Politica
Forza Italia, tregua interna in vista delle elezioni
Le nomine di Sanrocco e Disabato smorzano le polemiche tra correnti
Altamura - martedì 3 marzo 2015
10.18
"Essere commissario di Forza Italia sarà una prova ulteriore, soprattutto in vista di due competizioni elettorali importantissime. Sarà un risarcimento, per me, ottenere la vittoria in entrambe. Non c'è spazio né tempo da perdere in altre questioni".
Esprime soddisfazione Giuseppe Disabato per la nomina a commissario cittadino del partito e preferisce guardare avanti, a quattro mesi dalla rimozione come assessore. Una decisione, quella dei vertici regionali del partito, alle prese con la querelle tra berlusconiani e fittiani, che arriva a pacificare almeno momentaneamente la situazione di stallo creatasi nel partito proprio con la clamorosa revoca del giovane responsabile della delega al bilancio. Una mossa a sorpresa, quella del sindaco Stacca che non aveva mancato di provocare la reazione del capogruppo Pasquale Giorgio e la conseguente spaccatura tra le anime del partito, con riflessi inevitabili negli equilibri politici di un centrodestra già attraversato da polemiche e defezioni interne.
Difficile non vedere nella nomina una sorta di "rivincita" di una parte sull'altra, ma il neocommissario preferisce usare i toni della diplomazia: "Un commissariamento è, per definizione, una misura di emergenza – ammette Disabato - Forza Italia è un partito grande, e in esso trovano espressione individualità molto diverse, tra le quali, in passato, il dialogo è stato difficile. Quando si è diffusa la notizia della mia nomina, sono stato stupito dalla quantità di messaggi di incoraggiamento e di sostegno. Ho percepito una voglia di partecipare che sembrava ormai sopìta. Sono consapevole del fatto che questo pensiero non possa essere unanime, ma farò di tutto per serrare le fila e condurre un gruppo compatto".
Una designazione, quella di Disabato, che insieme a quella del neoassessore Giuseppe Sanrocco sembra raccogliere, se non l'apprezzamento incondizionato, almeno il rispetto unanime dei forzisti:"Peppino" è uno che non molla mai – dichiara il neocommissario a proposito della "new entry" della giunta - ha affrontato le amministrative del 2010 raccogliendo un ottimo risultato, ed ha continuato a sostenere il partito, pancia a terra, senza pretendere riconoscimenti. L'incarico assessorile gli è stato conferito dal sindaco prima della mia nomina. Accettandolo, anche per questo brevissimo periodo, ha dimostrato coraggio e spirito di servizio".
Da parte sua Nunzio Lagonigro, esponente dell'altra ala del partito e protagonista del "duello" con Giorgio dentro e fuori il consiglio, pur non usando i toni dell'esultanza, appare disponibile a sotterrare l'ascia di guerra: "Non siamo stati informati della nomina né di come si stia attivando il commissario, ma da uomo di partito l'accetto e mi allineo, così come condivido la scelta del nuovo assessore. Spero che Disabato si metta presto al lavoro per la formazione delle liste e facendo convergere tutto il partito verso un'unità che ora c'è solo perché abbiamo evitato il confronto".
Se non di pace fatta, in casa forzista si può senz'altro parlare di tregua elettorale…
Esprime soddisfazione Giuseppe Disabato per la nomina a commissario cittadino del partito e preferisce guardare avanti, a quattro mesi dalla rimozione come assessore. Una decisione, quella dei vertici regionali del partito, alle prese con la querelle tra berlusconiani e fittiani, che arriva a pacificare almeno momentaneamente la situazione di stallo creatasi nel partito proprio con la clamorosa revoca del giovane responsabile della delega al bilancio. Una mossa a sorpresa, quella del sindaco Stacca che non aveva mancato di provocare la reazione del capogruppo Pasquale Giorgio e la conseguente spaccatura tra le anime del partito, con riflessi inevitabili negli equilibri politici di un centrodestra già attraversato da polemiche e defezioni interne.
Difficile non vedere nella nomina una sorta di "rivincita" di una parte sull'altra, ma il neocommissario preferisce usare i toni della diplomazia: "Un commissariamento è, per definizione, una misura di emergenza – ammette Disabato - Forza Italia è un partito grande, e in esso trovano espressione individualità molto diverse, tra le quali, in passato, il dialogo è stato difficile. Quando si è diffusa la notizia della mia nomina, sono stato stupito dalla quantità di messaggi di incoraggiamento e di sostegno. Ho percepito una voglia di partecipare che sembrava ormai sopìta. Sono consapevole del fatto che questo pensiero non possa essere unanime, ma farò di tutto per serrare le fila e condurre un gruppo compatto".
Una designazione, quella di Disabato, che insieme a quella del neoassessore Giuseppe Sanrocco sembra raccogliere, se non l'apprezzamento incondizionato, almeno il rispetto unanime dei forzisti:"Peppino" è uno che non molla mai – dichiara il neocommissario a proposito della "new entry" della giunta - ha affrontato le amministrative del 2010 raccogliendo un ottimo risultato, ed ha continuato a sostenere il partito, pancia a terra, senza pretendere riconoscimenti. L'incarico assessorile gli è stato conferito dal sindaco prima della mia nomina. Accettandolo, anche per questo brevissimo periodo, ha dimostrato coraggio e spirito di servizio".
Da parte sua Nunzio Lagonigro, esponente dell'altra ala del partito e protagonista del "duello" con Giorgio dentro e fuori il consiglio, pur non usando i toni dell'esultanza, appare disponibile a sotterrare l'ascia di guerra: "Non siamo stati informati della nomina né di come si stia attivando il commissario, ma da uomo di partito l'accetto e mi allineo, così come condivido la scelta del nuovo assessore. Spero che Disabato si metta presto al lavoro per la formazione delle liste e facendo convergere tutto il partito verso un'unità che ora c'è solo perché abbiamo evitato il confronto".
Se non di pace fatta, in casa forzista si può senz'altro parlare di tregua elettorale…