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Cronaca
Francesco Di Palo minaccia di darsi fuoco
Il testimone di giustizia ha protestato dinanzi alla Prefettura di Monza
Altamura - lunedì 2 febbraio 2015
9.26
E' accaduto dinanzi alla Prefettura di Monza. Francesco Di Palo, l'imprenditore altamurano e collaboratore di giustizia, lo scorso venerdì' 30 gennaio, ha minacciato di darsi fuoco davanti al palazzo della Prefettura, per richiamare l'attenzione delle Istituzioni sulla sua situazione familiare.
Una protesta durante la quale l'uomo ha riportato ustioni alle mani.
Secondo quanto battuto dall'Agenzia Ansa, Francesco Di Palo e i suoi familiari sono stati recentemente esclusi dal programma di protezione per i testimoni di giustizia nonostante continuino a sentirsi in pericolo. Del resto risalgono a pochi mesi fa alcune scritte apparse sui muri della città con l'ennesima minaccia indirizzata alla famiglia.
Di Palo era il titolare della 'Venere srl' di Matera, società che produceva vasche idromassaggio, dichiarata fallita un anno prima che l'imprenditore decidesse collaborare con la magistratura denunciando i soprusi subiti dalla mala altamurana e il presunto intreccio tra mafia, politica e Forze dell'Ordine. A causa delle ristrettezze economiche derivanti dal suo status di testimone di giustizia, l'uomo ha più volte protestato pubblicamente contro il ministero dell'Interno e la Procura di Bari.
Di recente a sostegno della famiglia Di Palo si sono mosse anche le associazioni cittadine.
Una protesta durante la quale l'uomo ha riportato ustioni alle mani.
Secondo quanto battuto dall'Agenzia Ansa, Francesco Di Palo e i suoi familiari sono stati recentemente esclusi dal programma di protezione per i testimoni di giustizia nonostante continuino a sentirsi in pericolo. Del resto risalgono a pochi mesi fa alcune scritte apparse sui muri della città con l'ennesima minaccia indirizzata alla famiglia.
Di Palo era il titolare della 'Venere srl' di Matera, società che produceva vasche idromassaggio, dichiarata fallita un anno prima che l'imprenditore decidesse collaborare con la magistratura denunciando i soprusi subiti dalla mala altamurana e il presunto intreccio tra mafia, politica e Forze dell'Ordine. A causa delle ristrettezze economiche derivanti dal suo status di testimone di giustizia, l'uomo ha più volte protestato pubblicamente contro il ministero dell'Interno e la Procura di Bari.
Di recente a sostegno della famiglia Di Palo si sono mosse anche le associazioni cittadine.