Cronaca
Furto nella nostra redazione
Portati via un computer Mac, un notebook, telecamera, microfono e cellulare. Tre giorni fa una banda di ragazzini minacciava la nostra giornalista
Altamura - domenica 3 aprile 2011
19.00
Un furto è stato messo a segno ieri notte presso la sede della nostra redazione, sita in Corso Federico II di Svevia, in pieno Centro storico. La zona è solitamente molto frequentata da giovani, soprattutto di sabato notte, per la presenza di bar e locali vicini a piazza Duomo, loro luogo di ritrovo. Eppure i ladri sono stati così abili da riuscire nel misfatto. Hanno portato via un computer Mac con mouse e tastiera, un notebook, telecamera con microfono ed un cellulare, strumentazione utilizzata quotidianamente dalla Redazione per poter svolgere le attività.
Le sbarre di ferro del cancelletto che precede la porta di ingresso sono state allargate. Questo ha permesso il passaggio sia dei ladri che delle attrezzature rubate. Nel bottino di notevole valore, si conta anche l'archivio con documenti, centinaia di fotografie e altro materiale, frutto di mesi e mesi di lavoro redazionale. La violazione è stata subito denunciata ai Carabinieri che stanno indagando.
Considerato il grande via vai che anima il corso il sabato sera, pensiamo che il gesto possa non esser passato del tutto inosservato. Pertanto confidiamo in chi vorrà fornirci delle informazioni.
Il furto non è stata l'unica violazione subita questa settimana dalla nostra redazione. Tre giorni fa, precisamente il pomeriggio del 31 Marzo, una banda di tre ragazzini tra i 12 e i 15 anni, irrompeva nella stessa sede, occupando per qualche minuto scrivanie e computer ed utilizzando senza alcun permesso la macchina del caffè.
I teppisti spavaldi e senza alcun timore non solo hanno ignorato i ripetuti inviti della nostra collaboratrice ad uscire dall'ufficio , ma hanno anche inveito contro la sua persona minacciandola e chiedendole dei soldi. Solo dopo aver imbrattato la stanza di caffè e compiuto altri atti vandalici la banda si è dileguata per le vie del centro.
Ultimamente il Centro storico è stato bersaglio di furti che hanno destato molta preoccupazione. Ne abbiamo dato notizia in diversi articoli. Questa volta, invece, è stata presa di mira la nostra sede redazionale. Un gesto il cui significato va aldilà del valore della refurtiva. Colpire una redazione è un affronto al coraggio, un insulto all'entusiasmo, un'offesa alla passione che anima coloro i quali in questo lavoro ci credono davvero.
Le sbarre di ferro del cancelletto che precede la porta di ingresso sono state allargate. Questo ha permesso il passaggio sia dei ladri che delle attrezzature rubate. Nel bottino di notevole valore, si conta anche l'archivio con documenti, centinaia di fotografie e altro materiale, frutto di mesi e mesi di lavoro redazionale. La violazione è stata subito denunciata ai Carabinieri che stanno indagando.
Considerato il grande via vai che anima il corso il sabato sera, pensiamo che il gesto possa non esser passato del tutto inosservato. Pertanto confidiamo in chi vorrà fornirci delle informazioni.
Il furto non è stata l'unica violazione subita questa settimana dalla nostra redazione. Tre giorni fa, precisamente il pomeriggio del 31 Marzo, una banda di tre ragazzini tra i 12 e i 15 anni, irrompeva nella stessa sede, occupando per qualche minuto scrivanie e computer ed utilizzando senza alcun permesso la macchina del caffè.
I teppisti spavaldi e senza alcun timore non solo hanno ignorato i ripetuti inviti della nostra collaboratrice ad uscire dall'ufficio , ma hanno anche inveito contro la sua persona minacciandola e chiedendole dei soldi. Solo dopo aver imbrattato la stanza di caffè e compiuto altri atti vandalici la banda si è dileguata per le vie del centro.
Ultimamente il Centro storico è stato bersaglio di furti che hanno destato molta preoccupazione. Ne abbiamo dato notizia in diversi articoli. Questa volta, invece, è stata presa di mira la nostra sede redazionale. Un gesto il cui significato va aldilà del valore della refurtiva. Colpire una redazione è un affronto al coraggio, un insulto all'entusiasmo, un'offesa alla passione che anima coloro i quali in questo lavoro ci credono davvero.