimana mi è arrivata la telefonata del regista, che mi ha incoraggiata a sostenere un provino con la dizione. Non l'avevo mai studiata! Dopo un'altra settimana di attesa, arriva la nuova telefonata del regista. Ero stata scelta per ricoprire il ruolo di Laura!
Come è cambiata la tua vita?
Mi sono trasferita a Roma per un mese e mezzo perché il film è stato girato nella Capitale, fra parchi, case, discoteche.
Chi è Laura? Ti rivedi in lei?
Laura è simile a me per la sua solarità e per il sorriso sempre sulle labbra. Ha 18 anni, io l'anno scorso ne avevo 21. È premurosa, complice della sua migliore amica, la protagonista (ndr, ruolo ricoperto dalla giovane Katia Oliveto Bellucci). Nel film Laura beve molto, io nella vita no, anzi. È un personaggio scomodo, che porta sulla cattiva strada la sua migliore amica.
Che cosa significa ricoprire per la prima volta un ruolo così importante in un film?
Non so se qualcuno mi capirà mai e non so se qualcuno mi ha mai capita. Mi faccio prendere molto dalle situazioni, le vivo sempre con il cuore. È un'esperienza che mi ha lasciato tanto in tutti i sensi. A livello cinematografico, affettivo, perché a Roma non conoscevo nessuno e i ragazzi del set e del cast tecnico sono diventati la mia famiglia in quel periodo. È stata anche la prima volta che mi sono allontanata da casa.
Ti è mancata Altamura?
No. Il mio sogno è recitare. Purtroppo è una strada difficile da intraprendere, ma voglio che diventi la mia professione. Ce la sto mettendo davvero tutta, perché quando recito sto bene.
Cosa hai provato quando ti sei rivista nel film?
Il cuore a mille. È stata un'emozione grandissima lavorare con Philippe Leroy, un grande nella storia del Cinema. Mi ha insegnato qualcosa di straordinario. Sono molto curiosa, volevo conoscerlo. Mi sono avvicinata e, semplicemente, mi sono seduta accanto a lui che, con quell'accento francese bellissimo, mi ha chiesto Cosa vuoi fare da grande? Lauretta, mi ha detto, tu ne hai di strada da fare. Sappi che le scuole di recitazione non servono a niente. Ai miei tempi non esistevano queste scuole, eppure i più grandi attori li ritrovi proprio lì. La vera scuola è la vita. Questo è un insegnamento che porterò sempre con me. Lui, nel film, interpreta la parte del barbone. Mi ha detto Io, per fare il barbone, ho spiato un barbone. Ho visto i suoi atteggiamenti, i suoi movimenti, poi ho cercato di imitarlo. Questa è la vera scuola. Ho avuto la fortuna di avere un suo consiglio. Ringrazio il regista, che mi ha scelta e che ha creduto in me. Ringrazio le persone che credono in me.
Come hanno accolto la notizia di un tuo debutto cinematografico amici e parenti?
I miei genitori inizialmente erano molto scettici. Non hanno condiviso la mia scelta. Mia madre e i miei fratelli, però, si sono emozionati quando mi hanno vista recitare in teatro. Sono riuscita a trasmettere la passione che ho anche ai miei genitori. Ho tre fratelli. Ovviamente ogni mamma desidera avere sua figlia vicino. Ma loro mi stanno incoraggiando.
Cosa è cambiato in te da un anno a questa parte?
Sono tornata da Roma cambiata. Lo sento. Me lo dicono anche gli altri. Sono cresciuta, mi sento più matura. Prima non cucinavo, non lavavo, non stiravo. Non ero indipendente. Ho avuto la fortuna di fare due esperienze che sognavo. Recitare in un film e allontanarmi un po'. Sono molto legata alla famiglia, agli affetti, forse senza di loro non ce l'avrei mai fatta. La mia più grande paura era allontanarmi. Questa esperienza mi ha fatto capire che posso farcela.
Il film "Vorrei averti qui" è stato selezionato per il "David di Donatello Giovani". Il prossimo sabato parteciperà alla 64° edizione del Festival del Cinema di Salerno.
Seguono fotografie e il trailer del film.
Le immagini sono state gentilmente concesse da Melania Tragni. Alcune fotografie sono state scattate da Chiara Carlucci.
È nata ad Altamura il 13 novembre 1988, città dove attualmente vive. Scelta per recitare accanto ad attori del calibro di Philippe Leroy, Patrizio Rispo, Nina Soldano (volti noti della fiction Rai "Un posto al sole"), Katia Oliveto Bellucci, Melania ricopre il ruolo di co-protagonista (Laura) nel film "Vorrei averti qui" di Angelo Antonucci. La pellicola, a distribuzione nazionale, verrà proiettata giovedì 11 novembre 2010, alle ore 21.30, presso il Multicinema Teatro Mangiatordi. Presente il cast degli attori. Fra questi, ci sono anche Matteo Ramundo, Mauro Fabiani, Bonaria Decorato, Ernesto Estatico, Benedetta Cimatti, Giancarlo del Monte. Nel film si affronta il tema dell'alcolismo giovanile.
Melania ha frequentato il Liceo Scientifico di Altamura. Le manca poco per laurearsi in Scienze della Formazione con indirizzo Disagio Minorile, Devianza e Marginalità presso l'Università di Bari. Ama i libri dello scrittore statunitense Nicholas Sparks. Il suo sogno nel cassetto, però, è recitare. Lo diceva già a tre anni. È bastata una breve chiacchierata per comprendere l'immensa passione di Melania per il Cinema. Il suo entusiasmo è un fiume in piena.
Melania, quando hai iniziato a recitare?
Faccio parte di una compagnia teatrale locale, La Banda degli Onesti. Ho seguito a Bari le lezioni private di recitazione cinematografica della bravissima Mariapia Autorino. Mi ha preparata per un importante provino di cui, per scaramanzia, non voglio anticipare nulla.
Tu sei stata scelta per ricoprire un ruolo importante in "Vorrei averti qui" accanto a volti noti del mondo del cinema e della televisione. Come è nata e come è stata questa esperienza?
La ricordo come se fosse ieri perché la porto continuamente con me. Non faccio che raccontarla. C'è un sito, Lavorare nel mondo dello spettacolo, a cui sono iscritta, che quotidianamente manda informazioni su provini vari. Un giorno ho letto che cercavano sei ragazzi e ragazze per girare un film sull'alcolismo. Tra i requisiti, c'era la descrizione dell'aspetto fisico richiesto per ognuno dei sei personaggi. Uno di questi corrispondeva esattamente al mio. Mi sono detta perché non provare? Così ho inviato foto e curriculum. Fra una marea di giovani, ne sono stati scelti 1500 per i provini. C'ero anch'io. I provini si sono tenuti a Roma il 18 settembre 2009, nel Teatro delle Emozioni. In effetti ero molto emozionata. Ho recitato un monologo brillante, divertente. Non pensavo di essere scelta anche perché si trattava del mio primo provino e c'era tanta gente. Dopo un mese, il 28 ottobre 2009, ho ricevuto una mail di convocazione di provino su parte. Mi è stato inviato il copione con tre scene del mio personaggio, Laura. Al regista è piaciuto molto il mio approccio, forse per il carattere solare, che corrisponde a quello del personaggio di Laura. Siamo state convocate in sei per il provino su parte. Dopo una settimana mi è arrivata la telefonata del regista, che mi ha incoraggiata a sostenere un provino con la dizione. Non l'avevo mai studiata! Dopo un'altra settimana di attesa, arriva la nuova telefonata del regista. Ero stata scelta per ricoprire il ruolo di Laura!
Come è cambiata la tua vita?
Mi sono trasferita a Roma per un mese e mezzo perché il film è stato girato nella Capitale, fra parchi, case, discoteche.
Chi è Laura? Ti rivedi in lei?
Laura è simile a me per la sua solarità e per il sorriso sempre sulle labbra. Ha 18 anni, io l'anno scorso ne avevo 21. È premurosa, complice della sua migliore amica, la protagonista (ndr, ruolo ricoperto dalla giovane Katia Oliveto Bellucci). Nel film Laura beve molto, io nella vita no, anzi. È un personaggio scomodo, che porta sulla cattiva strada la sua migliore amica.
Che cosa significa ricoprire per la prima volta un ruolo così importante in un film?
Non so se qualcuno mi capirà mai e non so se qualcuno mi ha mai capita. Mi faccio prendere molto dalle situazioni, le vivo sempre con il cuore. È un'esperienza che mi ha lasciato tanto in tutti i sensi. A livello cinematografico, affettivo, perché a Roma non conoscevo nessuno e i ragazzi del set e del cast tecnico sono diventati la mia famiglia in quel periodo. È stata anche la prima volta che mi sono allontanata da casa.
Ti è mancata Altamura?
No. Il mio sogno è recitare. Purtroppo è una strada difficile da intraprendere, ma voglio che diventi la mia professione. Ce la sto mettendo davvero tutta, perché quando recito sto bene.
Cosa hai provato quando ti sei rivista nel film?
Il cuore a mille. È stata un'emozione grandissima lavorare con Philippe Leroy, un grande nella storia del Cinema. Mi ha insegnato qualcosa di straordinario. Sono molto curiosa, volevo conoscerlo. Mi sono avvicinata e, semplicemente, mi sono seduta accanto a lui che, con quell'accento francese bellissimo, mi ha chiesto Cosa vuoi fare da grande? Lauretta, mi ha detto, tu ne hai di strada da fare. Sappi che le scuole di recitazione non servono a niente. Ai miei tempi non esistevano queste scuole, eppure i più grandi attori li ritrovi proprio lì. La vera scuola è la vita. Questo è un insegnamento che porterò sempre con me. Lui, nel film, interpreta la parte del barbone. Mi ha detto Io, per fare il barbone, ho spiato un barbone. Ho visto i suoi atteggiamenti, i suoi movimenti, poi ho cercato di imitarlo. Questa è la vera scuola. Ho avuto la fortuna di avere un suo consiglio. Ringrazio il regista, che mi ha scelta e che ha creduto in me. Ringrazio le persone che credono in me.
Come hanno accolto la notizia di un tuo debutto cinematografico amici e parenti?
I miei genitori inizialmente erano molto scettici. Non hanno condiviso la mia scelta. Mia madre e i miei fratelli, però, si sono emozionati quando mi hanno vista recitare in teatro. Sono riuscita a trasmettere la passione che ho anche ai miei genitori. Ho tre fratelli. Ovviamente ogni mamma desidera avere sua figlia vicino. Ma loro mi stanno incoraggiando.
Cosa è cambiato in te da un anno a questa parte?
Sono tornata da Roma cambiata. Lo sento. Me lo dicono anche gli altri. Sono cresciuta, mi sento più matura. Prima non cucinavo, non lavavo, non stiravo. Non ero indipendente. Ho avuto la fortuna di fare due esperienze che sognavo. Recitare in un film e allontanarmi un po'. Sono molto legata alla famiglia, agli affetti, forse senza di loro non ce l'avrei mai fatta. La mia più grande paura era allontanarmi. Questa esperienza mi ha fatto capire che posso farcela.
Il film "Vorrei averti qui" è stato selezionato per il "David di Donatello Giovani". Il prossimo sabato parteciperà alla 64° edizione del Festival del Cinema di Salerno.
Seguono fotografie e il trailer del film.
Le immagini sono state gentilmente concesse da Melania Tragni. Alcune fotografie sono state scattate da Chiara Carlucci.