Redazionale
Gielle, a Dubai arriva anche il principe degli Emirati Arabi
Sui social network minacce all'azienda per le hostess
Altamura - giovedì 29 gennaio 2015
15.40
Una nuova trasferta per la Gielle Industries di Altamura nell'anno del suo cinquantesimo anniversario. L'azienda, leader nel settore della sicurezza, ha avuto grande seguito nei Paesi del Golfo portando a casa un nuovo successo.
Anche quest'anno la Gielle ha sponsorizzato la Intersec, la più importante manifestazione fieristica del Medio Oriente nell'ambito della sicurezza. In occasione dell'importante vetrina di portata internazionale, l'impresa della famiglia Galantucci ha presentato l'innovativo impianto NOVEC 1230 certificato MED progettato per le piattaforme petrolifere e tutte le categorie di imbarcazioni navali.
Rientra a pieno titolo tra i maggiori successi raggiunti dall'azienda altamurana, l'interesse riscosso dal Principe Ereditario degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mansoor bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che ha fatto visita allo stand allestito presso il World Trade Center di Dubai.
La notizia e le immagini dell'incontro tra i due giovani ereditieri di due grandi fortune, il dottor Vincenzo Galantucci e il principe arabo, hanno fatto il giro del web. Sono circa 2,5 milioni gli utenti che in pochi giorni hanno visitato la fan page Facebook della Giellefire, un numero destinato a crescere in maniera vertiginosa.
Un piccolo neo, però, ha segnato il grande evento. Dato l'alto numero di visualizzazioni raggiunto dalle fotografie in questione, erano inevitabili commenti a sfondo politico - religioso, sfociati addirittura in vere e proprie minacce, da parte di fanatici fondamentalisti del tutto estranei alla proposte tecnologiche della Gielle che sono, da sempre, rivolte a tutti gli imprenditori più qualificati e visionari, senza distinzione di religione, nazionalità, razza. La presenza stessa della Gielle alla più importante fiera mediorientale dimostra i principi di assoluto rispetto delle diversità a cui l'azienda si ispira.
Motivo scatenante delle minacce, la presenza di avvenenti ragazze nel ruolo di hostess per la promozione a Dubai di sistemi anticendio. Una strategia di marketing d'impatto per luoghi non abituati a tali tecniche comunicative, ma, proprio per questo, innovativa e geniale. Alcuni rappresentanti del mondo arabo, però, si sono sentiti offesi e si sono lanciati in invettive e dure critiche sulla pagina Facebook della Gielle, degne della più atroce legge del taglione.
La Gielle Industries ha naturalmente informato l'Interpol e la Farnesina e, nonostante l'increscioso evento, prosegue a testa alta nella promozione dei propri sistemi "made in Italy" in un'area del mondo ad "alta temperatura".
Anche quest'anno la Gielle ha sponsorizzato la Intersec, la più importante manifestazione fieristica del Medio Oriente nell'ambito della sicurezza. In occasione dell'importante vetrina di portata internazionale, l'impresa della famiglia Galantucci ha presentato l'innovativo impianto NOVEC 1230 certificato MED progettato per le piattaforme petrolifere e tutte le categorie di imbarcazioni navali.
Rientra a pieno titolo tra i maggiori successi raggiunti dall'azienda altamurana, l'interesse riscosso dal Principe Ereditario degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mansoor bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che ha fatto visita allo stand allestito presso il World Trade Center di Dubai.
La notizia e le immagini dell'incontro tra i due giovani ereditieri di due grandi fortune, il dottor Vincenzo Galantucci e il principe arabo, hanno fatto il giro del web. Sono circa 2,5 milioni gli utenti che in pochi giorni hanno visitato la fan page Facebook della Giellefire, un numero destinato a crescere in maniera vertiginosa.
Un piccolo neo, però, ha segnato il grande evento. Dato l'alto numero di visualizzazioni raggiunto dalle fotografie in questione, erano inevitabili commenti a sfondo politico - religioso, sfociati addirittura in vere e proprie minacce, da parte di fanatici fondamentalisti del tutto estranei alla proposte tecnologiche della Gielle che sono, da sempre, rivolte a tutti gli imprenditori più qualificati e visionari, senza distinzione di religione, nazionalità, razza. La presenza stessa della Gielle alla più importante fiera mediorientale dimostra i principi di assoluto rispetto delle diversità a cui l'azienda si ispira.
Motivo scatenante delle minacce, la presenza di avvenenti ragazze nel ruolo di hostess per la promozione a Dubai di sistemi anticendio. Una strategia di marketing d'impatto per luoghi non abituati a tali tecniche comunicative, ma, proprio per questo, innovativa e geniale. Alcuni rappresentanti del mondo arabo, però, si sono sentiti offesi e si sono lanciati in invettive e dure critiche sulla pagina Facebook della Gielle, degne della più atroce legge del taglione.
La Gielle Industries ha naturalmente informato l'Interpol e la Farnesina e, nonostante l'increscioso evento, prosegue a testa alta nella promozione dei propri sistemi "made in Italy" in un'area del mondo ad "alta temperatura".