Matronei
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Eventi e cultura

Domani aperti al pubblico i matronei della Cattedrale

In programma visite guidate dalle 20 alle 23. Le iniziative della Diocesi in occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio”

In occasione delle "Giornate Europee del Patrimonio", sostenute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed in programma sabato 24 e domenica 25 settembre, la Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti aprirà nuovamente al pubblico i matronei della Cattedrale. La visita guidata si potrà effettuare sabato 24 settembre dalle ore 20.00 alle ore 23.00. L'iniziativa ha riscontrato un grande successo già durante la Notte Bianca dei Claustri del 3 settembre, contando oltre mille visitatori. Scoraggiati dalla lunga fila o a causa dell'orario di chiusura delle visite, molti non sono riusciti a percorrere i matronei. Ora possono rifarsi. C'è curiosità ed interesse fra i cittadini.

Ad illustrare ai visitatori i dettagli di questi elementi architettonici saranno le guide del corso di "Tutor diocesano dei Beni Ecclesiastici della Murgia". Giovani che si stanno impegnando a fondo per la valorizzazione dei beni culturali diocesani. Il costo del biglietto è di 2 euro ad adulto e di 1 euro a bambino (fino a 12 anni).

Il matroneo era destinato ad accogliere tutte quelle persone che la parte inferiore della chiesa non riusciva a contenere. Vi potevano accedere non solo le donne (come lascia immaginare la parola, derivante dal latino matrona, signora), ma anche gli uomini. In questo caso veniva mantenuta una divisione fra destra e sinistra (nel box di approfondimento, alcune informazioni storiche).

Il 24 e 25 settembre, inoltre, con il patrocinio della Regione Puglia, la Diocesi ha organizzato presso la Curia Vescovile di Gravina (piazza Benedetto XIII, 29) una mostra documentaria sui sinodi diocesani celebrati nella Diocesi di Gravina tra il XVI e XIX secolo ed una conferenza storica. Finalità dell'evento è di offrire una lettura ragionata dei documenti esposti e delle caratteristiche dell'istituto sinodale nei secoli passati. La mostra e l'incontro si collocano fra le iniziative promosse in occasione della celebrazione del Primo Sinodo Pastorale Diocesano e nel contesto delle "Giornate Europee del Patrimonio 2011". I promotori desiderano, in questo modo, far conoscere al vasto pubblico la ricchezza del patrimonio documentario conservato nell'Archivio Diocesano di Gravina e nella Biblioteca Capitolare Finia.

La mostra "Le fonti archivistiche e bibliografiche per lo studio dei Sinodi nella Diocesi di Gravina" si potrà visitare i giorni 24 e 25 settembre, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Il 25 settembre, alle ore 10.30, è in programma la conferenza dal titolo "Appunti per una storia dei Sinodi nella Diocesi di Gravina nei secoli passati". Interverranno don Giacomo Lorusso, responsabile dell'Archivio Diocesano di Gravina, Lorena Maria Calculli, Francesco Antonio Bernardi.

Per informazioni e prenotazioni, Curia vescovile di Gravina in Puglia, tel. 080/3251289 (ore 9.00-12.30), e-mail: bibliotecafinia@libero.it.
I matronei della Cattedrale, informazioni storiche

La Cattedrale nacque con un impianto basilicale tripartito. C'erano l'aula centrale e le due navate laterali sulle quali si elevarono i matronei. Questi si affacciavano sulla parte interna tramite una serie di trifore con colonnine (rivestite di marmi e stucchi con i restauri ottocenteschi) dai capitelli diversi l'uno dall'altro.

La facciata dell'edificio federiciano si trovava sul versante occidentale e due bifore si aprivano su di essa, proprio a livello dei matronei, bifore che esistono ancora oggi e che, con l'inversione dell'orientamento e con l'ampliamento cinquecentesco, danno sui lati dell'attuale presbiterio.

Dal piano terra si accedeva ai matronei attraverso una scala in legno ed il collegamento tra un'ala e l'altra era costituito da una tribuna pensile in legno che correva lungo la facciata principale. Situazione che si ripete oggi, anche se in maniera rovesciata.

Accanto alle bifore si notano ancora due arcatelle, attualmente cieche, che costituivano il passaggio ai matronei, all'interno dei quali si entrava da un'apertura archi voltata. Questa era munita di porta in legno che veniva aperta all'occorrenza. Ancora oggi, dalla parte interna, sono visibili i cardini in pietra.
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