Convegno
Femminicidio. Parliamone sempre.
Grande sensibilità al convegno artistico da parte dei presenti
Altamura - domenica 29 novembre 2015
10.24
Sala gremita di persone in occasione del convegno artistico "Femminicidio – parliamone sempre" organizzato dalla FIDAPA BPW ITALY - Sezione di Altamura, in occasione della 'Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne'.
Ad aprire il convegno un pezzo tratto dallo spettacolo di Teatro-Danza "Nel bene e nel male" del C.A.M.D. Arabesque. Dopo una breve presentazione, è seguito il saluto dell'assessore Ada Bosso, la quale ha espresso la vicinanza del comune a tematiche, come la violenza, tanto attuali quanto gravi.
Perché tanta cattiveria? Perché parlare sempre del femminicidio?
È stato il Prof. Antonio Incampo, Ordinario di Filosofia del Diritto di Bari, a fornire una risposta a questo quesito, impostando il suo discorso sulle tre famose domande che si pone il filosofo Kant nella sua opera 'che cos'è l'Illuminismo' (che cosa possiamo pensare, che cosa possiamo fare, che cosa possiamo sperare): "ci sono questioni serie come la violenza alle donne, che quasi sono entrate nel costume. Il maschilismo è entrato nell'ethos ed il fattore determinante è stato proprio il nostro codice penale. Sono state attuate delle riforme a favore delle donne, ma è difficile adattarsi ai cambiamenti e smontare le consuetudini. Le donne quando hanno cominciato a reagire e a lottare per i propri diritti e la propria indipendenza, hanno suscitato un senso di spiazzamento negli uomini, e questo ha indotto molti a fare violenza sulle proprie donne" Ed ha continuato: "Che cosa vale la vita di una donna? La legge ha un suo limite. L'amore verso l'altro… una norma non può stabilire tutto ciò."
Passa la parola all'avv. Pieralisa Massari, delegata dal Presidente del 'Comitato Pari Opportunità, dell'ordine degli avvocati di Bari': "Per quanto riguarda la violenza, il nostro Comitato se ne occupa da ben 7 anni, organizzando cicli di seminari alle quali partecipano diverse figure professionali quali centri antiviolenza, operatori attivi per la protezione delle donne, avvocati, psicologi ed ultimamente anche il carcere di Bari. Per esprimere al meglio il concetto di femminicidio, vorrei citare la Convenzione di Istanbul, che definisce la violenza contro le donne 'basata sul genere' in questo modo: qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale o che colpisce le donne in modo sproporzionato. La violenza di genere è diversa dalla violenza ordinaria."
Ultimo intervento ma non per importanza è stato quello dell'avv. Eufemia Ippolito, Rappresentante FIDAPA BPW presso il Consiglio d'Europa: "Questa è una questione mondiale non risolvibile con le leggi, ma con servizi e ancor più con l'attuazione dei servizi. La violenza contro le donne è la più grave violazione contro i diritti umani ed ha bisogno di un monitoraggio continuo. Secondo le statistiche il 20-25% delle donne subisce violenza psicologica, quindi 1 donna su 5, ogni giorno subisce violenza, ed i fattori possono essere diversi, come ad esempio l'essere dipendente da una figura maschile data la vulnerabilità economica della donna." ed ancora "In Italia la violenza contro le donne è un fenomeno in aumento, in calo invece gli omicidi. Tuttavia più di 10 donne al mese vengono uccise, e la cosa più sconcertante è che 7 casi su 10 si erano rivolte alle istituzioni in cerca di aiuto. Questo è gravissimo. Ci sono diverse leggi a tutela delle donne, basate su tre principi: Proteggere, Punire, Prevenire. Ma solo la punizione trova compiutezza."
A chiudere il convegno artistico è stato una lettura dal libro "Ferite a morte" di Serena Dandini, tratto sempre dallo spettacolo di Teatro-Danza "Nel bene e nel male".
"Se un individuo è capace di amare in modo produttivo, ama anche se stesso; se può amare solo gli altri, non può amare completamente."
Ad aprire il convegno un pezzo tratto dallo spettacolo di Teatro-Danza "Nel bene e nel male" del C.A.M.D. Arabesque. Dopo una breve presentazione, è seguito il saluto dell'assessore Ada Bosso, la quale ha espresso la vicinanza del comune a tematiche, come la violenza, tanto attuali quanto gravi.
Perché tanta cattiveria? Perché parlare sempre del femminicidio?
È stato il Prof. Antonio Incampo, Ordinario di Filosofia del Diritto di Bari, a fornire una risposta a questo quesito, impostando il suo discorso sulle tre famose domande che si pone il filosofo Kant nella sua opera 'che cos'è l'Illuminismo' (che cosa possiamo pensare, che cosa possiamo fare, che cosa possiamo sperare): "ci sono questioni serie come la violenza alle donne, che quasi sono entrate nel costume. Il maschilismo è entrato nell'ethos ed il fattore determinante è stato proprio il nostro codice penale. Sono state attuate delle riforme a favore delle donne, ma è difficile adattarsi ai cambiamenti e smontare le consuetudini. Le donne quando hanno cominciato a reagire e a lottare per i propri diritti e la propria indipendenza, hanno suscitato un senso di spiazzamento negli uomini, e questo ha indotto molti a fare violenza sulle proprie donne" Ed ha continuato: "Che cosa vale la vita di una donna? La legge ha un suo limite. L'amore verso l'altro… una norma non può stabilire tutto ciò."
Passa la parola all'avv. Pieralisa Massari, delegata dal Presidente del 'Comitato Pari Opportunità, dell'ordine degli avvocati di Bari': "Per quanto riguarda la violenza, il nostro Comitato se ne occupa da ben 7 anni, organizzando cicli di seminari alle quali partecipano diverse figure professionali quali centri antiviolenza, operatori attivi per la protezione delle donne, avvocati, psicologi ed ultimamente anche il carcere di Bari. Per esprimere al meglio il concetto di femminicidio, vorrei citare la Convenzione di Istanbul, che definisce la violenza contro le donne 'basata sul genere' in questo modo: qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale o che colpisce le donne in modo sproporzionato. La violenza di genere è diversa dalla violenza ordinaria."
Ultimo intervento ma non per importanza è stato quello dell'avv. Eufemia Ippolito, Rappresentante FIDAPA BPW presso il Consiglio d'Europa: "Questa è una questione mondiale non risolvibile con le leggi, ma con servizi e ancor più con l'attuazione dei servizi. La violenza contro le donne è la più grave violazione contro i diritti umani ed ha bisogno di un monitoraggio continuo. Secondo le statistiche il 20-25% delle donne subisce violenza psicologica, quindi 1 donna su 5, ogni giorno subisce violenza, ed i fattori possono essere diversi, come ad esempio l'essere dipendente da una figura maschile data la vulnerabilità economica della donna." ed ancora "In Italia la violenza contro le donne è un fenomeno in aumento, in calo invece gli omicidi. Tuttavia più di 10 donne al mese vengono uccise, e la cosa più sconcertante è che 7 casi su 10 si erano rivolte alle istituzioni in cerca di aiuto. Questo è gravissimo. Ci sono diverse leggi a tutela delle donne, basate su tre principi: Proteggere, Punire, Prevenire. Ma solo la punizione trova compiutezza."
A chiudere il convegno artistico è stato una lettura dal libro "Ferite a morte" di Serena Dandini, tratto sempre dallo spettacolo di Teatro-Danza "Nel bene e nel male".
"Se un individuo è capace di amare in modo produttivo, ama anche se stesso; se può amare solo gli altri, non può amare completamente."