Tribunale di Bari
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Cronaca

Forte amareggiato dopo la prima udienza del processo Pura Defluit

Prossima udienza convocata il 27 febbraio

Giacinto Forte, sindaco di Altamura, resta ai domiciliari.

E' questa la notizia più importante arrivata al termine della prima udienza del processo che lo vede imputato per corruzione dinanzi alla seconda sezione Penale del Tribunale di Bari, presieduto da Flora Cistulli e composto dai giudici Mascolo e Moretti.
Nella mattinata di martedì si è svolta la prima udienza del giudizio con rito ordinario del processo denominato "Pura Defluit" a carico del sindaco di Altamura Giacinto Forte, agli arresti domiciliari da 12 luglio 2017 e di Michele Fatigati coimputato insieme al primo cittadino di Altamura. Gli altri due imputati, Bertin Sallaku e Roberto Ottorino Tisci, nelle scorse settimane hanno patteggiato una pena pari a due anni ciascuno.

Durante la prima udienza il presidente della Corte ha accolto la costituzione di parte civile presentata da alcuni cittadini, rappresentati dall'avvocato Raffaele Rella, che fanno riferimento al Comitato "Liberaltamura", tra cui i consiglieri comunali Rosa Melodia (Altamura Bene Comune), Pietro Masi (M5S) e Bartolo Crapuzzi (segretario della locale sezione di Sinistra Italiana). È stata accolta anche l'istanza di un altro cittadino, l'avvocato Raffaele Padrone rappresentato dall'avvocato Carlo Teot.
Entrambe le istanze, come previsto dalla legge, sono state presentate in sostituzione del Comune di Altamura. Nella prima udienza si è costituito parte civile il comune di Acquaviva poiché nel processo sono coinvolti a vario titolo alcuni funzionari comunali.

Le richieste sono state accolte dal presidente della seconda sezione nonostante le rimostranze dei legali del sindaco secondo cui per esercitare il proprio diritto di elettorato attivo che consente ai cittadini di sostituirsi all'Ente Pubblico, gli stessi avrebbero dovuto presentare i propri certificati elettorali. Eccezione respinta dal Presidente che tuttavia ha imposto ai cittadini di essere rappresentati in sede dibattimentale da un solo legale.
In coda alla prima udienza è poi stata rigettata, con parere conforme del pubblico ministero, la richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa del sindaco Forte . Una richiesta presentata nei giorni scorsi e rigettata ai sensi dell'articolo 8 della legge Severino che prevede la sospensione per un sindaco sottoposto ad una misura cautelare.
Come meglio spiegato dai legali di Giacinto Forte, la misura cautelare è stata confermata non tanto per il merito del procedimento in corso quanto per ottemperare al dispositivo della Legge Severino.

Rigettata contestualmente la richiesta subordinata di consentire a Giacinto Forte, dopo sette mesi di arresti domiciliari, di tornare al suo lavoro di insegnate.
Il presidente della Corte ha rigettato la richiesta poiché non sono intervenuti fatti nuovi rispetto alle esigenze cautelari in base alle quali lo scorso luglio, poi confermata a dicembre, la custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Una decisione che il sindaco Forte, presente in aula, ha accolto con profonda amarezza tanto che, come già noto, rientrato ad Altamura il sindaco ha ritenuto di inviare a palazzo di città le proprie dimissioni.
Conclusa l'udienza, i giudici hanno convocato le parti per il prossimo martedì 27 febbraio.
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