Cronaca
Giacinto Forte torna libero
Dopo le dimissioni revocata la misura cautelare per l'ex sindaco di Altamura
Altamura - mercoledì 28 febbraio 2018
E' stata accolta dai giudici della II sezione penale del tribunale di Bari la richiesta di scarcerazione presentata dai legali dell'ex sindaco di Altamura Gianni Moramarco e Antonio La Scala.
Una richiesta bocciata alla prima udienza del processo che vede imputato Forte per rispettare i dettami della legge Severino secondo cui un sindaco raggiunto da custodia cautelare deve essere immediatamente sospeso salvo poi rientrare nel pieno delle sue funzioni una volta decaduta la misura cautelare.
Per Giacinto Forte, accusato di corruzione nella sua veste di primo cittadino, la misura cautelare è stata revocata solo dopo che i giudici hanno preso atto delle dimissioni presentate dall'oramai ex sindaco di Altamura.
Ai domiciliari da luglio 2017, Forte è stato coinvolto nell'inchiesta Pura Defluit coordinata dai pm Claudio Pinto e Marco D'Agostino e condotta da Carabinieri e militari della Guardia di Finanza, su presunti favori negli appalti di numerosi Comuni.
Per Forte l'accusa è di avere accettato una tangente da 15.000 dall'imprenditore Sallaku, con l'intermediazione di Roberto Tisci, per favorire la «Besa Costruzioni» dell'albanese Bertin Sallaku nell'affidamento di alcuni appalti. Come si ricorderà Tisci e Sallaku hanno recentemente patteggiato una pena a due anni di reclusione.
Forte invece si è sempre detto estraneo ai fatti.
Dopo la scarcerazione l'ex primo cittadino torna in libertà dopo sette mesi di arresti domiciliari che secondo fonti a lui vicine lo hanno profondamente provato. L'ex sindaco, inoltre, potrà presto tornare al suo lavoro di insegnante essendo decadute tutte le misure cautelari a suo carico.
La prossima udienza del processo, prevista inizialmente per la giornata di oggi, è stata rinviata al prossimo 7 marzo.
Una richiesta bocciata alla prima udienza del processo che vede imputato Forte per rispettare i dettami della legge Severino secondo cui un sindaco raggiunto da custodia cautelare deve essere immediatamente sospeso salvo poi rientrare nel pieno delle sue funzioni una volta decaduta la misura cautelare.
Per Giacinto Forte, accusato di corruzione nella sua veste di primo cittadino, la misura cautelare è stata revocata solo dopo che i giudici hanno preso atto delle dimissioni presentate dall'oramai ex sindaco di Altamura.
Ai domiciliari da luglio 2017, Forte è stato coinvolto nell'inchiesta Pura Defluit coordinata dai pm Claudio Pinto e Marco D'Agostino e condotta da Carabinieri e militari della Guardia di Finanza, su presunti favori negli appalti di numerosi Comuni.
Per Forte l'accusa è di avere accettato una tangente da 15.000 dall'imprenditore Sallaku, con l'intermediazione di Roberto Tisci, per favorire la «Besa Costruzioni» dell'albanese Bertin Sallaku nell'affidamento di alcuni appalti. Come si ricorderà Tisci e Sallaku hanno recentemente patteggiato una pena a due anni di reclusione.
Forte invece si è sempre detto estraneo ai fatti.
Dopo la scarcerazione l'ex primo cittadino torna in libertà dopo sette mesi di arresti domiciliari che secondo fonti a lui vicine lo hanno profondamente provato. L'ex sindaco, inoltre, potrà presto tornare al suo lavoro di insegnante essendo decadute tutte le misure cautelari a suo carico.
La prossima udienza del processo, prevista inizialmente per la giornata di oggi, è stata rinviata al prossimo 7 marzo.