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Scuola e Lavoro

Emiliano presenta disegno legge sul reddito di dignità

600 euro al mese per le famiglie e percorsi per l'inserimento lavorativo

Il lavoro istruttorio per il ddl sul Reddito di dignità è ultimato. Ora via libera al confronto con tutte le forze consiliari, propedeutica alla stesura finale del testo di legge.
"Come per tutti i provvedimenti di particolare importanza - ha commentato il governatore Michele Emiliano - è nostro interesse raccogliere il punto di vista dei consiglieri regionali di tutte le parti politiche. In particolare su un tema sentito come il reddito di dignità ci teniamo ad arrivare in aula con il più alto livello di condivisione possibile".

Il calendario delle consultazioni sarà definito al più presto insieme alle forze politiche, le quali saranno chiamate a esprimere il loro parere e le loro osservazioni sulla proposta.
Intanto ecco un prospetto sintetico intorno al quale si svilupperà il confronto dei prossimi giorni.
La Legge sul Reddito di Dignità in Puglia è una Legge Quadro che prefigura e giustifica l'introduzione progressiva di un sistema integrato di misure e azioni volte a costruire: una rete per l'attivazione delle persone e dei rispettivi contesti familiari, promuovendo l'inserimento al lavoro, la formazione, l'autoimpiego oltre che a favorire la protezione e l'inclusione delle persone e delle famiglie in condizioni di fragilità economica e sociale.
Di qui la necessità di attivare politiche di contrasto alla povertà e di accesso ai servizi sociali ed educativi, politiche del lavoro e della formazione, politiche industriali e di sostegno alle imprese; soggetti pubblici, privati e del privato sociale.
L'obiettivo si concretizza con l'introduzione del reddito di dignità. La realizzazione di questa misura sarà il primo terreno in cui realizzare l'integrazione e la riforma di cui ai punti 2 e 3. Il Reddito di Dignità è coerente con le politiche nazionali di contrasto alla povertà (Legge di Stabilità 2016) e con la strategia europea per l'inclusione attiva.
Il Reddito di Dignità (ReD) secondo il testo iniziale sarà assegnato a tutte le famiglie con risorse economiche inferiori alla soglia (ISEE < 3000 euro) e in condizioni di fragilità economica e sociale favorendo le categorie in maggiore difficoltà (giovani e giovani coppie con figli minori, disoccupati, famiglie numerose).

Il ReD oltre ad un sostegno economico pari a 600 euro mensili per una famiglia di 5 componenti, varia al variare della composizione famigliare, prevede anche un programma di inserimento sociale e lavorativo.
Tutta la gestione degli aiuti sarà affidata ad una piattaforma informatica per la catalogazione e l'elaborazione dei dati a cui faranno capo una equipe multiprofessionale, composta da personale dei Comuni (Ambiti territoriali) e dei Centri per l'impiego pubblici, con il compito di valutare le domande, definire il patto individuale, abbinare tirocinante e tirocinio, e monitorare lo svolgimento.
Il beneficiario stipula un patto di inserimento con l'ente territoriale. Il Patto è condizione per la fruizione del beneficio. La misura è stabile nel tempo ma evita la trappola della povertà: è sospesa dopo 12 mesi ma può riprendere dopo 6 mesi di interruzione.
La misura sarà finanziata sia con risorse del Bilancio proprio regionale sia con Fondi comunitari (in particolare con il Fondo Sociale Europeo, POR 2014-2020) e si integrerà con le misure di contrasto alla povertà previste nella Leggi di stabilità 2016.
  • Reddito di dignità
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