Pale eoliche - foto di Onofrio Bruno
Pale eoliche - foto di Onofrio Bruno
Eventi e cultura

Eolico, la Lipu "difende" Imma Tararanni

Dopo le dichiarazioni dell'Anev sulla puntata incentrata sull'eolico

Pubblichiamo di seguito la lettera aperta del coordinamento Puglia e Basilicata della Lipu (lega Italiana protezione Uccelli) relativa alla polemica tra l'Anev (Associazione degli industriali del vento) e la Rai per l'ultimo episodio della serie Imma Tataranni.

Nell'ultima puntata (13 ottobre) della serie TV su Rai1 "Imma Tataranni – Sostituto procuratore" (disponibile su RaiPlay ), è riportato magistralmente in chiave romanzata e sintetica un frammento realistico dei caratteri invasivi dell'eolico, emblematico dell'agonia paesaggistico territoriale, dell'ingiustizia e dell'inquinamento morale con cui questa tecnologia colpisce vaste aree del Mezzogiorno.
Modalità aggressive e senza concertazione sociale degli insediamenti eolici, rumore assordante per quanti lavorano o addirittura sono costretti a viverci in prossimità, bellezza del territorio rurale trasformato in una "via crucis", uccelli colpiti dai rotori eolici…. sono stati il dialogo descrittivo degli attori.

Un passaggio di verità più unico che raro sullo schermo TV, considerando 20 anni di omertà dei grandi media e del servizio pubblico RAI sullo scempio del Sud, con un qualunquismo imperante nei talk nazionali, estromettendo dalla parola chi è costretto ad ospitare questi impianti. Un contesto falsificato in nome della "energia pulita" usata (a torto) come ricatto per imporre centinaia e centinaia di questi impianti industriali, con annessi sbancamenti, elettrodotti, stazioni elettriche.
Sconcertante, quindi, la reazione scomposta dell'Anev (l'Associazione degli industriali del vento) che, per una volta (!), ha visto minato il condizionamento mediatico che esercita e ha attaccato la serie televisiva RAI sciorinando ipocrisie a sostegno dell'eolico, addirittura con la pretesa minacciosa di "… provvedimenti in modo tale da riparare a quanto trasmesso". Una richiesta di censura intollerabile!
Altro che le bufale dell'Anev! Non c'è che l'imbarazzo della scelta per constatare di progetti eolici, massivamente autorizzati e in autorizzazione a danno delle comunità rurali, con procedimenti privi delle più elementari attenzioni in materia di tutela territoriale e della biodiversità, o con piani paesaggistici, cosi come pianificazione di "Aree non idonee", tenuti in ostaggio. E questa NON E' FICTION !

Quella dell'ANEV è un'offesa per una situazione inqualificabile che dilaga in tutto il Sud grazie a una iper deregulation regalata dalla mala politica, è la reazione di chi ha le mani nella marmellata e difende un business lucrosissimo (tra sussidi ed extra profitti) irrispettoso di una crisi economica senza precedenti. Per di più con la maschera da "salvatori del mondo", a dispetto di una analisi energetica sull'eolico che in Italia è impietosa: gli 11.000 MW di capacità eolica contribuiscono per circa l'1,5% di tutto il fabbisogno energetico complessivo della Nazione (elettrico, termico, trasporti, ecc). E di scarsa qualità poiché intermittente, con costi aggiuntivi per compensarne la produzione aleatoria.
"Esprimiamo gratitudine per i 4 minuti che hanno interpretato la realtà e il diffuso risentimento delle popolazioni meridionali sull'eolico – dichiara Enzo Cripezzi, referente LIPU per Puglia e Basilicata -, nonché piena solidarietà a regia, sceneggiatori e interpreti della fiction di Imma Tataranni per il deprecabile attacco dell'ANEV".

"Anche noi – concludono alla LIPU - per ragioni opposte all'ANEV, chiediamo un riscontro urgente ai vertici RAI e alla prossima Commissione parlamentare di Vigilanza della TV pubblica : paradossalmente quella tratteggiata nella fiction è stata solo una goccia di verità, troppo poco nell'irrispettoso mare di narrazione fiabesca sull'eolico, con le conseguenze che oggi presentano il conto".
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