Politica
Forza Italia, i giovani replicano a Stacca e Perrone
"Arroganza delle cariche non ci zittisce"
Altamura - mercoledì 3 dicembre 2014
14.01
"Dal sindaco solo bugie imbarazzanti".
Non si placa il duro botta e risposta tra il coordinamento giovanile del circolo di Forza Italia ed il primo cittadino Mario Stacca, che dopo l'intervento del senatore Luigi Perrone, dirigente provinciale del partito, aveva rivendicato le ragioni della rimozione dell'assessore Giuseppe Disabato, oggetto di un'aspra contesa tra le file dei forzisti.
"Avevamo chiesto un onesto chiarimento e una presa di coscienza, umile, da parte del sindaco – scrive in una nota la responsabile cittadina Lucia Diele - avremmo accordato anche umana compassione ad un sindaco che cede miseramente alle pressioni -a tacer d'altro- di consiglieri ballerini, ora in ingresso, ora in uscita da Forza Italia e persino dalla maggioranza, in occasione del bilancio. Ma un sindaco che, di fronte alle nostre domande schiette, attende una difesa da parte del senatore coratino Perrone, il quale, addirittura, finisce per smentirlo, questo no. Non ce l'aspettavamo e ci delude moltissimo".
Contraddittorie, secondo i giovani di Forza Italia, le argomentazioni addotte sia da Stacca che da Perrone, intervenuto a difesa dell'atto di rimozione dell'assessore: "Innanzitutto, - prosegue la nota - in un primo momento, il sindaco ha sottoscritto una revoca-pastrocchio, alludendo ad una (insussistente) condivisione con l'Assessore Disabato. Successivamente, smentito pubblicamente in consiglio comunale, il sindaco ha ripiegato sulla tesi della condivisione con un organo collettivo, "il partito". Smentito ancora una volta, invoca il sostegno del senatore coratino Perrone il quale, anch'egli cadendo nella curiosa "confusione" tra revoca e dimissioni, riferisce prima di una "revoca opportunamente concordata dal sindaco Stacca e dalla segreteria politica di Forza Italia" e, al capoverso successivo, della "personale protocollazione delle dimissioni dell'assessore Giuseppe Disabato".
Un "ridicolo pastrocchio", secondo Diele, di cui "il sindaco si fa addirittura vanto, confermando di aver mentito nei propri atti e di aver concordato con "i vertici del partito". Sè stesso e il coratino sen. Perrone. Eppure, a detta di quest'ultimo, un avvicendamento sarebbe stato opportuno solo ove fosse stato concordato in loco, e con la convergenza unanime del partito, il nome della persona che avrebbe ricoperto l'incarico (nome ancora a tutti sconosciuto)."
"La revoca - ricordano i giovani di FI citando la lettera di Perrone - addirittura, avrebbe avuto il nobile scopo di garantire la "massima stabilità dell'amministrazione comunale anche, e soprattutto, nell'ultima fase del mandato". Il sindaco dunque, ha ritenuto necessario privarsi del suo assessore al bilancio, proprio il giorno dell'approvazione dello stesso, per scongiurare una crisi di governo dell'amministrazione della città, senza però poi nominarne un altro".
Respinto seccamente al mittente l'invito del senatore Perrone a evitare polemiche con il sindaco: "prima di tutto perché, numeri alla mano, sono stati i voti dei consiglieri a consentirgli l'elezione, in una competizione in cui, rispetto alla propria coalizione, è riuscito a perdere circa dieci punti percentuali. In secondo luogo, perché i militanti hanno il dovere, prima ancora che il diritto, di censurare i comportamenti scorretti nel partito e nelle sedi istituzionali, dei propri rappresentanti. In ultimo, perché il consigliere e l'assessore che più degnamente hanno rappresentato il partito, e più strenuamente hanno fronteggiato il sindaco Stacca, sono essi espressione di questo movimento giovanile e non viceversa."
Forza Italia Giovani, nel reiterare i quesiti già posti in merito alla rimozione di Disabato, ribadisce di aver "sempre rispettato ruoli e funzioni. Persino la mera anzianità. Ma ha fondato la propria azione su occhi limpidi e schiena dritta, conquistando ogni posizione senza sudditanze né supporto di padrini. Per questo ci opporremo a chi usa il partito a proprio piacimento, favorendo sospette transumanze, e a chi pensa di poterci zittire con l'arroganza delle cariche".
Parole intransigenti, quelle dei giovani vicini al capogruppo consiliare Pasquale Giorgio, alla pari di quelle usate dal sindaco Stacca, che poco o nessuno spazio lasciano a margini di dialogo. La rottura in Forza Italia sembra ormai consumatasi definitivamente, con inevitabili riflessi nella maggioranza, mancata nell'ultimo consiglio sul voto dell'importante provvedimento della farmacia comunale.
Non si placa il duro botta e risposta tra il coordinamento giovanile del circolo di Forza Italia ed il primo cittadino Mario Stacca, che dopo l'intervento del senatore Luigi Perrone, dirigente provinciale del partito, aveva rivendicato le ragioni della rimozione dell'assessore Giuseppe Disabato, oggetto di un'aspra contesa tra le file dei forzisti.
"Avevamo chiesto un onesto chiarimento e una presa di coscienza, umile, da parte del sindaco – scrive in una nota la responsabile cittadina Lucia Diele - avremmo accordato anche umana compassione ad un sindaco che cede miseramente alle pressioni -a tacer d'altro- di consiglieri ballerini, ora in ingresso, ora in uscita da Forza Italia e persino dalla maggioranza, in occasione del bilancio. Ma un sindaco che, di fronte alle nostre domande schiette, attende una difesa da parte del senatore coratino Perrone, il quale, addirittura, finisce per smentirlo, questo no. Non ce l'aspettavamo e ci delude moltissimo".
Contraddittorie, secondo i giovani di Forza Italia, le argomentazioni addotte sia da Stacca che da Perrone, intervenuto a difesa dell'atto di rimozione dell'assessore: "Innanzitutto, - prosegue la nota - in un primo momento, il sindaco ha sottoscritto una revoca-pastrocchio, alludendo ad una (insussistente) condivisione con l'Assessore Disabato. Successivamente, smentito pubblicamente in consiglio comunale, il sindaco ha ripiegato sulla tesi della condivisione con un organo collettivo, "il partito". Smentito ancora una volta, invoca il sostegno del senatore coratino Perrone il quale, anch'egli cadendo nella curiosa "confusione" tra revoca e dimissioni, riferisce prima di una "revoca opportunamente concordata dal sindaco Stacca e dalla segreteria politica di Forza Italia" e, al capoverso successivo, della "personale protocollazione delle dimissioni dell'assessore Giuseppe Disabato".
Un "ridicolo pastrocchio", secondo Diele, di cui "il sindaco si fa addirittura vanto, confermando di aver mentito nei propri atti e di aver concordato con "i vertici del partito". Sè stesso e il coratino sen. Perrone. Eppure, a detta di quest'ultimo, un avvicendamento sarebbe stato opportuno solo ove fosse stato concordato in loco, e con la convergenza unanime del partito, il nome della persona che avrebbe ricoperto l'incarico (nome ancora a tutti sconosciuto)."
"La revoca - ricordano i giovani di FI citando la lettera di Perrone - addirittura, avrebbe avuto il nobile scopo di garantire la "massima stabilità dell'amministrazione comunale anche, e soprattutto, nell'ultima fase del mandato". Il sindaco dunque, ha ritenuto necessario privarsi del suo assessore al bilancio, proprio il giorno dell'approvazione dello stesso, per scongiurare una crisi di governo dell'amministrazione della città, senza però poi nominarne un altro".
Respinto seccamente al mittente l'invito del senatore Perrone a evitare polemiche con il sindaco: "prima di tutto perché, numeri alla mano, sono stati i voti dei consiglieri a consentirgli l'elezione, in una competizione in cui, rispetto alla propria coalizione, è riuscito a perdere circa dieci punti percentuali. In secondo luogo, perché i militanti hanno il dovere, prima ancora che il diritto, di censurare i comportamenti scorretti nel partito e nelle sedi istituzionali, dei propri rappresentanti. In ultimo, perché il consigliere e l'assessore che più degnamente hanno rappresentato il partito, e più strenuamente hanno fronteggiato il sindaco Stacca, sono essi espressione di questo movimento giovanile e non viceversa."
Forza Italia Giovani, nel reiterare i quesiti già posti in merito alla rimozione di Disabato, ribadisce di aver "sempre rispettato ruoli e funzioni. Persino la mera anzianità. Ma ha fondato la propria azione su occhi limpidi e schiena dritta, conquistando ogni posizione senza sudditanze né supporto di padrini. Per questo ci opporremo a chi usa il partito a proprio piacimento, favorendo sospette transumanze, e a chi pensa di poterci zittire con l'arroganza delle cariche".
Parole intransigenti, quelle dei giovani vicini al capogruppo consiliare Pasquale Giorgio, alla pari di quelle usate dal sindaco Stacca, che poco o nessuno spazio lasciano a margini di dialogo. La rottura in Forza Italia sembra ormai consumatasi definitivamente, con inevitabili riflessi nella maggioranza, mancata nell'ultimo consiglio sul voto dell'importante provvedimento della farmacia comunale.