Cronaca Aggiornamenti in Diretta
Dietro l'omicidio Bartolomeo Dambrosio, la famiglia Loiudice
Secondo gli investigatori, i clan Dambrosio e Loiudice si contendevano il controllo di Altamura
Altamura - mercoledì 17 novembre 2010
09.00
Dietro l'omicidio di Bartolomeo Dambrosio, secondo gli investigatori, ci sarebbe il clan avverso, la famiglia Loiudice. Sono stati arrestati questa mattina all'alba gli altri componenti del commando che il 6 settembre scorso, in un agguato di stampo mafioso, uccisero nelle campagne di Altamura, in località "Fiscale", nei pressi del Pulo, il presunto boss Bartolomeo Dambrosio. Fra loro anche Alberto Loiudice. Il 22 settembre, i Carabinieri della Compagnia di Altamura e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari avevano arrestato il fratello, Michele, accusato dello stesso reato.
Aggiornamento delle ore 12
Su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari e del ROS hanno arrestato, questa mattina, Alberto Loiudice, 20 anni, per concorso in omicidio volontario ed aggravato di Bartolomeo Dambrosio, e Rocco Giuseppe Ciccimarra, 21 anni, con l'accusa di aver custodito le armi utilizzate per il delitto.
L'omicidio di Bartolomeo Dambrosio, secondo la ricostruzione degli investigatori, è maturato all'interno della guerra di mala fra i due clan rivali, Dambrosio e Loiudice, che si contendevano il controllo di Altamura. Negli ultimi anni, però, il boss ucciso due mesi fa "si era impossessato del territorio" (così come risulta da un'intercettazione ambientale disposta durante l'inchiesta) a danno dei Loiudice, che per questo motivo hanno deciso di ucciderlo. Dambrosio è stato raggiunto da diversi colpi sparati con un fucile a pompa e con una pistola mitragliatrice modello Skorpion mentre faceva jogging sulla Murgia. A compiere il delitto, sempre secondo gli investigatori, un vero e proprio commando, del quale facevano parte anche Michele Loiudice, 25 anni, fratello di Alberto Loiudice, arrestato con Francesco Palmieri, 21 anni, in un Bed & Breakfast di Taviano, nel Salento, il 21 settembre scorso. Il coinvolgimento dei due fratelli Michele e Alberto Loiudice è per gli investigatori il chiaro segnale che l'omicidio Dambrosio è maturato proprio all'interno della loro famiglia per volontà del padre, il boss Giovanni Loiudice, 48 anni, sfuggito questa mattina alla cattura per essersi reso irreperibile subito dopo il delitto del 6 settembre scorso.
Bartolomeo Dambrosio e Giovanni Loiudice un tempo facevano parte dello stesso gruppo criminale, quello vicino ai Palermiti. Insieme furono arrestati a marzo 2002 nell'operazione denominata "Canto del Cigno", che portò in carcere 131 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Non era la prima volta che per Giovanni Loiudice si aprivano le porte del carcere. Era già stato arrestato nel 1996, durante la prima operazione antimafia sulla Murgia, "Carlo Magno", ma al processo venne assolto dalle accuse di aver ucciso nel 1991 l'allora boss di Altamura Giovanni Caggiano e di aver preparato un attentato a Pinuccio Tatarella nel 1996. Tornato in libertà il 28 febbraio del 2003, Giovanni Loiudice sfuggì ad un agguato per essersi accorto in tempo che un'auto lo stava affiancando in corsa. I proiettili lo raggiunsero ad una spalla. Rimase ferito ma non in pericolo di vita. Dimesso dall'ospedale, si allontanò da Altamura per paura di altri attentati e si nascose, probabilmente, in Sud-America. L'assenza lasciò campo libero a Dambrosio che, nel frattempo, era diventato suo rivale. Dambrosio sarebbe riuscito a controllare tutte le attività illecite della città e a diventare il boss incontrastato della Murgia.
L'estate scorsa Loiudice decide di tornare ad Altamura, secondo gli investigatori proprio per progettare l'omicidio di Dambrosio, la cui esecuzione il boss affida anche ai suoi figli, Alberto e Michele Loiudice. La svolta nelle indagini si ha con la cattura di Francesco Palmieri e di Michele Loiudice che, dopo l'omicidio, si nascondono nel Salento. Le intercettazioni telefoniche, ambientali, l'uso di moderni mezzi tecnici, uniti alla collaborazione investigativa dei Carbinieri del Ros, permettono agli investigatori di rintracciarli e di arrestarli nel corso di un irruzione nel Bed & Breakfast alla quale probabilmente sfuggono Alberto Loiudice e Rocco Giuseppe Ciccimarra.
Per la Procura Distrettuale Antimafia di Bari - guidata dal procuratore Antonio Laudati, che si avvale in questo periodo dell'apporto investigativo del sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia (applicato a Bari) Roberto Pennisi – "la risoluzione del delitto Dambrosio (l'aver fatto luce sul movente, sul mandante e l'aver assicurato alla giustizia i presunti responsabili) è solo un tassello nel più intricato puzzle dei fenomeni di criminalità organizzata che condiziona, da anni, la vita dei cittadini di Altamura".
Aggiornamento delle ore 12
Su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari e del ROS hanno arrestato, questa mattina, Alberto Loiudice, 20 anni, per concorso in omicidio volontario ed aggravato di Bartolomeo Dambrosio, e Rocco Giuseppe Ciccimarra, 21 anni, con l'accusa di aver custodito le armi utilizzate per il delitto.
L'omicidio di Bartolomeo Dambrosio, secondo la ricostruzione degli investigatori, è maturato all'interno della guerra di mala fra i due clan rivali, Dambrosio e Loiudice, che si contendevano il controllo di Altamura. Negli ultimi anni, però, il boss ucciso due mesi fa "si era impossessato del territorio" (così come risulta da un'intercettazione ambientale disposta durante l'inchiesta) a danno dei Loiudice, che per questo motivo hanno deciso di ucciderlo. Dambrosio è stato raggiunto da diversi colpi sparati con un fucile a pompa e con una pistola mitragliatrice modello Skorpion mentre faceva jogging sulla Murgia. A compiere il delitto, sempre secondo gli investigatori, un vero e proprio commando, del quale facevano parte anche Michele Loiudice, 25 anni, fratello di Alberto Loiudice, arrestato con Francesco Palmieri, 21 anni, in un Bed & Breakfast di Taviano, nel Salento, il 21 settembre scorso. Il coinvolgimento dei due fratelli Michele e Alberto Loiudice è per gli investigatori il chiaro segnale che l'omicidio Dambrosio è maturato proprio all'interno della loro famiglia per volontà del padre, il boss Giovanni Loiudice, 48 anni, sfuggito questa mattina alla cattura per essersi reso irreperibile subito dopo il delitto del 6 settembre scorso.
Bartolomeo Dambrosio e Giovanni Loiudice un tempo facevano parte dello stesso gruppo criminale, quello vicino ai Palermiti. Insieme furono arrestati a marzo 2002 nell'operazione denominata "Canto del Cigno", che portò in carcere 131 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Non era la prima volta che per Giovanni Loiudice si aprivano le porte del carcere. Era già stato arrestato nel 1996, durante la prima operazione antimafia sulla Murgia, "Carlo Magno", ma al processo venne assolto dalle accuse di aver ucciso nel 1991 l'allora boss di Altamura Giovanni Caggiano e di aver preparato un attentato a Pinuccio Tatarella nel 1996. Tornato in libertà il 28 febbraio del 2003, Giovanni Loiudice sfuggì ad un agguato per essersi accorto in tempo che un'auto lo stava affiancando in corsa. I proiettili lo raggiunsero ad una spalla. Rimase ferito ma non in pericolo di vita. Dimesso dall'ospedale, si allontanò da Altamura per paura di altri attentati e si nascose, probabilmente, in Sud-America. L'assenza lasciò campo libero a Dambrosio che, nel frattempo, era diventato suo rivale. Dambrosio sarebbe riuscito a controllare tutte le attività illecite della città e a diventare il boss incontrastato della Murgia.
L'estate scorsa Loiudice decide di tornare ad Altamura, secondo gli investigatori proprio per progettare l'omicidio di Dambrosio, la cui esecuzione il boss affida anche ai suoi figli, Alberto e Michele Loiudice. La svolta nelle indagini si ha con la cattura di Francesco Palmieri e di Michele Loiudice che, dopo l'omicidio, si nascondono nel Salento. Le intercettazioni telefoniche, ambientali, l'uso di moderni mezzi tecnici, uniti alla collaborazione investigativa dei Carbinieri del Ros, permettono agli investigatori di rintracciarli e di arrestarli nel corso di un irruzione nel Bed & Breakfast alla quale probabilmente sfuggono Alberto Loiudice e Rocco Giuseppe Ciccimarra.
Per la Procura Distrettuale Antimafia di Bari - guidata dal procuratore Antonio Laudati, che si avvale in questo periodo dell'apporto investigativo del sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia (applicato a Bari) Roberto Pennisi – "la risoluzione del delitto Dambrosio (l'aver fatto luce sul movente, sul mandante e l'aver assicurato alla giustizia i presunti responsabili) è solo un tassello nel più intricato puzzle dei fenomeni di criminalità organizzata che condiziona, da anni, la vita dei cittadini di Altamura".