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Politica

Elezioni, i candidati si confrontano sul tema del lavoro

L'ultimo incontro pubblico organizzato dalla diocesi al Redentore

Il lavoro che manca, specie quello giovanile, la crisi del settore del mobile imbottito e le prospettive di sviluppo del turismo: questi i temi dell'ultima tavola rotonda tra i sei candidati sindaci, organizzato dalla diocesi presso la parrocchia del Redentore.

Una piaga, quella della disoccupazione, che ormai riguarda quasi il 60% dei giovani, come evidenziano introducendo il dibattito don Mimmo Natale e il parroco don Nunzio Falcicchio, che ricordano l'impegno della Chiesa sul fronte sociale, attraverso l'opera della Caritas e i progetti di incentivo all'imprenditoria giovanile.

Per Pietro Masi "non esiste una formula magica, occorre incentivare le intelligenze", mentre rivendica l'impegno del suo movimento sull'istituzione di un fondo per il microcredito e per la raccolta differenziata, che crea posti di lavoro. Antonello Stigliano afferma che "un sindaco non può promettere posti di lavoro", mentre occorre creare le condizioni per la loro creazione attraverso i bandi regionali ed uno sportello apposito; per Francesco Fiore "la crisi economica dipende dalla crisi di valori", mentre bisogna riqualificare l'artigianato "fagocitato dal mobile imbottito", insieme al centro storico e formare operatori della ricettività e l'indotto del turismo. Luigi Lorusso ritiene prioritario "rilanciare l'affiancamento ai giovani per l'inserimento nel mondo del lavoro", mentre la rigenerazione urbana già avviata può dare impulso alle attività economiche del centro storico, e auspica più collaborazione tra pubblico e privato; Giacinto Forte invoca più meritocrazia e attacca la Regione per non aver sbloccato i fondi per l'imbottito, mentre invoca una "zona franca" per il centro storico attraverso sgravi fiscali e progetti di riqualificazione per l'area mercatale e una palestra indoor. Nico Dambrosio punta tutto sul settore del divano: "la sfida europea è sull'industria, attirando investimenti".

Proprio il turismo e la sfida di Matera 2019 sono i temi della seconda domanda. "L'entusiasmo è legittimo, ma il pericolo è investire tutto su una data", dichiara Dambrosio, che punta il dito sulla mancanza di strutture ricettive. Forte richiama l'importanza di Expo2015, "grande opportunità di valorizzazione", e richiama la necessità di uno sportello per accedere ai fondi europei; Lorusso punta sulla valorizzazione dei prodotti tipici, mentre occorre migliorare la viabilità, anche attraverso un parcheggio, e la cartellonistica. Fiore attacca duramente gli avversari: "mi sento preso in giro, avete governato per 20 anni", afferma richiamando la battaglia per cava Pontrelli, mentre dichiara prioritarie l'innovazione, la ricerca, la formazione e invoca "un'offerta organica dell'area murgiana", e chiede che i claustri diventino Patrimonio Unesco. Per Stigliano "Altamura ha una grandissima risorsa, il suo nome legato al pane", e ritiene necessario "un consorzio tra le strutture ricettive, che ora sono piene solo nei fine settimana". Per Masi, in polemica con Dambrosio, "non si può continuare con il lavoro della produzione in serie", mentre bisogna tornare alla vocazione agricola, chiede più sinergia tra i comuni murgiani e una maggiore fruizione dei beni: "abbiamo speso milioni per vedere un fermo immagine dell'Uomo di Altamura, quando bisogna partire a costo zero da quello che abbiamo, per esempio aprendo la cattedrale, spesso chiusa ai turisti", afferma.

L'ultima domanda riguarda proprio la crisi del salotto ed emergono le differenze di vedute tra i candidati: Lorusso ritiene ormai il costo del lavoro eccessivo e la concorrenza spietata, ragion per cui occorre tornare all'agricoltura e all'artigianato; per Forte l'imbottito "non è morto, ma è diventato artigianato", da valorizzare nell'evento fieristico di San Giorgio, mentre replica a Fiore: "non ho mai amministrato,e mi sono battuto per cava Pontrelli". Per Dambrosio bisogna "riconvertire la produzione, 7.500 cittadini senza reddito non possono diventare tutti albergatori", esaltando il "modello unico" del distretto del salotto murgiano. Masi invece ritiene che "sia stata una meteora, bisogna ripartire dall'agricoltura che dà da mangiare a tutti", oltre che dall'efficientamento energetico e la riconversione delle imprese edili; Stigliano ricorda come "due terzi delle aziende del settore siano sparite, mentre quelle che ancora ci sono fanno un prodotto migliore", per cui occorre "valorizzare il know-how locale, anche attraverso una biennale del design, e il marchio territoriale". Fiore insiste su "un polo fieristico dell'area metropolitana murgiana", chiedendo alle banche di investire sui progetti.

Infine, un minuto e mezzo per ciascun candidato per esprimere in breve un appello al voto e le priorità dei primi cento giorni da sindaco: Fiore dichiara di voler chiudere i centri scommesse, rimuovere i cancelli dei claustri e chiede agli altamurani di indignarsi per il mancato esproprio di cava Pontrelli; Stigliano promette più sicurezza, dando straordinari agli agenti di Polizia Municipale, sostegno alle famiglie indigenti e più pulizia e verde nel quartiere Trentacapilli; Masi, che rivendica di rappresentare "l'unica forza coerente", mette ai primi posti le politiche e gli spazi sociali e l'educazione alla legalità e ambientale. Dambrosio rivendica di "mettersi la faccia da dieci anni facendo politica con passione", e promette lotta alla droga e alla disoccupazione tramite i fondi europei; Forte promette di "riaprire il comune ai cittadini e l'ufficio patrimoniale" e dice no all'impianto di compostaggio a Jesce, mentre Lorusso promette di "operare con umiltà" e ridare dignità ai deboli, ascoltando la gente e lottando per una maggiore educazione civica.

Da don Mimmo Natale un forte appello alla partecipazione e a non vendere il proprio voto, mentre nei saluti finali il vescovo Ricchiuti, ringraziando i candidati per essersi sottoposti alle domande dei cittadini, invoca più attenzione per la dottrina sociale della Chiesa, "la Bibbia applicata nella vita di ogni giorno". Esaurito lo spazio del confronto, la parola passerà agli elettori domenica 31 maggio.
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