Eventi e cultura
Oggi a Ravenna in scena "I due Figaro", l'opera dimenticata di Saverio Mercadante
Nel 2009 il ritrovamento del manoscritto a Madrid. Il melodramma verrà eseguito in Italia per la prima volta
Altamura - venerdì 24 giugno 2011
09.00
Sarà portata in scena da Riccardo Muti oggi ed il 26 giugno a Ravenna, presso il teatro Alighieri, "I due Figaro", opera musicata da Saverio Mercadante nel 1826, quando il compositore altamurano era direttore della Compagnia del Teatro Principe di Madrid. Un melodramma buffo in due atti su libretto di Felice Romano il cui unico manoscritto è stato riportato alla luce a settembre 2009 da Paolo Cascio, giovane torinese laureato in musicologia. Era sepolto nella biblioteca Biblioteca Histórica Conde Duque di Madrid.
L'opera, subito dopo la composizione, non andò in scena a causa della censura. Fu la prima ad essere scritta nella capitale spagnola da Mercadante. Venne eseguita intorno al 1835 a Madrid, poi finì nel dimenticatoio. Non fu mai rappresentata in Italia. Quello di domani, dunque, è una sorta di debutto sulle scene della nostra penisola.
La commedia si potrebbe definire un sequel delle vicende di Figaro narrate da Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais nel Barbiere di Siviglia (Rossini) e nelle Nozze di Figaro (Mozart). Si basa sul topos operistico dello scambio di persona. Un falso Figaro, Cherubino, tenta di sventare le macchinazioni di quello vero in una serie di ribaltamenti di situazione. Dal punto di vista stilistico, caratteristica distintiva dell'opera è il suo "colore spagnolo", dovuto all'inserimento di movimenti di danza come il bolero e il fandango.
Muti dirige l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Il Vienna Philharmonia Choir è diretto dal maestro Walter Zeh. I cantanti sono Antonio Poli (Conte di Almaviva), Asude Karayavuz (La Contessa), Rosa Feola (Inez), Annalisa Stroppa (Cherubino), Mario Cassi (Figaro), Eleonora Buratto (Susanna), Anicio Zorzi Giustiniani (Torribio) e Omar Montanari (Plagio).
La regia è di Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco ed i costumi di Jesus Ruiz. L'opera fa tappa al Festival di Ravenna dopo il Festival di Pentecoste di Salisburgo e prima dell'esecuzione conclusiva a Madrid, in programma la prossima primavera.
In rappresentanza di Altamura si sono recati a Ravenna il sindaco Mario Stacca, l'assessore alla Cultura Giovanni Saponaro e Vito Ventricelli, appassionato cultore di Mercadante e della Scuola Napoletana e presidente culturale dell'associazione Saverio Mercadante di Altamura.
L'opera, subito dopo la composizione, non andò in scena a causa della censura. Fu la prima ad essere scritta nella capitale spagnola da Mercadante. Venne eseguita intorno al 1835 a Madrid, poi finì nel dimenticatoio. Non fu mai rappresentata in Italia. Quello di domani, dunque, è una sorta di debutto sulle scene della nostra penisola.
La commedia si potrebbe definire un sequel delle vicende di Figaro narrate da Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais nel Barbiere di Siviglia (Rossini) e nelle Nozze di Figaro (Mozart). Si basa sul topos operistico dello scambio di persona. Un falso Figaro, Cherubino, tenta di sventare le macchinazioni di quello vero in una serie di ribaltamenti di situazione. Dal punto di vista stilistico, caratteristica distintiva dell'opera è il suo "colore spagnolo", dovuto all'inserimento di movimenti di danza come il bolero e il fandango.
Muti dirige l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. Il Vienna Philharmonia Choir è diretto dal maestro Walter Zeh. I cantanti sono Antonio Poli (Conte di Almaviva), Asude Karayavuz (La Contessa), Rosa Feola (Inez), Annalisa Stroppa (Cherubino), Mario Cassi (Figaro), Eleonora Buratto (Susanna), Anicio Zorzi Giustiniani (Torribio) e Omar Montanari (Plagio).
La regia è di Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco ed i costumi di Jesus Ruiz. L'opera fa tappa al Festival di Ravenna dopo il Festival di Pentecoste di Salisburgo e prima dell'esecuzione conclusiva a Madrid, in programma la prossima primavera.
In rappresentanza di Altamura si sono recati a Ravenna il sindaco Mario Stacca, l'assessore alla Cultura Giovanni Saponaro e Vito Ventricelli, appassionato cultore di Mercadante e della Scuola Napoletana e presidente culturale dell'associazione Saverio Mercadante di Altamura.