Cronaca
Fatture false per evadere il fisco, 10 arresti
Inchiesta GdF: principale indagato è imprenditore altamurano
Altamura - martedì 10 dicembre 2024
10.02
I finanzieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito 10 arresti (4 in carcere e 6 agli arresti domiciliari). L'ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del locale Tribunale. L'inchiesta vede come principale indagato un imprenditore di Altamura operante nel settore della produzione e posa in opera di infissi. Le persone arrestate risiedono principalmente ad Altamura ed anche a Santeramo, Gravina e Bari.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e auto-riciclaggio. Secondo l'impostazione accusatoria, sono state emesse fatture false per evadere il fisco, per circa 17,5 milioni di euro. Sono state create delle società appositamente per fatturare operazioni inesistenti (cosiddette "società cartiere"). Le false fatture riguardano una trentina di committenti che, secondo i finanzieri, contabilizzavano costi inesistenti per ridurre le tasse. L'evasione calcolata dai finanzieri è di quasi 4 milioni di euro. Le società coinvolte erano solo "cartiere" (vale a dire che emettevano le false fatture) perché è stato accertato che non avevano un'organizzazione di lavoro e dell'azienda oppure un numero di dipendenti adeguato rispetto al volume di affari che veniva fatturato.
La frode fiscale sarebbe avvenuta nel periodo 2019-2022. Le accuse di riciclaggio e auto-riciclaggio si riferiscono al sistematico svuotamento dei conti correnti che avvenivano, secondo i finanzieri, da conti postali. Sono indagati quattro dipendenti di uffici postali.
L'operazione ha portato anche al sequestro di beni per un valore di circa cinque milioni di euro.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e auto-riciclaggio. Secondo l'impostazione accusatoria, sono state emesse fatture false per evadere il fisco, per circa 17,5 milioni di euro. Sono state create delle società appositamente per fatturare operazioni inesistenti (cosiddette "società cartiere"). Le false fatture riguardano una trentina di committenti che, secondo i finanzieri, contabilizzavano costi inesistenti per ridurre le tasse. L'evasione calcolata dai finanzieri è di quasi 4 milioni di euro. Le società coinvolte erano solo "cartiere" (vale a dire che emettevano le false fatture) perché è stato accertato che non avevano un'organizzazione di lavoro e dell'azienda oppure un numero di dipendenti adeguato rispetto al volume di affari che veniva fatturato.
La frode fiscale sarebbe avvenuta nel periodo 2019-2022. Le accuse di riciclaggio e auto-riciclaggio si riferiscono al sistematico svuotamento dei conti correnti che avvenivano, secondo i finanzieri, da conti postali. Sono indagati quattro dipendenti di uffici postali.
L'operazione ha portato anche al sequestro di beni per un valore di circa cinque milioni di euro.