Cronaca Aggiornamenti in Diretta
Ecco i nomi dei 14 indagati
Sequestrati titoli di credito per "rilevantissimi importi". L'intreccio tra mafia, politica e colletti bianchi ad Altamura
Altamura - martedì 6 dicembre 2011
18.12
Tredici indagati per presunto intreccio tra mafia, politica e colletti bianchi. È questo un primo quadro che emerge dall'inchiesta condotta dalla pm della Direzione distrettuale antimafia Desirèe Digeronimo.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Bari Vito Fanizzi e gli arresti eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo e dai Gico della Guardia di finanza.
L'inchiesta riguarda il capitolo "Bartolomeo Dambrosio", il presunto boss altamurano ucciso con 43 colpi di pistola il 6 settembre 2010 in un agguato nei pressi del Pulo, in piena Murgia barese. Ascoltata più volte dagli inquirenti sulle relazioni sospette Valeryia Hiblova, 35 anni, di origini ucraine, moglie di Dambrosio, ora in programma di protezione.
Tra gli indagati, l'ex assessore all'Urbanistica al Comune di Altamura, avv. Vito Zaccaria, attualmente presidente di "Murgia Sviluppo" e l'avv. Vincenzo Siani. Agli arresti domiciliari, il comandante della stazione dei carabinieri di Altamura, Nicola Logiudice. Un altro carabiniere di Altamura è stato interdetto dall'attività lavorativa. Coinvolto nell'inchiesta anche Mario Dambrosio, fratello di Bartolomeo.
Aggiornamento ore 20.05
Da un comunicato della Procura della Repubblica di Bari si apprendono i nomi dei quattordici (e non tredici, come da una prima diffusione della notizia) indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla pm della Direzione distrettuale antimafia Desirèe Digeronimo, coordinate dal procuratore distrettuale antimafia Antonio Laudati e dirette anche dal dott. Bretone e dal dott. Roberto Pennisi della DNA applicato alla DDA barese.
Misure cautelari che aderiscono al piano di una prima parte dell'esito delle indagini sui fenomeni criminali di tipo mafioso ad Altamura. Colpiti dai provvedimenti cautelari in carcere Giuseppe Antonio Colonna e Mario Dambrosio, fratello di Bartolomeo, il boss ucciso il 6 settembre 2010 nelle campagne murgiane. Agli arresti domiciliari, come preannunciato nel precedente articolo, il comandante della stazione dei carabinieri di Altamura, Nicola Logiudice. Misure di sospensione dalle funzioni per il carabiniere altamurano Massimo Carotenuto.
Nei confronti degli altri indagati Domenico Cicirelli, Vincenzo Capruzzi, Vincenzo Scalera, VincenzoSiani, Giuseppe Bruno, Vito Zaccaria e Mario Clemente, la misura cautelare richiesta è stata respinta dal GIP dott. Fanizzi con provvedimento già impugnato da parte della Procura di Bari.
Tutti gli indagati sono stati sottoposti a perquisizione col sequestro di documenti e titoli di credito per "rilevantissimi importi", - così recita il comunicato ufficiale - gli uni e gli altri ritenuti di notevole utilità per le indagini. Si è proceduto, inoltre, al sequestro preventivo di mobili ed immobili di rilevante valore. Le indagini sono svolte dal Gico della Guardia di Finanza di Bari e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Bari Vito Fanizzi e gli arresti eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo e dai Gico della Guardia di finanza.
L'inchiesta riguarda il capitolo "Bartolomeo Dambrosio", il presunto boss altamurano ucciso con 43 colpi di pistola il 6 settembre 2010 in un agguato nei pressi del Pulo, in piena Murgia barese. Ascoltata più volte dagli inquirenti sulle relazioni sospette Valeryia Hiblova, 35 anni, di origini ucraine, moglie di Dambrosio, ora in programma di protezione.
Tra gli indagati, l'ex assessore all'Urbanistica al Comune di Altamura, avv. Vito Zaccaria, attualmente presidente di "Murgia Sviluppo" e l'avv. Vincenzo Siani. Agli arresti domiciliari, il comandante della stazione dei carabinieri di Altamura, Nicola Logiudice. Un altro carabiniere di Altamura è stato interdetto dall'attività lavorativa. Coinvolto nell'inchiesta anche Mario Dambrosio, fratello di Bartolomeo.
Aggiornamento ore 20.05
Da un comunicato della Procura della Repubblica di Bari si apprendono i nomi dei quattordici (e non tredici, come da una prima diffusione della notizia) indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla pm della Direzione distrettuale antimafia Desirèe Digeronimo, coordinate dal procuratore distrettuale antimafia Antonio Laudati e dirette anche dal dott. Bretone e dal dott. Roberto Pennisi della DNA applicato alla DDA barese.
Misure cautelari che aderiscono al piano di una prima parte dell'esito delle indagini sui fenomeni criminali di tipo mafioso ad Altamura. Colpiti dai provvedimenti cautelari in carcere Giuseppe Antonio Colonna e Mario Dambrosio, fratello di Bartolomeo, il boss ucciso il 6 settembre 2010 nelle campagne murgiane. Agli arresti domiciliari, come preannunciato nel precedente articolo, il comandante della stazione dei carabinieri di Altamura, Nicola Logiudice. Misure di sospensione dalle funzioni per il carabiniere altamurano Massimo Carotenuto.
Nei confronti degli altri indagati Domenico Cicirelli, Vincenzo Capruzzi, Vincenzo Scalera, VincenzoSiani, Giuseppe Bruno, Vito Zaccaria e Mario Clemente, la misura cautelare richiesta è stata respinta dal GIP dott. Fanizzi con provvedimento già impugnato da parte della Procura di Bari.
Tutti gli indagati sono stati sottoposti a perquisizione col sequestro di documenti e titoli di credito per "rilevantissimi importi", - così recita il comunicato ufficiale - gli uni e gli altri ritenuti di notevole utilità per le indagini. Si è proceduto, inoltre, al sequestro preventivo di mobili ed immobili di rilevante valore. Le indagini sono svolte dal Gico della Guardia di Finanza di Bari e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari.