Economia
Dati in crescita per il Consorzio del pane Dop di Altamura
Il presidente Picerno invita i panificatori dei 5 Comuni della Murgia a certificarsi
Altamura - mercoledì 18 marzo 2020
09.00
Indicatori in crescita per il pane di Altamura Dop, denominazione di origine protetta. Il Consorzio per la valorizzazione e la tutela del rinomato prodotto ha approvato il rendiconto dell'esercizio 2019 ed ha diffuso dei dati lusinghieri sulla crescita complessiva del settore. Una buona notizia in un momento difficile per tutti. La produzione di pane è sempre attiva e i trasporti in altre regioni sono operativi perché, almeno al momento, non ci sono restrizioni per le filiere alimentari.
L'assemblea dei soci si è riunita nei giorni scorsi per procedere all'approvazione del rendiconto. Il direttore generale Nicola Lorè ha illustrato le azioni svolte - informazione, promozione e tutela - e ha comunicato i numeri positivi. L'anno scorso la produzione del pane di Altamura Dop ha raggiunto 601 tonnellate, con un aumento del 18% rispetto al 2018. Sono dati confermati e trasmessi da "Bioagricert", l'organismo di certificazione riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Dal 2003, anno del riconoscimento della denominazione da parte della Commissione europea, è il livello produttivo più elevato.
Attualmente le aziende certificate della filiera, tra produttori di grano, molitori e panificatori, sono 32, di cui 19 sono i consorziati (in aumento). Sono già in atto altre richieste di adesione al Consorzio. Nel complesso c'è stato "un significativo aumento delle quote di mercato per l'intero comparto altamurano" con un aumento di circa il 40% prendendo come riferimento il triennio (2017-2019). Pertanto, secondo il Consorzio, questa crescita assume un valore ancor più importante se si prendono in considerazione il calo del consumo di pane in Italia, le truffe alimentari e le attività di concorrenza sleale a danno di produttori e consumatori: quello di Altamura è il più imitato d'Italia. Per questi risultati il presidente Luigi Picerno ha ringraziato tutti i consorziati e gli operatori della filiera, invitando a certificarsi tutti i panificatori di Altamura, Gravina, Poggiorsini, Minervino Murge e Spinazzola (i cinque Comuni inseriti nel disciplinare approvato da Bruxelles) a certificarsi. ''Questi risultati - dice - sono il frutto del lavoro svolto nell'ultimo triennio grazie a un rinnovato spirito di squadra, condividendo obiettivi di crescita ed interventi. Il piano strategico, approvato dal consiglio di amministrazione e condiviso con il direttore generale, comincia a dare i suoi frutti accrescendo la fiducia dei consumatori e la riconoscibilità del prodotto a marchio".
"C'è ancora molto da fare – commenta il presidente del Consorzio – nell'ambito della tutela e della vigilanza contro comportamenti ingannevoli oltre che nella informazione dei consumatori e in particolare dei bambini". Ma non bisogna fermarsi. "I risultati raggiunti, seppur molto apprezzabili, sono un punto di partenza - aggiunge Picerno - per un prodotto unico di nicchia che è in grado di generare numeri ben più significativi. Il principale obiettivo del Consorzio è coinvolgere tutti i panificatori e gli operatori della filiera presenti nel territorio vocato per la Dop. Questo comparto può dare nuova linfa all'economia. Si va verso la qualificazione dell'offerta, nonché verso scelte d'acquisto sempre più consapevoli da parte del consumatore, pertanto bisogna dare risposte adeguate".
L'assemblea dei soci si è riunita nei giorni scorsi per procedere all'approvazione del rendiconto. Il direttore generale Nicola Lorè ha illustrato le azioni svolte - informazione, promozione e tutela - e ha comunicato i numeri positivi. L'anno scorso la produzione del pane di Altamura Dop ha raggiunto 601 tonnellate, con un aumento del 18% rispetto al 2018. Sono dati confermati e trasmessi da "Bioagricert", l'organismo di certificazione riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Dal 2003, anno del riconoscimento della denominazione da parte della Commissione europea, è il livello produttivo più elevato.
Attualmente le aziende certificate della filiera, tra produttori di grano, molitori e panificatori, sono 32, di cui 19 sono i consorziati (in aumento). Sono già in atto altre richieste di adesione al Consorzio. Nel complesso c'è stato "un significativo aumento delle quote di mercato per l'intero comparto altamurano" con un aumento di circa il 40% prendendo come riferimento il triennio (2017-2019). Pertanto, secondo il Consorzio, questa crescita assume un valore ancor più importante se si prendono in considerazione il calo del consumo di pane in Italia, le truffe alimentari e le attività di concorrenza sleale a danno di produttori e consumatori: quello di Altamura è il più imitato d'Italia. Per questi risultati il presidente Luigi Picerno ha ringraziato tutti i consorziati e gli operatori della filiera, invitando a certificarsi tutti i panificatori di Altamura, Gravina, Poggiorsini, Minervino Murge e Spinazzola (i cinque Comuni inseriti nel disciplinare approvato da Bruxelles) a certificarsi. ''Questi risultati - dice - sono il frutto del lavoro svolto nell'ultimo triennio grazie a un rinnovato spirito di squadra, condividendo obiettivi di crescita ed interventi. Il piano strategico, approvato dal consiglio di amministrazione e condiviso con il direttore generale, comincia a dare i suoi frutti accrescendo la fiducia dei consumatori e la riconoscibilità del prodotto a marchio".
"C'è ancora molto da fare – commenta il presidente del Consorzio – nell'ambito della tutela e della vigilanza contro comportamenti ingannevoli oltre che nella informazione dei consumatori e in particolare dei bambini". Ma non bisogna fermarsi. "I risultati raggiunti, seppur molto apprezzabili, sono un punto di partenza - aggiunge Picerno - per un prodotto unico di nicchia che è in grado di generare numeri ben più significativi. Il principale obiettivo del Consorzio è coinvolgere tutti i panificatori e gli operatori della filiera presenti nel territorio vocato per la Dop. Questo comparto può dare nuova linfa all'economia. Si va verso la qualificazione dell'offerta, nonché verso scelte d'acquisto sempre più consapevoli da parte del consumatore, pertanto bisogna dare risposte adeguate".